26.2.04

Caro Carlo ti scrivo

Caro mister Carletto, mi consenta
(se non consente è la stessa cosa):
si può sfruttare meglio questa rosa,
mica trattarla come una rumenta.

Esigo che Serginho giochi in fascia.
Troppi difetti ormai vengono a galla.
Il principale è il possesso-palla,
abbiamo un centrocampo che s´accascia.

So bene che Galliani la protegge
e se protesto sempre scuse accampa,
so bene che con lei c´è molta stampa,
ma si ricordi: quel che dico è legge.

Io sono il presidente, io sono il tecnico,
io il mecenate, io il finanziatore,
io l´invitto, io l´unto dal Signore,
e io pretendo un Milan pirotecnico.

Io son paziente, ma sono anche dottore
e son pure stratega e traumatologo,
turris eburnea, io, nonché dietologo,
e di calcio profondo intenditore.

Mi riconsenta, ma quant´è sbilenco
il nostro attacco a una punta sola.
Finisce in un imbuto, è la parola,
ogni rapido guizzo di Shevchenko.

Con Shevchenko ci deve stare Inzaghi.
Se Pippo non sta bene, c´è il danese.
Non stan per aria queste mie pretese.
Voglio che il Milan ogni occhio appaghi.

L´albero di Natale lo cancelli,
si riconverta al 4-4-2.
Contano le mie idee e non le sue.
Vedrà, saremo ancor più forti e belli.

Lo dico, creda, con cuore paterno
perché non guardo solo alla classifica
e, tra un´esternazione e una verifica,
devo dar voce al mio travaglio interno.

Essendo Milan, il Milan al bel giuoco
deve votarsi e raddoppiar l´attacco.
No ai lanci lunghi, più colpi di tacco,
e stravincere. Vincere è un po´ poco.

Com´è vero che sono Berlusconi,
com´è vero che lei è Ancelotti.
Faccia tesoro di questi rimbrotti
o altrimenti si tolga dai coglioni.

Gianni Mura

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