Secondo indiscrezioni, l'ottavo volume della saga di Harry Potter si intitolerà "Harry Potter ha stracciato le palle".
Michele Serra, Satira preventiva, L'espresso in edicola.
27.7.07
25.7.07
Basta pagare, che ce vo'
Come promesso, vado contro una delle regole principali del giornalismo (cane non mangia cane) e racconto una vicenda accadutami in questi giorni. La scorsa settimana vengo contattato da Euro Company, concessionaria dei servizi speciali (una delle?) del settimanale Il Mondo, edito da Rcs. La signora (di cui non ricordo il nome) dall'altra parte del telefono mi parla della possibilità di un servizio nello speciale Uomini e Business di gennaio, incentrato sulle piccole e medie imprese nel campo della comunicazione. Rispondo che vorrei capire in che modo Galileo potrebbe contribuire: un'intervista al sottoscritto con tanto di foto con sigaro, articolo scritto da noi o cos'altro. La signora di Euro Company mi risponde che il lavoro sarebbe fatto tutto da giornalisti porfessionisti che verrebbero qui da noi a intervistarci, per poi mettere giù il testo in forma di articolo o di intervista botta e risposta.
La cosa potrebbe interessarci, quindi. Fino a quando la signora mi chiede quale dimensione preferisco per l'articolo: la disponibilità va da un sesto di pagina fino a due pagine. Inizio a sentire puzza di bruciato ma faccio finta di nulla e vado avnti nella conversazione. Nella quale mi si dice che se sono interessato verrà un loro agente a fare un preventivo e a illustrare i prezzi. I prezzi? Come avevo capito mi stanno chiedendo del denaro per far uscire un articolo su Galileo. Mi fingo dunque interessato ("Ma l'articolo appare come una pubblicità?", risposta: "Assolutamente no") e prendo un appuntamento. La signora precisa che per ricevere l'agente devo avere potere di firma nella società: loro l'accordo lo chiudono subito dopo il colloquio.
Arriva il giorno dell'accordo. Che era oggi. Si presenta dunque a Galileo (con 20 minuti di anticipo) un signore sui 55 anni con un orribile completo grigio chiaro. Dopo essermi asciugato dal viscidume della sua stretta di mano (non era il caldo...), inizia a illustrare i numeri de Il Mondo (circa 130mila la tiratura e qualche migliaio di abbonamenti). Mi fa anche vedere come sono venuti speciali precendenti messi a punto con lo stesso metodo e mi fa notare che ormai i posti a disposizione sono rimasti pochi. Chiedo nuovamente: "Ma non è che poi mi ritrovo un'inserzione pubblicitaria anziché un articolo?". Risposta: "L'articolo, la cui stesura definitiva deve essere approvata da lei, è ben mascherato e poi, lo sa, il 65% degli articoli su tutti i giornali è su commissione". Lo so? Ma che so? Avrò la fortuna di collaborare per gruppi editoriali seri che mai mi hanno fatto delle pressioni, ma non credo proprio che il 65% degli articoli dei miei colleghi sia su commissione, peraltro a pagamento.
E arriviamo ai prezzi. La tabella non è molto cara anche se non chiedono proprio bruscolini: oltre 6.000 euro (con lo sconto) per una pagina con foto (gli altri formati sono proporzionali a questo prezzo). L'agente mi guarda e mi chiede: "Allora?". Faccio finta di pensarci e dico che non siamo interessati, che un investimento simile è fuori dai nostri budget. Lui mi guarda sconsolato e rimette a posto le sue carte. Prima di salutarmi ci riprova e dice: "Guardi che non è della semplice pubblicità, la gente leggerà l'articolo e dirà: Hai visto c'è Galileo su Il Mondo!". A Roma risponderebbero: "Me cojoni...".
P.s.: Se il sindacato che difende tanto i nostri diritti si occupasse anche di queste vicende che ledono la nostra dignità non sarebbe mica male.
La cosa potrebbe interessarci, quindi. Fino a quando la signora mi chiede quale dimensione preferisco per l'articolo: la disponibilità va da un sesto di pagina fino a due pagine. Inizio a sentire puzza di bruciato ma faccio finta di nulla e vado avnti nella conversazione. Nella quale mi si dice che se sono interessato verrà un loro agente a fare un preventivo e a illustrare i prezzi. I prezzi? Come avevo capito mi stanno chiedendo del denaro per far uscire un articolo su Galileo. Mi fingo dunque interessato ("Ma l'articolo appare come una pubblicità?", risposta: "Assolutamente no") e prendo un appuntamento. La signora precisa che per ricevere l'agente devo avere potere di firma nella società: loro l'accordo lo chiudono subito dopo il colloquio.
Arriva il giorno dell'accordo. Che era oggi. Si presenta dunque a Galileo (con 20 minuti di anticipo) un signore sui 55 anni con un orribile completo grigio chiaro. Dopo essermi asciugato dal viscidume della sua stretta di mano (non era il caldo...), inizia a illustrare i numeri de Il Mondo (circa 130mila la tiratura e qualche migliaio di abbonamenti). Mi fa anche vedere come sono venuti speciali precendenti messi a punto con lo stesso metodo e mi fa notare che ormai i posti a disposizione sono rimasti pochi. Chiedo nuovamente: "Ma non è che poi mi ritrovo un'inserzione pubblicitaria anziché un articolo?". Risposta: "L'articolo, la cui stesura definitiva deve essere approvata da lei, è ben mascherato e poi, lo sa, il 65% degli articoli su tutti i giornali è su commissione". Lo so? Ma che so? Avrò la fortuna di collaborare per gruppi editoriali seri che mai mi hanno fatto delle pressioni, ma non credo proprio che il 65% degli articoli dei miei colleghi sia su commissione, peraltro a pagamento.
E arriviamo ai prezzi. La tabella non è molto cara anche se non chiedono proprio bruscolini: oltre 6.000 euro (con lo sconto) per una pagina con foto (gli altri formati sono proporzionali a questo prezzo). L'agente mi guarda e mi chiede: "Allora?". Faccio finta di pensarci e dico che non siamo interessati, che un investimento simile è fuori dai nostri budget. Lui mi guarda sconsolato e rimette a posto le sue carte. Prima di salutarmi ci riprova e dice: "Guardi che non è della semplice pubblicità, la gente leggerà l'articolo e dirà: Hai visto c'è Galileo su Il Mondo!". A Roma risponderebbero: "Me cojoni...".
P.s.: Se il sindacato che difende tanto i nostri diritti si occupasse anche di queste vicende che ledono la nostra dignità non sarebbe mica male.
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24.7.07
19.7.07
Domanda ai giornalisti
Avete mai chiesto a un vostro intervistato di pagare per far uscire un'intervista o un servizio sulla sua azieda/società/onlus/associazione/squadradicalcio? E di proporgli anche delle tariffe a seconda dello spazio che desiderava? A me, nell'insolita parte dell'intervistato, è capitato. E non con il giornalino della parrocchia. Nei prossimi giorni (questa volta da giornalista devo fare qualche verifica) racconto tutto.
17.7.07
Memorie Fini
Io capisco e comprendo un sacco di cose (non tutte, s'intende). Però la faccia di tolla di An che qualche mese fa gridava "siamo con le categorie" per difendere tassisti, avvocati, benzinai, eccetera dalle lenzuolate di Bersani e ora urla "Via le Caste" è francamente inacettabile.
L'ostetricia è un po' arte e un po' scienza
Sul'ultimo numero de L'espresso c'è un interessante articolo sulle presunte mazzette che le ostetriche prendono in alcuni ospedali romani per seguire le prossime mamme. Anche noi che ci stiamo avvicinando al fatidico momento ci siamo rivolti a un ospedale (pubblico) e a un'ostetrica che ci fa un corso preparto a domicilio (10 sedute, 150 euro in tutto). Niente mazzette, quindi. E lei, che fa anche fattura, non si è neanche azzardata a farci un accenno di proposta.
Ma ecco, se posso, un'aggiunta al pezzo de L'espresso. Poiché ci stiamo trovando bene con questa ostetrica, abbiamo preso in considerazione l'idea che seguisse Letizia durante il travaglio e in sala parto. E ci siamo informati su quale fosse il costo: 2.500 euro.
Al di là della spesa (non è certo questo il caso di risparmiare), l'ostetrica ci ha poi spiegato come vengono ripartiti questi soldi: 300 euro a lei, circa 1000 al ginecologo, il resto all'anestesista (eventuale) e alla struttura. Il bello, però, è che noi non possiamo scegliere il ginecologo che vogliamo, ma in sala parto c'è quello che ci tocca di turno. Che quindi prende dei soldi per una responsabilità che gli toccherebbe anche a gratis.
Le ostetriche, visto che poche mamme di fronte a una spesa così alta si assicurano le loro prestazioni, si sono quindi organizzate in una sorta di sciopero bianco: garantiscono il servizio e si organizzano in turni per seguire le "proprie" mamme. Senza che queste ultime caccino un euro. L'unica differenza è che possono assistere solo il travaglio ma non possono entrare in sala parto per motivi legali.
Che facciamo? Ancora non lo sappiamo.
P.s.1: Se si vuole scegliere anche il ginecologo la possibilità c'è: 5.000 euro.
P.s.2.: Il titolo del post è una frase che ripete spesso la nostra ostetrica.
Ma ecco, se posso, un'aggiunta al pezzo de L'espresso. Poiché ci stiamo trovando bene con questa ostetrica, abbiamo preso in considerazione l'idea che seguisse Letizia durante il travaglio e in sala parto. E ci siamo informati su quale fosse il costo: 2.500 euro.
Al di là della spesa (non è certo questo il caso di risparmiare), l'ostetrica ci ha poi spiegato come vengono ripartiti questi soldi: 300 euro a lei, circa 1000 al ginecologo, il resto all'anestesista (eventuale) e alla struttura. Il bello, però, è che noi non possiamo scegliere il ginecologo che vogliamo, ma in sala parto c'è quello che ci tocca di turno. Che quindi prende dei soldi per una responsabilità che gli toccherebbe anche a gratis.
Le ostetriche, visto che poche mamme di fronte a una spesa così alta si assicurano le loro prestazioni, si sono quindi organizzate in una sorta di sciopero bianco: garantiscono il servizio e si organizzano in turni per seguire le "proprie" mamme. Senza che queste ultime caccino un euro. L'unica differenza è che possono assistere solo il travaglio ma non possono entrare in sala parto per motivi legali.
Che facciamo? Ancora non lo sappiamo.
P.s.1: Se si vuole scegliere anche il ginecologo la possibilità c'è: 5.000 euro.
P.s.2.: Il titolo del post è una frase che ripete spesso la nostra ostetrica.
10.7.07
Sconti
Il mio amico Mauro direbbe: "Ma, questi imprenditori giapponesi, quanto guadagnavano per ogni console venduta se ora abbassano il prezzo di 100 dollari?".
9.7.07
Breaking news
Il sito creato da Molleindustria per prendere in giro Luca Volontè è stato sottoposto a sequestro preventivo dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma.
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5.7.07
Padelle e braci
Un uccellino mi ha detto che al Cnipa, al posto del trombato Livio Zoffoli, vogliono mettere Fabio Pistella, presidente del Cnr.
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Livio Zoffoli
Liberté, Egalité, Volonté
Per Luca Volontè, il deputato Udc che ha una rubrica su Libero dal titolo Catacombe, quelli di Molleindustria (gli autori di Operazione: Pretofilia) hanno creato un sito per prenderlo in giro. Se non ci fosse da piangere, sarebbe molto - davvero molto - divertente.
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Operazione: pretofilia
4.7.07
3.7.07
W la Rai
Dopo anni di sperimentazioni andate male, noto con piacere che la tv sul telefonino potrebbe (dico, potrebbe) essere arrivata a una svolta. E non grazie a un operatore. Ma grazie alla Rai che ha optato per lo standard Dmb (e non per il Dvb-H) che consentirà una diffusione gratuita in broadcasting (anche se parziale nei contenuti) di canali sul cellulare. In molti diranno (come spesso dicono) che nessuno ha intenzione di vedere la Prova del Cuoco sul telefonino. Vero. Ma iniziare con qualcosa di gratuito potrebbe fare un po' di massa. Che cosentirà di condurre qualche esperimento e quindi trovare (se esiste) una via sostenibile (per la vista e per il portafoglio dei consumatori e delle aziende) alla tv sul cellulare.
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