31.1.06

Io (non) c'entro

http://img37.imageshack.us/img37/9391/6x3casini0025xa.jpg

La cosa che fingo di non capire dei 6x3 di Casini è da chi abbia un'idea diversa. Ma non ha governato per 5 anni?

30.1.06

Proposta semplice semplice

Noto con piacere che a un anno di distanza non è cambiato nulla. C'era da aspettarselo. A onor del vero questa volta nella curva del Livorno c'era solo una bandiera della Jugoslavia, di Rifondazione Comunista e dell'Unione Sovietica. Poca roba, certo fuori luogo ma per nulla offensiva o pericolosa. Da "noi", invece, svastiche, bandiere con la testa elmettata del Duce, celtiche, bandiere dell'Italia con lo stemma dei Savoia e alcuni begli striscioni come "Lazio-Livorno, stessa iniziale stesso forno" oppure "Got mit uns". Ora, al di là dell'apologia di nazifascismo che tanto in Italia non viene punita, ma le manifestazioni politiche non devono essere autorizzate dalla questura? Ecco, secondo me bisogna battere su questo punto per consentire alle forze dell'ordine (se lo vogliono) di sequestrare bandiere, striscioni e roba simile.

27.1.06

La forza di un incubo

Ricevo e volentieri pubblico una lettera inviatami personalmente dal Presidente del Consiglio italiano.

Amico elettore, amica elettrice,
grazie al tuo voto ho potuto raggiungere l’obiettivo concreto di raddoppiare il mio patrimonio in soli 2 anni. Ecco come:

1) grazie alla legge Gasparri, nel solo anno 2004 la pubblicità per Mediaset è aumentata del 3,8% (circa 1 miliardo e 200 milioni di euro all'anno).

2) l'appalto concesso dal Governo alla Banca Mediolanum, senza asta, per potere utilizzare i 14.000 sportelli delle Poste Italiane, mi ha reso 1 milardo di euro all'anno.

3) nel 2001 la Presidenza del Consiglio (governo Prodi) aveva commissionato solo 1 milione e 750 mila euro di spot a Mediaset, nel 2002 la Presidenza Berlusconi ha commissionato 9 milioni e 250 mila euro, ed ha aumentato ogni anno fino agli oltre 10 milioni di euro dell'anno scorso (Economist-London).

4) come assicuratore avrò vantaggi per miliardi di euro dalla nuova legge sulla previdenza assicurativa, già con una serie di norme a mio favore ho incassato qualche centinaia di milioni di euro all'anno in più.

5) ho risparmiato dalla riduzione delle tasse diversi milioni di euro (e con me hanno risparmiato mia moglie, mio fratello e i miei figli, tutti titolari di qualche fetta della mia grande redditizia torta).

6) uno dei produttori italiani di apparecchi per ricevere il digitale terrestre è un'impresa controllata, attraverso la finanziaria Pbf srl, da mio fratello Paolo Berlusconi, e giustamente usufruisce dei contributi statali per il digitale terrestre. (Washington Post).

7) il decreto salva calcio mi ha fatto risparmiare 240 milioni di euro, e la riduzione delle plusvalenze (Tremonti 2002) ha fatto risparmiare a Mediaset 340 milioni di euro.

Caro elettore, cara elettrice,
tutti dicono che c’è crisi ma grazie a questo governo, ora io sono il 25esimo uomo più ricco del mondo. Pensa, nel 2001 ero solo il 48esimo! La crisi è chiaramente una menzogna dei comunisti. Ti chiedo il voto per altri 5 anni e così anche il nostro Paese potrà dire che un italiano è tra i primi 10 uomini più ricchi del pianeta.

Forza Italia! La forza di un sogno!

Silvio Berlusconi

26.1.06

Intelligenza 2.0

Per chi vuole perdere un po' di tempo.

Abbasso le autocertificazioni

Che casino. Tre articoli da scrivere, uno speciale da preparare e un sito da mettere in piedi. Il tutto (tranne il sito) entro domani. In più, come se non bastasse, dobbiamo decidere il nome. Non di nostra/o figlia/o, ma di lei, la mia futura moglie. Che fino a 17 anni si è chiamata Letizia, poi è diventata Letizia Giovanna, e ora dovrebbe ritornare Letizia. Questo perché un simpatico impiegato del comune una ventina di anni fa le disse: "Signorina, suo padre all'anagrafe si dimenticò di mettere la virgola tra Letizia e Giovanna, lei si chiama Letizia Giovanna, mica solo Letizia". Beh ora scopriamo che non era vero. A parte il fatto che non sapere il proprio nome a 35 anni può scocciare un po', finora è potuta essere Letizia Giovanna perché uno con le autocertificazioni può dichiarare quel che cavolo vuole senza mai essere beccato. A meno che non decida di sposarsi e allora il controllo del faldone dell'anagrafe diventa doveroso.

update: per minor numero di complicazioni la scelta è andata su Letizia Giovanna.

25.1.06

Legittimi desideri

A questo punto avrei una (lunga) lista di persone che mi piacerebbe vedere intrufolati a casa mia. I primi cinque:

1- Quelli/e tipo
Gigi D'Alessio (e fan)
2- Quelli/e che urlano accanto a un campo di tennis (nel quale ci sono io)
3- Quelli/e che si mettono in doppia fila
4- Quelli/e che mandano mail superiori al mega
5- Il grande Puffo (non lo so perché ma non l'ho mai potuto sopportare)

P.s.1: gli avversari politici (destra e sinistra) e sportivi vorrei vederli sconfitti più che abbattuti. Anche se Giovanardi...

P.s.2: vale, la legge dico, anche per i testimoni di Geova e i venditori del Folletto?

24.1.06

Orrore!!!

Scopro che quei simpatici di Lazionet (senza ironia, ma sono pur sempre della Lazio) avevano aperto un blog dal titolo FootBlog. Poi, non so perché (ma per fortuna) hanno cambiato. E ora si chiama FuteBlog.

23.1.06

I soliti comunisti

http://img80.imageshack.us/img80/1661/prima5xe.gif

M. mi segnala la prima pagina del manifesto di ieri. Mitica.

Sondaggi di speranza (e non)

http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/asp/uploads/immaginidomande/1656_5.jpg
Ieri pomeriggio tranquillo, anzi brillante. La Roma ha vinto. Presi punti su Livorno, Chievo, Lazio, Palermo, Sampdoria e Udinese. Mica male. Leggendo i quotidiani due riflessioni. La prima è che chi si batte per la laicità dello Stato in Italia avrà vita dura, molto più dura di quello che ci si possa immaginare. Ecco (nella tabella) quali sono i principali problemi per gli italiani, secondo l'ultimo sondaggio di Eurisko per il gruppo L'Espresso-Repubblica. L'impressione è che finché non staremo tutti (o la maggior parte) un po' meglio, certe battaglie (Pacs, fecondazione assistita e così via) non verranno neanche considerate dalla massa degli italiani. L'altra impressione (o forse speranza) è che poiché il caso Unipol non ha cambiato di una virgola i sondaggi in vista delle elezioni, Berlusconi stia sbagliando strategia. Non tanto perché le cose che dice non sono vere. Quanto perché alle persone non gliene frega nulla (o poco) della moralità dei politici. In altri paesi (quello per esempio del suo consulente, lo stesso di Bush) ciò che dice il Cavaliere sposterebbe voti (a favore o contro). Ma in Italia è diverso. Altrimenti non credo che avremmo lui come premier.

20.1.06

Digital Rome

Ieri giornata di convegni e incontri. La mattina a sentire i 10 punti per l'Italia digitale dei Ds. L'impressione è che si possa dire e promettere qualcosa di più, ma nel complesso c'è da essere soddisfatti. L'idea che il digitale sia solo il modo di far parlare i diversi media e non un aggettivo da mettere accanto a terrestre mi sembra una banalità ma almeno qualcuno la dice. Mi è piaciuto poi l'intervento di Vita che ha dichiarato che l'innovazione tecnologica deve essere ai primi punti del programma dell'Unione: Dare qualche centinaia di euro a una famiglia per comprare un pc è inutile, tanto se volevo comprarlo l'avevo già fatto.

Poi alla presentazione del documento Il software (e l'Ict) per lo sviluppo del paese, firmato da Fuggetta e altri 33 tra universitari e rappresentanti di software house italiane. C'erano pochi politici e quasi tutti del centrosinistra: Bersani (Ds), Lanzillotta (Margherita), Comunisti Italiani e Palmieri (Forza Italia). La presentazione di Fuggetta mi è piaciuta e l'idea di puntare sul software come strumento di innovazione e sviluppo mi sembra sensata. Sul fatto che "La Apple è una perfetta azienda italiana, collocata per sbaglio in California" come detto da Giorgio De Michelis sono un po' meno d'accordo.

18.1.06

Quante cene

La cosa che non capisco della vicenda Bernheim-Bnl-Unipol è come mai tutti (TUTTI) i leader del centrosinistra (Prodi, Fassino, Rutelli, D'Alema, Veltroni e compagni) siano dovuti andare in processione dal capo di Generali per chiedere la cessioni delle azioni Bnl. No, dico, fossi stato Bernheim già al secondo pasto mi sarei rotto le scatole.

Joke

La miglior barzelletta della storia sulle bionde.

17.1.06

Roma - Milano (e ritorno)

Ieri a Milano per fondare un'associazione di cui presto si sentirà parlare in tutto il mondo. Da Roma a Milano (e ritorno) succede che:

a- l'Eurostar è per la sesta volta consecutiva in ritardo, un'ora circa. Colpa di una porta rotta.

b- dei simpatici ragazzi accanto a me decidono di vedersi un film (musical spagnolo in lingua orginale) su un powerbook. Senza cuffie.

c- il notaio è milanista. E non glielo fatto pesare per niente che l'abbiamo stracciati. Tanto che lui ha deciso che la parcella raddoppia.

d- un tassista per dirmi che Albertini non ha fatto tanto bene mi spiega che in piazza della Scala ora hanno messo i sanpietrini e con la pendenza del 7% si capisce che il centrodestra potrebbe perdere le elezioni. Si capisce? Mica tanto.

e- con la moda uomo in corso, il treno (sia all'andata che al ritorno) è pieno di gente improbabile, compresa una (bruttina) che mi ha fissato tutto il tempo.

Campagne elettorali

Ecco un'idea per il nostro premier nel caso i sondaggi gli dicessero picche. No, dico, sarebbe capace.

13.1.06

Due anni

Autobuon compleanno.

Ancora sui diritti tv

A proposito della vendita collettiva dei diritti tv (e di una redistribuzione equa) al Corriere Moratti dice che "se in un film c'erano Clark Gable, Gary Cooper e Cary Grant e altri dieci attori, escludo che si prendesse il budget totale, per dividerlo in tredici parti. Credo che una diversità di compenso fosse prevista". Non è la stessa cosa. Dieci comparse sono facilmente sostituibili con altre dieci comparse. Invece 15 squadre di serie A, visto che, nella maggior parte dei casi, sono lì per meriti sportivi, no.

12.1.06

Una proposta sul calcio in tv

http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/peru/ansa_6443587_55070.jpg

Oggi sul Corsera (pagg. 20-21) c'è un'inchiesta sulla questione dei diritti tv del calcio. Dico la mia. Tosatti afferma che "la trasmissione della partita appartiene al club". E' vero? Fino a un certo punto. Se infatti da una parte la tv rappresenta una propaggine dello stadio, dall'altra quella partita non avrebbe alcun significato se non ci fosse il campionato (composto di 20 squadre e non da due). Lo stesso Tosatti, poi, sostiene che nei paesi in cui esiste la mutualità, alla fine gli scudetti li vincono sempre le stesse squadre, come avviene in Italia. Vero, ma mi piacerebbe sapere quanto le squadre straniere incassano dalla vendita soggettiva dei diritti (in Italia la forbice tra Juve, Milan, Inter e Roma e le altre è troppo grande). Infine una proposta: in ogni paese europeo i soldi dei diritti vengono distribuiti in maniera diversa. Quello stesso denaro viene usato dai club per competere in Champions e in Coppa Uefa. Non sarebbe meglio che la CE prendesse in mano la situazione e stabilisse regole uguali per tutti?

Calcoli elettorali (e banali)

Nella mia breve storia di elettore ho sempre votato DS. E credo che Fassino, D'Alema (sì anche D'Alema) e compagnia non abbiano niente a che fare con i malaffari di Consorte. Detto questo, penso che sia meglio un presunto coinvolgimento del Botteghino rispetto a uno della Margherita. Nel secondo caso l'elettore si potrebbe trasferire all'Udc. Mentre adesso, alle brutte, non vota o vota Diliberto. Spero, comunque, che la voglia di mandare a casa Berlusconi prevalga.

10.1.06

Intelligenze superiori

Pare che Lory Del Santo abbia avuto una relazione con Dodi Al Fayed. La sobrette ha precisato: "La nostra love story ha preceduto quella tra il ricco egiziano e Diana".

9.1.06

Convergenza di vendite (ahi, ahi, ahi...)

Sabato era una bella giornata a Roma. Così ho deciso di farmi una passeggiata per raggiungere la nuova libreria Feltrinelli aperta da poco vicino casa. Quando l'ho vista per la prima volta (un mese fa, circa) ho pensato che era un sogno, visto che da noi (zona Garbatella-San Paolo) le librerie di qualità non abbondano, anzi.

Quando vi sono entrato due giorni fa, però, mi sono in parte ricreduto. La quantità e qualità dei libri non scarseggiano: è in linea con gli altri punti vendita come quello di Piazza Argentina da cui mi rifornisco sempre. Ma gli spazi sono veramente organizzati male. Libri, cd, articoli di cartoleria e videogame tutti insieme.

Ora, non voglio fare il purista (anche perché non lo sono) ma scegliere un libro insieme a ragazzini/e (e non solo) che urlano di fronte un joystick della Playstation o l'ultimo cd di Nek non è il massimo, soprattutto se a offrirtelo è un grosso marchio come Feltrinelli (che a viale Marconi, zona più popolare rispetto al centro, a detta del responsabile vendite ha dovuto puntare su prodotti più consumer di un libro come le console).

Non lo scopro certo io, la convergenza dell'industria editoriale con quella delle Tlc, dell'It e dell'intrattenimento sta di certo portando notevoli benefici nella diffusione del sapere. Ma credo che i punti vendita tradizionali (sul web, ovviamente, è un'altra storia) debbano essere organizzati in modo che le tipologie di prodotto rimangano separate. Una libreria non è come un supermercato dove il più delle volte l'utente della pancetta ha bisogno anche del detersivo o dei piatti di plastica.

6.1.06

E poi non ne parlo più

La cosa che non capisco della vicenda Cassano è la quantità di notizie (non edificanti per Cassano) uscite subito dopo il check-in per Madrid del giocatore barese (pare addirittura che in passato abbia fatto inginocchiare un dirigente della Roma per umiliarlo). Ora le ipotesi sono tre:

a) Sono tutte delle balle.

b) Le fonti dei giornalisti si sono sbizzarite tutte insieme (e all'ultimo).

c) Alcuni giornalisti sapevano ma, poco professionalmente, hanno taciuto per non inimicarsi Cassano, la Roma e affini.

Però vincono sempre gli stessi

Lo sport più imprevedibile. Anche secondo il Los Alamos National Laboratory.

(via Galileo)

5.1.06

Googlopoli?

Proprio ieri magnificavo le gesta di Google, pronta secondo alcuni a buttarsi nel business dell'hardware. Ora però è arrivata la smentita. Non so bene come funzionino i meccanismi di controllo della borsa negli Usa, ma credo che qualcuno debba vigilare sui sempre più frequenti falsi annunci su Google. E intanto il titolo vola.

4.1.06

Mettiamoci in comune. Anche no

L'immagine “http://www.letiziamoratti.it/immagini/pianta8.gif” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Questa storia del ministro Moratti che si è registrata tutte le vie di Milano come domini Internet per farne dei blog e così capire quali sono i reali problemi dei milanesi ha fatto un bel baccano. Primo perché al di là dell'eventuale interesse della ministra per gli elettori il tutto sembra essere un'operazione di cybersquatting. Secondo perché l'utilità dell'iniziativa è assai dubbia. Terzo perché trattasi di disprezzo per la cosa pubblica. C'è, comunque, chi l'ha trovata un'idea intelligente.

Secondo me l'iniziativa la dice lunga su quale sia l'utilizzo che i nostri governanti fanno di Internet. La Moratti (meglio: il suo staff) sa benissimo che pochi visiteranno i suoi siti e che il problema di una via (o di un largo o di una piazza) nel 99,9% dei casi è lo stesso della via accanto. Segue che: è una pura operazione di marketing che niente ha a che vedere con l'avvicinarsi dei politici (via Internet) alla gente. Insomma la Rete fa figo ed è molto cool. E noi ce ne impadroniamo, così si dà l'idea alla gente (per lo più non internauti, dati Istat alla mano quelli che hanno un accesso al web sono solo il 34,5% degli italiani) che noi guardiamo al futuro perché siamo on-line, roba mica da ridere.

Chiunque abbia navigato più di dieci minuti nella sua vita sa che se il porgetto funzionasse davvero, la gestione di tutta l'operazione sarebbe altamente costosa in termini di denaro (che non è un problema per la Moratti) e di risorse umane (qui non credo ci sia la volontà di investire molto). Se dovessi scommettere un euro, quindi, per me il progetto non funzionerà, anzi. E noi saremo costretti a leggere commenti come questi del blog di Largo Celestino Usuelli.

Si desidererebbe che questi centri telefonici per extracomunitari e i negozi gestioti da questi ultimi rispettassero gli orari normali. Cosa fanno esattamente? Perchè sono aperti anche la sera tardi?

Do you know fusi orari?

Vederci lungo


Quando dico che quelli di Google hanno una marcia in più rispetto agli altri (gira pure voce che al Ces di Las Vegas Page e Brin presenteranno un loro computer) intendo che hanno oltre a un motore di ricerca fantastico, anche delle inutili (apparentemente) idee geniali. Come quella di scrivere Google in Braille il giorno dell'anniversario della nascita dell'inventore di questo sistema.

Droghe via satellite

http://www.ebow.it/images/upload/foxcrime.jpg

E' ufficiale. Dopo un paio di mesi (forse di più) di trasmissioni questo canale è diventato il mio preferito (più di Sky Sport1). Praticamente una droga.

3.1.06

Cassano, chi ci guadagna?

Cassano è dunque andato al Real. Chi ha fatto l'affare? A me sembra un po' tutti e un po' nessuno.

Real Madrid
PRO: Ha acquistato un giocatore di indiscusso talento a pochi milioni di euro.
CONTRO: Cosa farà con Cassano quando tornerà Raul a tempo pieno? Cassano non è mica uno che sta in panca senza fiatare. E poi 5 milioni non sono così pochi per uno che si svincola fra quattro mesi.

Roma
PRO: Un oneroso stipendio in meno da pagare; una partenza che mette a posto un po' di cose nello spogliatoio e nel rapporto tra società e giocatori (che non ce la facevano più a vivere una situazione da figli e figliastri); e, forse, anche un problema tattico in meno per Spalletti.
CONTRO: La perdita di un grande talento. Ma, soprattutto, una folle operazione dal punto di vista economico: acquistato a 55 miliardi di lire e rivenduto a circa 10.

Cassano
PRO: Prima di tutto economici: circa un milione in più all'anno rispetto alla Roma. Poi il prestigio di indossare la maglia del Real, e non è poco.
CONTRO: Se non si integra subito non gioca i Mondiali. E rischia di fare la fine di una serie di giocatori delle merengues (vedi Anelka o Portillo), grandi promesse e poi bruciati.