22.11.04

Finisce sempre così

La storia è semplice ed è questa. Week-end milanese di lavoro, giornate serene (meteorologicamente), blocco delle auto e taxi che sfrecciano a velocità supersonica. Sabato con gli amici: prima l'aperitivo (abbondante) a due passi dal Duomo, poi la fuga dal centro e il rifugio in un'accogliente abitazione dell'hinterland. Pizza, birra, dolci e grappe sardi e tanta buona compagnia, e lei: sempre lì. Tutti impallinati di tecnologie e dopo la cena, riversi sui divani a provare dispositivi bluetooth collegati alla tv - e lei: sempre lì -, ad ammirare pc grandi poco più che un palmo di mano - e lei: sempre lì -, a bestemmiare perché la connessione wi-fi del meneghino-libanese non era alla portata di tutti. E lei: sempre lì. Che ci guarda come per dire: "fate pure, tanto qualsiasi cosa facciate io occuperò sempre un posto nella vostra vita". E almeno nel mio caso è vero. Perché "lei" è Palermo - Milan di Coppa Italia (1-2 Crespo, Seedorf, Toni). E al di là della pochezza della competizione, un campo verde e 22 in mutande che corrono dietro a un pallone sono molto più attraenti di un qualsiasi notebook. Gattuso escluso.

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