10.12.08

Scalo 76, interno C

L'altro giorno sono stato ospite di Scalo 76. Si parlava di pornodipendenza. E' chiaro che sia un problema. Ed è altrettanto evidente che Internet e il web abbiano facilitato la nascita di nuovi pornodipendenti. Ma dire - come è stato detto in trasmissione - che Internet sia la causa di tutti i mali, no, questo non è vero. In studio sono state dette cose come: "Navigo su Google e mi appaiono dei pop-up porno"; "I bambini stanno su un sito per ragazzi e all'improvviso esce una donna nuda". Sono stati mischiati, come al solito, pornodipendenza, tutela dei minori e pedopornografia. E, dulcis in fundo, è stato detto che i bambini in Rete vengono adescati anche con i siti porno. Ci mancavolo solo che dicessero che i pedofili sono gay e avevamo fatto en-plein.

Queste, si sa, sono leggende metropolitane. Se il papà non visitasse siti porno, il bambino, nel 99% dei casi, non ci capiterebbe per caso. E non tutti quelli che hanno accesso a Internet sono pornodipendenti.

Non solo. Anche se ho pochissima stima del Moige, presente in studio, mi ha sorpreso in negativo il fatto che la rappresentante non abbia parlato della responsabilità dei genitori che lasciano un bambino, da solo, di fronte a Internet.

In tutto questo, per qualche minuto, ho avuto la tentazione di andarmene. Poi sono rimasto perché volevo dire la mia e in qualche modo sono riuscito a dirla. Ma non credo di essere stato efficace: in studio - io ero collegato da Roma - è rimasta l'atmosfera di chi pensa che "la pornografia ma anche e soprattutto Internet sono due cose negative".

p.s.: il conduttore ha un cane che si chiama Benito. Questo non vuol dire nulla ma spiega molte cose.

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