28.2.05

Imbarazzi televisivi

Ieri era una di quelle domeniche da amare. Niente lavoro, giro dagli amici rigattieri la mattina, pranzo invitante, partita (della Roma) alle 15 contro una buona squadra, derby milanese la sera. Che si poteva volere di più? Poco o nulla. Eppure sono riuscito a rovinarmi il giorno della settimana che un qualche dio ha riservato al calcio. Come? Semplicemente guardando la tv. Ci fosse stato un programma (Guida al Campionato, Sky Calcio Show, 90° Minuto, Controcampo, La Domenica Sportiva) che avesse affrontato in modo serio (5 minuti con una domanda a Moggi o a Capello, mica tanto) la notizia della settimana, ovvero la motivazioni della condanna del medico della sociale della Juventus Riccardo Agricola che avrebbe drogato i propri assistiti per far vincere partite al club torinese. Schiere di giornalisti ed ex-calciatori (che pena, altro che Schillaci all'Isola dei Famosi) che discettavano su quale modulo avrebbe usato Ancelotti, su quale sarebbe stato il compagno di Martins in attacco, sul colpo di tacco (bellissimo) di Del Piero e sull'ammonizione inaudita a Giacomazzi. Se nemmeno chi dà i soldi al calcio per sopravvivere riesce a pretendere un minimo di pulizia (per lo meno di chiarezza), chi potrà mai farlo?

Pendolini

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Da Schermaglie di Antonio Dipollina su La Repubblica di oggi.

"Valanga di gol! Prima Adriano, poi Martins, 2-0, poi Kakà, Pirlo su rigore, 2-2, ma entra Vieri e segna il 3-2, all'87' Seedorf: 3-3. Ma lì, clamoroso, sospesa la partita per neve". (Il pendolino di Maurizio Mosca sul derby, Guida al Campionato, Italia 1).

25.2.05

Citofoni

Giuro che se, come sento dire, la Roma il prossimo anno prende, per sostituire Pelizzoli, quella pippa di Storari (il Lorieri del 2000), dopo dieci anni di abbonamento allo stadio rischio di appendere la tessera al chiodo.

24.2.05

Un mercoledì da leoni

Ecco perché vorrei vedere le partite sempre da solo. E perché mi sono scelto L. come compagna.

(via Macchianera)

23.2.05

Gli anni di Ancelotti

Da Repubblica.it.

MANCHESTER - Con l'accusa di "atti osceni" è stato arrestato a Manchester un dipendente della squadra del Milan, che si trova nella città inglese per l'incontro di Champions League. Lo riferiscono la televisione Sky e l'agenzia Press Association. Non si conosce ancora l'identià dell'uomo fermato, si sa solo che ha 44 anni e che fa parte dello staff della squadra.

Quanti anni ha Ancelotti?

22.2.05

Milan e Juve pari sono

Dunque sembra proprio che lo scudetto quest'anno se lo debbano giocare Milan e Juventus. Le capoliste hanno provato in tutti i modi a far rientrare in gioco l'Inter, la squadra secondo me più forte del campionato (sia a livello tattico che tecnico) che ha pagato le novità (e qualche errore) di Mancini (ma il prossimo anno si rifarà). Tornando al duello rossonerobianco, sento dire da più parti che il Milan ha una rosa più folta e migliore. Mi permetto di dissentire. Confrontando le due formazioni titolari mi sembra che a parte i due centrali difensivi del Milan (nettamente più bravi di Thuram e Cannavaro) e il solo Shevchenko in avanti, la Juve ha giocatori più bravi in ogni reparto soprattutto a centrocampo: Camoranesi, Emerson, Blasi (o Appiah) e Nedved non hanno nulla da invidiare a Gattuso, Pirlo, Seedorf e Kakà, anzi. Anche in attacco Sheva e Crespo hanno lo stesso valore, se non qualcosa in meno, di Trezeguet (al meglio) e Ibrahimovic. E, per quanto riguarda le panchine, non vedo grosse differenze. Noto solo che Capello (come succedeva a Roma) utilizza molto poco le riserve e questo fa sì che alcuni giocatori non si facciano trovare pronti al momento opportuno (o fanno la partita della vita o passano il resto della stagione a guardare gli altri giocare). Credo che alla fine lo scudetto lo vincerà chi si saprà adattare di più alle sfighe (leggasi infortuni di Trezeguet, Nedved e Sheva). E su questo punto entrambi i mister (Capello con la Roma e Ancelotti con la Juve) non hanno mai mostrato doti particolari.

21.2.05

2005

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Sono passati una sessantina d'anni dalla fine della seconda guerra mondiale (e quindi storicamente del nazismo e del fascismo), 52 dalla morte di Stalin, un quarto di secolo (per essere un po' provincialucci) dai nostri anni di piombo, più di tre lustri dalla caduta del Muro di Berlino (e per fortuna dei regimi comunisti dell'Europa dell'est). Bene, dopo questo scarso preambolo storico, ieri, anno di grazia 2005 d.C., vado allo stadio, Curva Sud. E come ogni 15 giorni non vedevo l'ora. Ma la voglia di godermi le magie del capitano, gli stop alla Inzaghi (F.) di Lucarelli, i gol dell'Aeroplanino mi passa appena raggiungo il mio solito posto. Alzo infatti lo sguardo e la prima cosa che vedo è uno striscione di quei beoti dei livornesi: W STALIN. I romanisti - che da una ventina d'anni lasciano il cervello sul comodino prima di andare all'Olimpico (o in trasferta) - rispondono a modo, intonando FACCETTA NERA. In tutto questo io che gentilmente (fischiando e urlando FASCISTI DI MERDA) provavo a fare qualcosa ho rischiato di (non) tornare a casa subito. A seguire i tifosi del Livorno accoglievano i giocatori in campo con una stella simbolo di molte cose tra cui le Brigate Rosse. Immediata la replica dei romanisti che esibivano un BOIA CHI MOLLA circondato da bandiere del Fuan. Ecco, dopo tutto questo della partita, che doveva ancora iniziare, non me ne fregava più nulla. Ma la cosa che mi ha fatto più male non è stata tanto l'idiozia di pochi, quanto il sentirmi solo (a parte qualche fischio sulle note di FACCETTA NERA) a maledire questi personaggi che più di Galliani, Berlusconi, Moggi, Sky, Digitale Terrestre, Biscardi e Varriale hanno rovinato il calcio. Capita ancora di vedere nel 2005 gente che si incazza di più per una papera di Pelizzoli che per una bandiera con la svastica.

P.s.: Ovviamente (come testimonia la foto) ho raccontato solo i momenti salienti di una partita molto "emozionante".

17.2.05

Strane consultazioni

Sempre sensati i sondaggi di Sportal.

Quale tra queste terne preferisci?
Adriano - Pizarro - Di Canio
7,1%
Buffon - Bojinov - Langella
7,9%
Nesta - Cassano - Trezeguet
26,0%
Del Piero - Martins - Totti
15,0%
Gattuso - Nedved - Montella
5,2%
Stankovic - Iaquinta - Sheva
7,5%
Kakà - Miccoli - Ibrahimovic
31,3%

Se posso dare il mio voto, io scelgo (anche se non presente nella geniale lista) il trio Lecciso L. - Ciampi - Delli Carri.

Fucilatori

Qualcuno riesce a spiegarmi perché il sindacato della Polizia (Usp) è, per usare un'espressione berlusconiana, sceso in campo per difendere il capitano della Roma?

"E' bene che certi "fucilatori" rivedano il loro frasario indegno nei confronti di questo calciatore".

Qalciom'ercato

Oliva, certo, è un termine femminile. Ed entusiasta è una parola che finisce per "a". Ma scrivere un'entusiasta Olive con l'apostrofo intendendo il neocentrocampista del Parma non dovrebbe esser corretto se ricordo bene quello che mi ha insegnato la maestra Tommasa alle elementari. Lo dico non tanto per rompere le balle, quanto per ricordare che anche chi scrive di calcio dovrebbe conoscere la grammatica italiana. E invece mi sembra tutto il contrario leggendo la maggior parte dei giornali (cartacei e on-line) e dei blog che si occupano di football.

16.2.05

Giuste cause

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Non sono un amante del Manifesto. Anzi. Ma una giusta causa è una giusta causa. E soprattutto una vita è sempre una vita.

Senza Pirlo

Notoriamente (tra i miei amici) non sono un amante dei moduli con una difesa a "tre": meglio un sano 4-3-3 e vai col tango. Ma ci sono delle eccezioni. Come nel caso del Milan. Soprattutto quando si hanno tre difensori centrali di cotanta qualità. Ecco perché al di là del dilemma "Pirlo o non Pirlo" i rossoneri potrebbero scendere in campo così: Dida (Abbiati); Stam (Simic), Nesta (Costacurta), Maldini (Pancaro); Cafù (Gattuso o Brocchi), Seedorf (Pirlo), Ambrosini (Dhorasoo), Kaladze (Serginho); Kakà (Rui Costa); Shevchenko (Inzaghi F.), Crespo (Tomasson). Modulo 3-4-1-2.

15.2.05

Staffette

Come dice Kubala forse avrei dovuto scrivere un lungo post sulla annunciata staffetta tra Carraro e Abete tra un paio di anni al vertice della Federcalcio. Avrei dovuto scrivere che sono schifato, avrei dovuto dire che non cambia mai nulla, avrei dovuto sottolineare che i poteri forti dopo aver massacrato il nostro amato calcio vengono riconfermati a pieno titolo. Già, avrei dovuto. Ma non l'ho fatto. E non senza un motivo. Il problema è che non sono sorpreso e inizio a rassegnarmi. L'unico che avrebbe potuto guidare una cordata anti Carraro-Galliani poteva essere qualche anno fa Sensi (grande squadra, grosso bacino di pubblico), ma da quando anche lui ha deciso di cambiare idea e di montare sul carrozzone, è finita ogni speranza. Onestamente non vedo come possa arrivare qualcuno per salvarci: Della Valle se alza la voce lo fa solamente perché gli manca qualche contratto televisivo all'appello, Moratti è un cerebroleso, la new entry Lotito è perfettamente allineata. Per tutti gli altri presidenti apparentemente dissidenti (Zamparini e altri) se gli dai qualche euro in più tornano buoni buoni. I tifosi, da parte loro (anzi nostra), non hanno la forza (né giustamente la voglia e il tempo) per fare un po' di casino. E i giocatori non hanno alcun interesse a cambiare un sistema che li ha resi ricchi sfondati. Il calcio italiano (un po' come la nostra politica) è ormai questo. Prendere o lasciare.

11.2.05

Do you know Di Canio?

Ora può essere che ce l'abbia scritto in faccia, ma a migliaia di chilometri di distanza da casa mia, dal mio ufficio, dalla foto sulla scrivania di Mazzone che corre sotto la curva dei bargamaschi per ricordar loro di chi sono figli, capita che conosco Simon B., nordirlandese che vive a Dubai e a Washington per lavoro.

Simon B.: Hi, nice to meet you, where are you from?

Io: Hi Simon, please to meet you, I'm from Rome.

Simon B.: Rome? Roma... Lazio, the football team. I'm Lazio supporter because I love Di Canio. He played in my favourite club: Celtic Glasgow. In North Ireland the people supports scottish teams because we have only no-professionistic teams. Do you know Di Canio?

Io: Ma vaffanculo!

Simon B.: Sorry?

Io: Sure, I know him. He is a good player. Crazy, but good.

3.2.05

Gol inutili

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Crespo è sicuramente un grande giocatore. Forte di testa, bravo tecnicamente, abbastanza veloce, segna di frequente. Ma. Sì, c'è un "ma". Perché l'attaccante del Milan ha un grande difetto: non va praticamente mai in gol da solo. Voglio dire che le sue reti non sono mai decisive, se si togliessero dal risultato la sua squadra vincerebbe sempre. O quasi.

1.2.05

Alleanze

Chiedo scusa in anticipo s questo post conterra' errori di battitura, ma sto scrivendo grazie a una connessione via tv della stanza 724 del Marriott Hotel di Provo, assurda localita' mormona a 45 minuti da Salt Lake City (Utah). Beh, di calcio non ho da dire molto se non commentare il curioso acquisto della Roma di Abel Xavier (non era meglio un primavera?) e invece quello staordinario della Fiorentina (che coppia Miccoli-Bojinov). Visto che, tra i voli cancellati e aerei in ritardo ci ho messo 36 (no dico 36) ore per arrivare fin qui, ho riflettuto su molte cose, tra cui un pensiero molto profondo: perche' un'alleanza tra varie compagnie aeree come quella tra Alitalia, Delta e altre si chiama Sky Team. Credo non perche' "sky" significhi cielo in inglese, ma perche' durante i voli mandano gli stessi film del cavolo della nostra pay tv satellitare. Sara' che ero gia' incavolato per tutti i ritardi ma "Catwoman" e un allucinante film su un presunto campione di tennis durante Wimbledon (titolo del film: "Wimbledon") mi sono sembrati un po' troppo. Non chiedo tanto, ma almeno un onesto "Quattro matrimoni e funerale" verrebbe accettato piu' di buon grado.