29.11.04

Ogni maledetta Domenica Sportiva (e Controcampo)

A mio parere, nel mondo calcio, la notizia della condanna del medico sociale della Juve che drogava i propri assistiti per farli correre più dei loro colleghi è importante come se, nel mondo politica, un personaggio di spicco, che so, il Presidente del Consiglio, venisse condannato per corruzione. Ecco perché provo vergogna (e anche un po' pena) per quei giornalisti (?) che ieri sera nei loro programmi di approfondimento della domenica calcistica hanno evitato di parlare della sentenza di Torino. E' come se un giornalista di un paese civile che ha a disposizione, dal lunedì al giovedì, la seconda serata del prima tv di stato decidesse di parlare di un reality invece che dei guai giudiziari del suddetto presidente.

26.11.04

Segno dei tempi

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Non è come se la sposorizzazione fosse della Parmalat o di Sky. Però è la fine di una storia dal sapore antico.

E ora? Niente. E dopo? Nemmeno

Pare quindi che il medico sociale della Juventus abbia drogato i propri giocatori per farli correre, resistere e vincere di più. Per carità, si è solo al primo grado di giudizio, ma ipotizziamo che questa sia la sentenza finale: Buffon, Thuram, Zambrotta, Nedved, Del Piero drogati come cavalli per arrivare primi. Il tutto mentre l'attuale allenatore della nazionale era al corrente delle somministrazioni incriminate. Uno scandalo così grosso da bucare tutte e quattro le ruote della macchina calcio. O almeno da infangare in maniera indelebile la squadra più vincente d'Italia. Finale ipotizzabile? Mmh... La mia impressione è che se Agricola dovesse esser confermato colpevole, verrà fatto passare come quel farabutto che di propria iniziativa somministrava Epo a campioni innocenti, dipendenti di una società all'oscuro di tutto. In altre parole a dopare i giocatori era Agricola, non la Juventus. Trovata la vittima, salvato il calcio (e la Juve).

Update delle 19 e 51: il commento (
ottimistico) di Marco Travaglio.

Le brutte uscite di Toldo

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(via datasport)

25.11.04

Oltre il 90° (minuto)



Leggo oggi su Repubblica e Corriere che la trasmissione 90° Minuto è in calo di spettatori. Secondo i vertici di Raisport la colpa sarebbe delle troppe partite in tv. Non credo. Tutti (o meglio: gli appassionati di football) sono sempre interessati a vedere gare di buona qualità e a seguire un campionato avvincente. Il problema è proprio qui. Dopo un paio di mesi di campionato, lo scudetto, a meno di stravolgimenti impossibili, se lo giocano in due. Il calcio italiano rimane quindi vittima degli unici soldi che incassa, quelli delle tv. Che vanno a finire nelle tasche di pochi club i quali acquistano il meglio sul mercato (non sempre) e uccidono le competizioni. Allontanando gli sportivi dagli stadi. E da 90° Minuto.

P.s.: Sempre a proposito di tv, mi sembra un segnale preoccupante il fatto che la Rai abbia acquistato i diritti solo di mezzo mondiale.

24.11.04

C'è un tempo per gli scontri (e uno per i gemellaggi)

Sarò un ingenuo, ma non riesco proprio a capire perché il derby romano debba esser giocato alle 15 per motivi di sicurezza. Allo stadio la gente si è sempre ammazzata di mattina, di pomeriggio, di sera e di notte. Senza alcuna preferenza di orario.

23.11.04

Reality shoe

Stamattina, durante il tappone di montagna prima dell'ufficio, pensavo a un casting per un reality con personaggi solo del mondo del calcio. Ecco le mie scelte:

Nicola Berti, Giorgio Chinaglia, Glenn Peter Stromberg, Gigi De Agostini, Giorgio Bubba, Luigi Necco, Graziano Mannari, Giovanni Cervone, Angelo Colombo, Nando De Napoli, Paul Gascoigne e Gigi Radice.

Conduttore: Stefano Tacconi, of course.

22.11.04

Campagna di rottamazione

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Leggo su alcuni quotidiani che la Roma per "rinforzarsi" potrebbe prendere Legrottaglie (in cambio di Ferrari), Cruz (dopo aver venduto Mido), Van der Meyde (dopo aver dato all'Inter un'opzione su Cassano) e Taddei (o Santana) per far tirare il fiato a un Mancini quest'anno opaco. Che dio ci protegga.

Finisce sempre così

La storia è semplice ed è questa. Week-end milanese di lavoro, giornate serene (meteorologicamente), blocco delle auto e taxi che sfrecciano a velocità supersonica. Sabato con gli amici: prima l'aperitivo (abbondante) a due passi dal Duomo, poi la fuga dal centro e il rifugio in un'accogliente abitazione dell'hinterland. Pizza, birra, dolci e grappe sardi e tanta buona compagnia, e lei: sempre lì. Tutti impallinati di tecnologie e dopo la cena, riversi sui divani a provare dispositivi bluetooth collegati alla tv - e lei: sempre lì -, ad ammirare pc grandi poco più che un palmo di mano - e lei: sempre lì -, a bestemmiare perché la connessione wi-fi del meneghino-libanese non era alla portata di tutti. E lei: sempre lì. Che ci guarda come per dire: "fate pure, tanto qualsiasi cosa facciate io occuperò sempre un posto nella vostra vita". E almeno nel mio caso è vero. Perché "lei" è Palermo - Milan di Coppa Italia (1-2 Crespo, Seedorf, Toni). E al di là della pochezza della competizione, un campo verde e 22 in mutande che corrono dietro a un pallone sono molto più attraenti di un qualsiasi notebook. Gattuso escluso.

19.11.04

Emozioni forti

Oggi inizia la Coppa Italia, pardon Tim Cup, delle grandi. Sono attraversato, più o meno, dalla stessa emozione che ho prima di spingere la barra dello spazio sulla tastiera del computer. Cioé: il nulla.

17.11.04

Carta stracciata

Trovo semplicemente scandaloso che sia il secondo che il terzo quotidiano sportivo in Italia non abbiano un sito web. Ma forse se ce l'avessero non avrebbe più senso fare un giornale: basta copiare da Internet e vendere due o tre videocassette l'anno e il gioco è fatto.

16.11.04

The end

Da Repubblica, a proposito di Italia - Finlandia.

"In assenza di Cannavaro, Del Piero, Buffon, Nesta, Zambrotta, Totti e Gattuso, se Montella partirà in panchina, il capitano sarà Materazzi".

15.11.04

Passeggiando in bicicletta

Da sabato inquino di meno. E rischio di più. Gli automobilisti intenti a seguire Marione, il totem radiofonico della capitale che, con la riconosciuta signorilità, ordina di massacrare di fischi Del Neri e Pelizzoli (e così sarà), non hanno tempo di pensare a degli stupidi (e più che dilettanti) ciclisti.

"A Mario' seconno me Totti se ne vole anna' e Cassano nun è da Roma".

"Ma che stai a di'?".

"Vabbè, nun te la prende, scusa, scherzavo".

Legittimo sospetto

Sono d'accordo con le convocazioni sperimentali di Lippi (Roma, Barazagli, Chiellini, Parisi, Mauri, Caracciolo), a patto che poi li chiami anche per le partite ufficiali. Altrimenti è tutto inutile e si perdono (come in passato) occasioni buone per provare la presunta squadra titolare.

13.11.04

Vista iberica

Potrebbe essere l'attacco di un articolo della Padania.

"II terrone, la tierra de la mafia, la omertá, la pasta y la mamma, disputa hoy su derby más pasional: Messina-Palermo".

Il momento è kakartico



Kakà ammette di essere in crisi, che ormai i difensori italiani gli hanno preso le misure e che per questo sta visionando videocassette con le sue giocate per migliorare. Chissà se lo facevano anche Pelè, Di Stefano, Garrincha e Maradona? Non credo: l'imprevedibilità non si acquisisce certo alla tv. Come se si seguisse un videocorso di ginnastica di Jane Fonda.

12.11.04

Uomini veri

Sartor squalificato, Del Neri fa pace con Panucci. Quando si dice: la disciplina prima di tutto.

Update delle 18.08: "Antonio Cassano è stato reintegrato nella rosa della Roma".

E' sicuramente un caso che tutto questo avvenga dopo che la Roma ha perso 3 a 0 contro l'Udinese.

11.11.04

Demodé

A Livorno i tifosi della Lazio hanno esposto uno striscione che ricordava il motto nazista "Gott mit uns". Esposte anche alcune bandiere raffiguranti croci celtiche e decine di altre bandiere nere. C'era anche uno striscione di Forza Nuova. Dalla parte opposta i tifosi amaranto hanno risposto cantando "Bandiera Rossa" e inneggiando alle foibe.

(via Repubblica.it)

10.11.04

Un corner è per sempre

"Calcio d'angolo, per noi cinque secondi di pausa". Non più.

Gennaio in agguato

Noto con piacere che con l'avvicinarsi del 2005 le bombe di calciomercato iniziano a scoppiare.

MILAN, IDEA-CRUZ. E L'INTER SOGNA SEMPRE STAM

9.11.04

Attaccanti estremi

Pare che il libro del giornalista di Sky Giorgio Porrà "Adriano Sofri, attaccante estremo" non sia male. Io non l'ho ancora letto, ma posso dire che "Lo sciagurato Egidio", il programma letterario-calcistico che lo stesso Porrà conduce, sia la migliore trasmissione sportiva da qualche anno a questa parte.

Why Beckham?

Perché nella lista dei 50 giocatori più forti d'Europa (secondo France Football) c'è l'inglese e manca, che so, Roberto Carlos o Tomasson?

8.11.04

Nuovi Gaucci

Da qualche tempo volevo postare sulla padronanza di linguaggio del presidente della Lazio Lotito (lasciamo stare il resto che è meglio). Oggi Dipollina su Repubblica riporta un passo della chiacchierata tra Sconcerti e Lotito, ovvero il nuovo Gaucci del calcio italiano.

Davvero impossibile stare dietro alle continue performances davanti ai microfoni del presidente laziale Lotito. Ieri in dura polemica, su Sky, con Sconcerti che gli rimproverava il silenzio stampa della Lazio. Con dialoghi del genere: «Ma se c´è il silenzio stampa, lei perché sta parlando?». Risposta di Lotito: «Ma io non sto parlando!». Attimi di panico, e poi: «Io dal punto di vista tecnico e sanitario sono autorizzato a parlare».

A Stadio 2 Sprint il nostro è poi intervenuto dichiarando: «Questo cambiamento ha determinato la fuoriuscita allo scoperto di molte persone».

Geniale.

4.11.04

Che confusione

Un periodaccio. Sempre in giro (senza vedere nulla), troppo lavoro (che comunque ben venga), poco calcetto e la Roma che perde (o pareggia o non fa quello che dovrebbe).

Penso che malgrado tutto c'è però chi sta peggio di me (di testa, non di portafoglio): Delneri.

- Un giorno afferma che a Cassano ci pensa lui perché è un bravo ragazzo e un giorno lo mette fuori squadra perché tecnicamente non gli serve.

- Il giorno dopo dice che il gruppo sta lavorando bene, che tutti lo seguono, e all'indomani manda a quel paese Panucci.

- Dichiara che Totti è una seconda punta e la domenica dopo lo mette centravanti.

- Manda il capocannoniere della serie A in panca per far posto a Cassano che al momento non è certo in formissima.

- Dice che in difesa si deve giocare a tre per supportare il tridente: perde con la Juve e dichiara che "la difesa a tre non si farà mai più".

- Schiera Mancini a sinistra, D'Agostino (l'unico giocatore più lento di Redondo) all'ala, Mido e Perrotta idem.

A volte penso che il calcio sia molto più semplice. Il MAESTRO (o boemo, che nostalgia) lo insegna: basta allenarsi, parlare chiaro con i giocatori (e non come un isterico cacciare tutti quelli con cui si ha un diverbio) e mettere in campo i calciatori più bravi, possibilmente nei loro ruoli. Se poi i risultati non arrivano subito, pazienza, la gente capirà. Quello che non capisce è la mancanza assoluta di buon senso. E di un progetto.

1.11.04

Scelte logiche

Ma è tanto difficile giocare così?

Pelizzoli; Mancini, Dellas, Mexes, Chivu; Perrotta, De Rossi, Dacourt; Cassano, Montella, Totti. Modulo 4-3-3.