31.12.04

Caro mago Merlino

Visto l’ateismo che pervade tutti i miei vasi sanguigni, anche quelli più nascosti, l’unico evento per me importante in questo periodo è l’arrivo del nuovo anno. Scrivo quindi una letterina a mago Merlino, mister della A.S. Speriamodigiocarbeneperchéèquellocheconta, con i miei 10 desideri per il 2005. Attendo che vengano esauditi. Fiduciosamente.

1- Fai approvare un decreto “ad personam” (tanto uno più, uno meno…) per impedire a chi ha meno di un neurone in testa di presentarsi come candidato alla presidenza della Federcalcio. Ci siamo capiti. Per Galliani dobbiamo aspettare un governo di un altro colore, neanche tu puoi niente contro di lui.

2- Cancella dalla mente di tutti gli allenatori di serie A, B, C, D, F, G, H… il modulo 4-2-3-1. Gli ultimi esperimenti (Roma, Parma, Lazio etc.) hanno dato i frutti che qualsiasi persona con un minimo di sale zucca poteva aspettarsi.

3- Riportaci indietro nel tempo, quando le competizioni europee erano tre: Coppa dei Campioni (squadre ammesse solo quelle che vincono lo scudetto), Coppa delle Coppe e Coppa Uefa (finale: andata e ritorno). E ripristina la Coppa Intercontinentale a Tokyo.

4- Calciomercato consentito solo dal 1° luglio al 15 agosto, con una finestra di 15 giorni alla fine del girone d’andata.

5- Direttori dei tre quotidiani sportivi: Gianni Mura (Gazzetta dello Sport), Maurizio Crosetti (Tuttosport) e Fulvio Bianchi (Corriere dello Sport).

6- Trasforma Aldo Biscardi in un pesce (ovviamente rosso) così da renderlo muto per sempre. Mi raccomando, prima della magia, fagli vedere le videocassette delle sue ultime puntate. Così se dovesse protestare, la moviola in campo toglierebbe gli ultimi dubbi.

7- Durante una puntata di “Guida al Campionato”, fai ingoiare a Maurizio Mosca un pendolino. Non il suo (lo digerirebbe in due nanosecondi), meglio uno delle Ferrovie dello Stato.

8- Manda un maleficio a tutti i parrucchieri dei calciatori per impedire ai vari Cassano, Crespo, Favalli e Legrottaglie di ripresentarsi in campo con le meches.

9- Il (quasi) più irrealizzabile. Fai che Arrigo Sacchi scelga Zdenek Zeman come allenatore del Real Madrid. Mi trasferirei subito in Spagna.

10- Il più irrealizzabile. Trasforma il centrosinistra in una coalizione seria (quindi senza Mastella). Che in Italia a essere ridicola ci pensa già la Cdl.

Buon anno.

28.12.04

Maradona, il mare

L'immagine “http://www.verkac.org/img/futbolcu/maradona-tanrinineli.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Lontano da Roma, dal lavoro (mica tanto), vicino al mare, che d'inverno non ha rivali, con accanto quei libri che sul comodino di città si sfogliano molto lentamente. Si passano belle giornate, come quella di ieri. Ma inutile negarlo, ogni tanto l'occhio andava all'orologio (del telefonino, quello da polso non esiste più da tempo) per fare il conto alla rovescia sulle 8 e 30. Zuppa di farro, del buon rosso, ma soprattutto lui, lo speciale su Maradona di Raitre realizzato da quelli di Sfide. Un bel documento dove i compagni di squadra partenopei del Pibe de Oro (i vari Ferrara, Garella, Bagni, Bruscolotti, Carnevale, De Napoli e Giordano) non hanno fatto una gran bella figura: possibile che solo Ferlaino sapesse che Maradona si stava rovinando la vita? Il solito Valdano, poi, ci mette la sua acuta osservazione: «Quando Maradona aveva il pallone tra i piedi anche noi, i compagni di squadra, diventavamo degli spettatori. Era dura tornare dei giocatori, quando Diego ti passava il pallone».

23.12.04

La sottile linea bianca

«Non stare rigido sulle gambe…». Era cominciata normalmente (ma con un po’ più di freddo), ieri, la mia ennesima lezione di tennis. Durante gli anni del liceo dopo aver impugnato la racchetta per cinque anni, avevo deciso di smettere: allenamenti anche il sabato, la fidanzata che rompeva, gli amici che si divertivano. Insomma, c’erano tutti gli ingredienti per appendere la racchetta al chiodo. Compreso il fatto che (probabilmente) non sarei mai diventato Alberto Berasategui, quel pallettaro spagnolo che cercavo di imitare nel gioco, inclusa l’impugnatura impossibile del dritto. Così dissi basta, tra l’incredulità del maestro e dei miei genitori e il senso di vuoto che mi colpì i pomeriggi dei primi mesi lontano dai campi rossi. E adesso che faccio?, pensavo. Esco con la ragazza, con gli amici. Niente. Mi avevano ingannato, studiava o uscivano con le loro ragazze. Perciò iniziai di nuovo a giocare, ma questa volta a calcetto, sport che avevo abbandonato alla fine delle medie e che non mi teneva impegnato più di tanto, un paio di ore la settimana più la partita la domenica mattina. Si poteva fare.

Da un paio d’anni, però, mi sono lasciato convincere di nuovo. E ho risfoderato le amate Prince. Con l’amico di una vita, conosciuto tra uno smash e una volée e allenato dai compagni di una volta. Quelli che non hanno mai smesso.

«Non stare rigido sulle gambe…», mi diceva dunque ieri il maestro. Dall’altra parte della rete, Gabriele, un viso nuovo ma conosciuto (era la sua prima lezione), di quelli a cui non hai mai rivolto la parola, ma con cui senti di avere già confidenza. Un calciatore, per esempio. Non mi verrebbe mai in mente di dire «Scusi signor Cassano…», oppure «Mi dica dottor Ibrahimovic…». Gli darei certamente del tu. «Anto' famme passa'...», «Zlatan, sbrigati che vado di corsa...» . Un calciatore? Ma certo!, ecco dove l’avevo visto: sull’album Panini. O forse all’Olimpico. Perché Gabriele aveva una faccia “amica”, uno che anche se per poco è stato dalla tua parte.

Così, mentre raccoglievamo le palle (in tutti i sensi, perché quando finisce il cestino, di riempirlo non ne ho per niente voglia) lo avvicino con la domanda più idiota: «Gabriele, ma tu sei mai stato classificato?». Sapevo bene che non lo era mai stato, è tecnicamente e stilisticamente troppo scarso per aver mai fatto scuola. Si vede che è un autodidatta e che non ha mai preso il tennis sul serio. «No, no, ho fatto altri sport», risponde sorridendo Gabriele. «Tipo?», incalzo io. «Ho giocato a pallone», dice lui. Cinque secondi di pausa. «Tra i professionisti», aggiunge. Bingo, la mia memoria calcistica, che visto il mio rincoglionimento è evidentemente separata dal resto dei ricordi, non mi inganna mai. Aveva giocato nella Roma, nel Napoli e in una serie di squadre (praticamente una all’anno) tra A, B e C1. Insomma non un fenomeno. Che all’età di 32 anni ha deciso di smettere. «Quest’anno non ho trovato una squadra, il ginocchio non mi regge più e mi sono rotto i coglioni». «L’atmosfera tra i professionisti è bella», dice rispondendo alle domande degli altri tennisti part-time: «lo stadio pieno, la gente ti adora, le donne pure. Ma l’ambiente di lavoro è come tutti gli altri. Anzi peggio, di merda».

Ora Gabriele ha quindi deciso di affidare a Orso (il maestro) il proprio inguardabile rovescio. Ma del suo passato non ne vuole parlare. Sembra si vergogni. Forse di non aver trovato una squadra pronta a offrirgli uno stipendio, oppure che l’abbia riconosciuto solo io. Perché se per 90 minuti la settimana sei una delle persone più invidiate del mondo, finita la tua carriera, superata quella sottile linea bianca che separa il campo di gioco dalla vita, rischi di tornare normale. E non sempre l’accetti. Proprio come Gabriele.

22.12.04

Fumo negli occhi

Ne sanno qualcosa al Manchester City.

Manchester City's Joey Barton has been punished by the club after an incident at the Christmas party on Sunday.

Barton, 22, poked a burning cigar in youth team player James Tandy's left eye after a fracas at the Lucid nightclub in central Manchester.

Barton is said to have been provoked by Tandy trying to set his shirt on fire.


21.12.04

Digital devide

L'immagine “http://www.digitale-terrestre.com/public/img/decoder-digitale-terrestre/jepssen-jt-2000w.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Essendo un calcio-dipendente non potevo, dopo il mio ultimo trasloco (il più definitivo degli ultimi anni, spero), non abbonarmi a Sky. Detto questo, mi sembra che l'offerta di Murdoch, a parte il football, sia un po' povera: film bruttini e una ristrettissima gamma di canali interessanti che altrimenti non potrei vedere con una normale parabola e decoder. Ora però arriva il digitale terrestre e al di là delle prime scaramucce per trattare il prezzo dei diritti, credo che alla fine tutte le squadre approderanno anche su questa piattaforma consentendo a (quasi) tutti di vedere partite a 2/3 euro. Sì, perché il digitale terrestre al momento copre solo il 70% del territorio italiano. Ma questo non mi sembra averlo sentito durante gli spot pubblicitari.

20.12.04

Senza senso

Sono veramente curioso di conoscere le motivazioni che hanno spinto la giuria del premio Ussi-Coni a eleggere Paola Ferrari giornalista sportiva dell'anno.

14.12.04

La scienza non sbaglia

da Jorge Valdano, Il sogno di Futbolandia, Mondadori, pp. 290, euro 8,40

In Messico, durante il Mondiale del 1986, Maradona vinse una scommessa contro di me. Dopo gli allenamenti di solito ci fermavamo in campo, seduti a terra, a scambiare due parole per ammazzare il tempo, che durante i ritiri non passa mai. Le chiacchierate non avevano nulla di straordinario tranne la presenza di Diego che, come sempre, suscitava l’interesse di tutti. Una di quelle mattine egli si fermò a guardare languidamente i giornalisti che ci aspettavano (aspettavano soprattutto lui) e disse un po’ svogliato:

«Guardali…»

«Sono tutti ai tuoi piedi, ti adorano» gli risposi, tanto per dire qualcosa.

«A nessuno di loro piace il calcio» proseguì.

Per alimentare la conversazione scelsi di passare dall’altro lato del ring.

«Non è vero. Possiamo discutere di quanto ne capiscano, ma, se parliamo di piacere, il calcio piace a tutti.»

«Scommettiamo che non è così?»

«E come facciamo a verificarlo?» risposi con un’altra domanda.

Immaginò un metodo che attirò la mia attenzione per l’originalità e che mi parve accettabile come prova quasi scientifica. Si trattava di far cadere un pallone in mezzo a quello sciame di giornalisti. Se ce lo avessero restituito con i piedi, avrei vinto io, se invece avessero usato le mani avrebbe vinto lui. Accettai la scommessa.

Diego si alzò lentamente, prese un pallone e con la precisione incredibile che possiede e che, non so perché, mi ha fatto sempre sorridere, lo lanciò in mezzo al gruppo di reporter. Ci fu una gran confusione, come in un formicaio calpestato, un tira e molla nel quale ebbe la meglio il più deciso che, dopo aver fatto tre o quattro rapidi passi per mettere in chiaro chi aveva vinto la contesa, ci restituì il pallone con entrambi le mani, battendo una specie di fallo laterale.

Tentai di difendermi in qualche modo:

«Poveraccio. Magari si è vergognato di dartelo con il piede perché sei Maradona.»

Ma Diego aveva previsto la mia obiezione:

«Se mi trovo a una festa in casa del presidente della Repubblica, con lo smoking addosso, e mi lanciano un pallone sporco di fango, io lo stoppo di petto e lo restituisco come Dio comanda.»

Dio comanda di restituirla con i piedi, suppongo. Mi spiace, signori giornalisti, ma non scommetterò più su di voi.

13.12.04

Fourteen

L'immagine “http://www.datasport.it/immagini/fortin.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Il portiere del Siena Marco Fortin ha la maglia numero 14. Un caso?

(via Schermaglie di Antionio Dipollina)

40 euri

Vabbè che il costo della vita è aumentato, che c'è l'inflazione e che son arrivati gli euro. Ma oggi su Repubblica c'è uno specchietto significativo su quello che è stato negli ultimi 30 anni l'aumento dei prezzi per un biglietto d'ingresso allo stadio: 1,28 euro (2.494 lire) il prezzo medio nella stagione 1973-74; 18,56 euro (35.937 lire) il costo nel 2003-04. Numeri che da soli, però, non dicono molto (anche il prezzo del cinema, delle zucchine e della benzina sono aumentati di diversi punti percentuali in questi 30 anni); il dato che mi ha colpito di più è che gli spettatori (paganti + abbonati) per la serie A nel 1973-74 erano in media 34.915 a partita, mentre oggi sono 25.665. Ultima chicca: sabato prossimo al Delle Alpi per Juventus-Milan le curve costeranno 40 euri.

7.12.04

Battutaccia (V.M. 18)

Cosa avrà pensato lui dopo le parole di Capello: "Basta con i FALLI da svenimento."?

6.12.04

Bidone d'oro

And the winner is ...

Vuoto pericoloso

Non è vero, come si legge e si dice da più parti, che il presidente della Figc Franco Carraro rappresenti il nulla che avanza, il vuoto pneumatico. E' il pericolo n° 1 per il calcio italiano.

"Nel corso di questi anni, i giocatori della Juventus non sono mai stati trovati positivi ai controlli anti-doping. C'è stata una sentenza della magistratura torinese che va esaminata nei dettagli e, per farlo, bisogna conoscere le motivazioni".


Già. E Davids?

Tutti giù per terra

Capello dice che d'ora in poi i suoi giocatori non cadranno più nella trappola del fallo da svenimento. A parte che detta così sembra che i giocatori della Juventus siano gli unici della serie A a non praticare tale insopportabile usanza, sono d'accordo con il mister bianconero perché non se ne può più: siamo l'unico campionato in Europa, se non al mondo, in cui si vedono certe cose. L'unico rimedio è però elaborare una regola ufficiale, e non far decidere ai giocatori avversari se uno sta per crepare o se sta facendo finta. Proposta: ogni volta che il pallone viene buttato fuori, il giocatore a terra rimane out dal campo di gioco per 3/5 minuti.

4.12.04

Guardie del corpo

Ora, questa roba non c'entra molto con il calcio, ma stamattina aprendo la posta elettronica leggo il seguente messaggio:

Security: Luigi Senatore proveniente dal ministero degli interni seleziona esperti operatori della sicurezza "body guard". Per aspiranti stage di formazione.

E io che da anni aspetto una chiamata in nazionale. Da allenatore, si intende.

1.12.04

Fast football

Visto quello che sta succedendo con il digitale terrestre, credo che Sky farebbe bene ad aumentare la qualità dell'offerta cinematografica (onestamente "Scemo e più scemo iniziò così" non è un grande pellicola). O ridurre sensibilmente il prezzo delle partite: al momento i 10 euro a match per chi non è abbonato a Sky Calcio (contro i 3 di Mediaset e La7) sono un po' troppi. Sempre che le card del Biscione funzionino davvero, il che non è detto.

29.11.04

Ogni maledetta Domenica Sportiva (e Controcampo)

A mio parere, nel mondo calcio, la notizia della condanna del medico sociale della Juve che drogava i propri assistiti per farli correre più dei loro colleghi è importante come se, nel mondo politica, un personaggio di spicco, che so, il Presidente del Consiglio, venisse condannato per corruzione. Ecco perché provo vergogna (e anche un po' pena) per quei giornalisti (?) che ieri sera nei loro programmi di approfondimento della domenica calcistica hanno evitato di parlare della sentenza di Torino. E' come se un giornalista di un paese civile che ha a disposizione, dal lunedì al giovedì, la seconda serata del prima tv di stato decidesse di parlare di un reality invece che dei guai giudiziari del suddetto presidente.

26.11.04

Segno dei tempi

L'immagine “http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/sport/calcio/magliabilbao/magliabilbao/este_450921_43310.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
Non è come se la sposorizzazione fosse della Parmalat o di Sky. Però è la fine di una storia dal sapore antico.

E ora? Niente. E dopo? Nemmeno

Pare quindi che il medico sociale della Juventus abbia drogato i propri giocatori per farli correre, resistere e vincere di più. Per carità, si è solo al primo grado di giudizio, ma ipotizziamo che questa sia la sentenza finale: Buffon, Thuram, Zambrotta, Nedved, Del Piero drogati come cavalli per arrivare primi. Il tutto mentre l'attuale allenatore della nazionale era al corrente delle somministrazioni incriminate. Uno scandalo così grosso da bucare tutte e quattro le ruote della macchina calcio. O almeno da infangare in maniera indelebile la squadra più vincente d'Italia. Finale ipotizzabile? Mmh... La mia impressione è che se Agricola dovesse esser confermato colpevole, verrà fatto passare come quel farabutto che di propria iniziativa somministrava Epo a campioni innocenti, dipendenti di una società all'oscuro di tutto. In altre parole a dopare i giocatori era Agricola, non la Juventus. Trovata la vittima, salvato il calcio (e la Juve).

Update delle 19 e 51: il commento (
ottimistico) di Marco Travaglio.

Le brutte uscite di Toldo

L'immagine “http://www.datasport.it/vignette/foto/428.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
(via datasport)

25.11.04

Oltre il 90° (minuto)



Leggo oggi su Repubblica e Corriere che la trasmissione 90° Minuto è in calo di spettatori. Secondo i vertici di Raisport la colpa sarebbe delle troppe partite in tv. Non credo. Tutti (o meglio: gli appassionati di football) sono sempre interessati a vedere gare di buona qualità e a seguire un campionato avvincente. Il problema è proprio qui. Dopo un paio di mesi di campionato, lo scudetto, a meno di stravolgimenti impossibili, se lo giocano in due. Il calcio italiano rimane quindi vittima degli unici soldi che incassa, quelli delle tv. Che vanno a finire nelle tasche di pochi club i quali acquistano il meglio sul mercato (non sempre) e uccidono le competizioni. Allontanando gli sportivi dagli stadi. E da 90° Minuto.

P.s.: Sempre a proposito di tv, mi sembra un segnale preoccupante il fatto che la Rai abbia acquistato i diritti solo di mezzo mondiale.

24.11.04

C'è un tempo per gli scontri (e uno per i gemellaggi)

Sarò un ingenuo, ma non riesco proprio a capire perché il derby romano debba esser giocato alle 15 per motivi di sicurezza. Allo stadio la gente si è sempre ammazzata di mattina, di pomeriggio, di sera e di notte. Senza alcuna preferenza di orario.

23.11.04

Reality shoe

Stamattina, durante il tappone di montagna prima dell'ufficio, pensavo a un casting per un reality con personaggi solo del mondo del calcio. Ecco le mie scelte:

Nicola Berti, Giorgio Chinaglia, Glenn Peter Stromberg, Gigi De Agostini, Giorgio Bubba, Luigi Necco, Graziano Mannari, Giovanni Cervone, Angelo Colombo, Nando De Napoli, Paul Gascoigne e Gigi Radice.

Conduttore: Stefano Tacconi, of course.

22.11.04

Campagna di rottamazione

L'immagine “http://it.uefa.com/ml/ImagesContent/Competition/Players/129X194/30434.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Leggo su alcuni quotidiani che la Roma per "rinforzarsi" potrebbe prendere Legrottaglie (in cambio di Ferrari), Cruz (dopo aver venduto Mido), Van der Meyde (dopo aver dato all'Inter un'opzione su Cassano) e Taddei (o Santana) per far tirare il fiato a un Mancini quest'anno opaco. Che dio ci protegga.

Finisce sempre così

La storia è semplice ed è questa. Week-end milanese di lavoro, giornate serene (meteorologicamente), blocco delle auto e taxi che sfrecciano a velocità supersonica. Sabato con gli amici: prima l'aperitivo (abbondante) a due passi dal Duomo, poi la fuga dal centro e il rifugio in un'accogliente abitazione dell'hinterland. Pizza, birra, dolci e grappe sardi e tanta buona compagnia, e lei: sempre lì. Tutti impallinati di tecnologie e dopo la cena, riversi sui divani a provare dispositivi bluetooth collegati alla tv - e lei: sempre lì -, ad ammirare pc grandi poco più che un palmo di mano - e lei: sempre lì -, a bestemmiare perché la connessione wi-fi del meneghino-libanese non era alla portata di tutti. E lei: sempre lì. Che ci guarda come per dire: "fate pure, tanto qualsiasi cosa facciate io occuperò sempre un posto nella vostra vita". E almeno nel mio caso è vero. Perché "lei" è Palermo - Milan di Coppa Italia (1-2 Crespo, Seedorf, Toni). E al di là della pochezza della competizione, un campo verde e 22 in mutande che corrono dietro a un pallone sono molto più attraenti di un qualsiasi notebook. Gattuso escluso.

19.11.04

Emozioni forti

Oggi inizia la Coppa Italia, pardon Tim Cup, delle grandi. Sono attraversato, più o meno, dalla stessa emozione che ho prima di spingere la barra dello spazio sulla tastiera del computer. Cioé: il nulla.

17.11.04

Carta stracciata

Trovo semplicemente scandaloso che sia il secondo che il terzo quotidiano sportivo in Italia non abbiano un sito web. Ma forse se ce l'avessero non avrebbe più senso fare un giornale: basta copiare da Internet e vendere due o tre videocassette l'anno e il gioco è fatto.

16.11.04

The end

Da Repubblica, a proposito di Italia - Finlandia.

"In assenza di Cannavaro, Del Piero, Buffon, Nesta, Zambrotta, Totti e Gattuso, se Montella partirà in panchina, il capitano sarà Materazzi".

15.11.04

Passeggiando in bicicletta

Da sabato inquino di meno. E rischio di più. Gli automobilisti intenti a seguire Marione, il totem radiofonico della capitale che, con la riconosciuta signorilità, ordina di massacrare di fischi Del Neri e Pelizzoli (e così sarà), non hanno tempo di pensare a degli stupidi (e più che dilettanti) ciclisti.

"A Mario' seconno me Totti se ne vole anna' e Cassano nun è da Roma".

"Ma che stai a di'?".

"Vabbè, nun te la prende, scusa, scherzavo".

Legittimo sospetto

Sono d'accordo con le convocazioni sperimentali di Lippi (Roma, Barazagli, Chiellini, Parisi, Mauri, Caracciolo), a patto che poi li chiami anche per le partite ufficiali. Altrimenti è tutto inutile e si perdono (come in passato) occasioni buone per provare la presunta squadra titolare.

13.11.04

Vista iberica

Potrebbe essere l'attacco di un articolo della Padania.

"II terrone, la tierra de la mafia, la omertá, la pasta y la mamma, disputa hoy su derby más pasional: Messina-Palermo".

Il momento è kakartico



Kakà ammette di essere in crisi, che ormai i difensori italiani gli hanno preso le misure e che per questo sta visionando videocassette con le sue giocate per migliorare. Chissà se lo facevano anche Pelè, Di Stefano, Garrincha e Maradona? Non credo: l'imprevedibilità non si acquisisce certo alla tv. Come se si seguisse un videocorso di ginnastica di Jane Fonda.

12.11.04

Uomini veri

Sartor squalificato, Del Neri fa pace con Panucci. Quando si dice: la disciplina prima di tutto.

Update delle 18.08: "Antonio Cassano è stato reintegrato nella rosa della Roma".

E' sicuramente un caso che tutto questo avvenga dopo che la Roma ha perso 3 a 0 contro l'Udinese.

11.11.04

Demodé

A Livorno i tifosi della Lazio hanno esposto uno striscione che ricordava il motto nazista "Gott mit uns". Esposte anche alcune bandiere raffiguranti croci celtiche e decine di altre bandiere nere. C'era anche uno striscione di Forza Nuova. Dalla parte opposta i tifosi amaranto hanno risposto cantando "Bandiera Rossa" e inneggiando alle foibe.

(via Repubblica.it)

10.11.04

Un corner è per sempre

"Calcio d'angolo, per noi cinque secondi di pausa". Non più.

Gennaio in agguato

Noto con piacere che con l'avvicinarsi del 2005 le bombe di calciomercato iniziano a scoppiare.

MILAN, IDEA-CRUZ. E L'INTER SOGNA SEMPRE STAM

9.11.04

Attaccanti estremi

Pare che il libro del giornalista di Sky Giorgio Porrà "Adriano Sofri, attaccante estremo" non sia male. Io non l'ho ancora letto, ma posso dire che "Lo sciagurato Egidio", il programma letterario-calcistico che lo stesso Porrà conduce, sia la migliore trasmissione sportiva da qualche anno a questa parte.

Why Beckham?

Perché nella lista dei 50 giocatori più forti d'Europa (secondo France Football) c'è l'inglese e manca, che so, Roberto Carlos o Tomasson?

8.11.04

Nuovi Gaucci

Da qualche tempo volevo postare sulla padronanza di linguaggio del presidente della Lazio Lotito (lasciamo stare il resto che è meglio). Oggi Dipollina su Repubblica riporta un passo della chiacchierata tra Sconcerti e Lotito, ovvero il nuovo Gaucci del calcio italiano.

Davvero impossibile stare dietro alle continue performances davanti ai microfoni del presidente laziale Lotito. Ieri in dura polemica, su Sky, con Sconcerti che gli rimproverava il silenzio stampa della Lazio. Con dialoghi del genere: «Ma se c´è il silenzio stampa, lei perché sta parlando?». Risposta di Lotito: «Ma io non sto parlando!». Attimi di panico, e poi: «Io dal punto di vista tecnico e sanitario sono autorizzato a parlare».

A Stadio 2 Sprint il nostro è poi intervenuto dichiarando: «Questo cambiamento ha determinato la fuoriuscita allo scoperto di molte persone».

Geniale.

4.11.04

Che confusione

Un periodaccio. Sempre in giro (senza vedere nulla), troppo lavoro (che comunque ben venga), poco calcetto e la Roma che perde (o pareggia o non fa quello che dovrebbe).

Penso che malgrado tutto c'è però chi sta peggio di me (di testa, non di portafoglio): Delneri.

- Un giorno afferma che a Cassano ci pensa lui perché è un bravo ragazzo e un giorno lo mette fuori squadra perché tecnicamente non gli serve.

- Il giorno dopo dice che il gruppo sta lavorando bene, che tutti lo seguono, e all'indomani manda a quel paese Panucci.

- Dichiara che Totti è una seconda punta e la domenica dopo lo mette centravanti.

- Manda il capocannoniere della serie A in panca per far posto a Cassano che al momento non è certo in formissima.

- Dice che in difesa si deve giocare a tre per supportare il tridente: perde con la Juve e dichiara che "la difesa a tre non si farà mai più".

- Schiera Mancini a sinistra, D'Agostino (l'unico giocatore più lento di Redondo) all'ala, Mido e Perrotta idem.

A volte penso che il calcio sia molto più semplice. Il MAESTRO (o boemo, che nostalgia) lo insegna: basta allenarsi, parlare chiaro con i giocatori (e non come un isterico cacciare tutti quelli con cui si ha un diverbio) e mettere in campo i calciatori più bravi, possibilmente nei loro ruoli. Se poi i risultati non arrivano subito, pazienza, la gente capirà. Quello che non capisce è la mancanza assoluta di buon senso. E di un progetto.

1.11.04

Scelte logiche

Ma è tanto difficile giocare così?

Pelizzoli; Mancini, Dellas, Mexes, Chivu; Perrotta, De Rossi, Dacourt; Cassano, Montella, Totti. Modulo 4-3-3.

28.10.04

Nato riserva

Ora, secondo me Toldo non è un fenomeno come molta stampa ha dipinto per anni. Poco bravo nelle uscite (riuscirebbe a prendere gol di testa anche da un puffo) e non brillante con i piedi. Ma comunque un buon portiere, perché tra i pali si difende, e molto bene.

Non capisco quindi perché Mancini in preda alla sindrome "Koller è più utile di Ronaldo" metta titolare uno che sarà pure un bravo palleggiatore e abile nelle uscite, ma che trasforma ogni tiro nello specchio in gol (per conferme chiedere a Mauri, Aimar e Bojinov). Non a caso nella sua carriera ha difeso al massimo le porte di Cesena, Bari, Atalanta e Napoli. E questo vorrà dir pur qualcosa.

25.10.04

Così parlò don Fabio

Dopo la richiesta di condanne di Guariniello nel processo doping alla Juve (tre anni e due mesi di carcere per il capo dello staff medico bianconero Agricola, due anni e un mese per Giraudo), Capello ha oggi dichiarato che "i pm di solito esagerano nelle loro richieste".

Ecco quello che il mister della Juve pensava (o solamente diceva?) appena un anno fa:

"Il doping? Fa male, quello farmacologico sicuramente è più pericoloso di quello amministrativo. Poi c'è chi per risponderci sostiene il contrario".

"Il doping esiste e non è vero che sempre vincono i migliori".

"Non capisco perché i giocatori facciano le flebo, che di norma si danno ai malati, anche negli spogliatoi, anche nell'intervallo delle gare. Il doping è uno solo e sarebbe ora di combatterlo seriamente".

(via Spycalcio)

24.10.04

Delnerate

Qual è la cosa più giusta: far rispettare le regole di uno spogliatoio o mandare in campo i giocatori più bravi per far vincere la squadra? Personalmente sono sempre stato della prima opinione, ma ieri un amico mi ha fatto venire qualche dubbio.

22.10.04

¡Libertad! ¡Justicia! ¡Democracia! ¡Inter!

Certo, la notizia non è freschissima (risale all'estate), ma a chi mi chiede perché quest'anno tifo Inter (nella lotta scudetto, ben inteso), rispondo che il motivo è questo.

21.10.04

Troppa Italia

Passando tre giorni a casa, causa influenza, mi sono concentrato sui motivi per cui la Roma faccia figuracce in continuazione in Champions mentre le altre italiane viaggiano a vele spiegate. Sicuramente è la squdra meno forte delle quattro, ma c'è un motivo. E' l'unica i cui giocatori più importanti sono italiani (Totti, Cassano, De Rossi, Montella). Le altre invece (soprattutto Inter e Juve) si fondano su calciatori delle nazionali più competitive degli ultimi anni (Repubblica Ceca, Brasile, Francia). Non bisognerebbe scordarsi che un titolare italiano è spesso meno forte, che so, di una riserva olandese.

Esultanze

Per capire come il calcio sia concepito in modo diverso in Italia e nel resto d'Europa (del mondo) basta guardare le esultanze durante le partite di Champions League. I nostri (compresi gli stranieri) sembrano aver messo a segno il gol della vita (tipo Tardelli), gli altri (Henry è però eccessivo: non sorride neanche) festeggiano come se avessero segnato un gol normale. E lo è.

15.10.04

Cannonate

Per ricostruire la vicenda basta leggere qui e qui. Ma ora, a più di un anno di distanza, continuare ad accanirsi contro un giornale che ti ha tolto una rubrica mi sembra quanto meno poco elegante.

P.s.: Il Manifesto non è il mio giornale preferito. Anzi, lo compravo un tempo solo per leggere le Pallonate di Pippo Russo.

14.10.04

Papaveri e papere

Con tutto l'affetto (poco) che provo per i vari commentatori calcistici, ma come si fa a dire (come ho sentito ieri sera) che i due gol di Romashenko sono due prodezze del bielorusso? A me sono sembrate più due papere di Buffon: tiro da 40 metri e una punizione al centro della porta.

12.10.04

Cose nostre

Torno dopo troppo tempo dedicato al lavoro. Nel frattempo cos'è accaduto?

a- L'under 21 ha vinto l'ennesima partita giocando malissimo.

b- La nazionale maggiore ha perso l'ennesima partita e tutti si scannano su quale sia il moduolo migliore.

Insomma, non è successo niente tranne che Della Valle sta tentando di bocciare la candidatura di Galliani come presidente della Lega: cambio di tendenza o di padrone?

7.10.04

Senza nomi

Ieri facendo zapping tra le partite di serie B, mi sono imbattuto in un match dove tutti i giocatori avevano il numero di maglia dall'1 all'11 e nessuno aveva il proprio cognome (o soprannome) sulla schiena. Che succede?, penso. Ho sbagliato canale? Mi trovo su quello che trasmette le repliche delle partite degli anni '80 di serie A?

Niente di tutto questo: ero capitato su Napoli - Vis Pesaro di serie C1. Il San Paolo era stracolmo e la squadra di casa giocava maluccio ma spingeva come un ossesso. Un flashback che mi ha riportato ai tempi di Luigi Necco (inviato di 90° minuto), di Renica e dei duelli partenopei con le grandi del nord. Un calcio più bello? Non credo. Ma sicuramente il momento in cui questo sport mi ha sedotto. E, a quanto pare, il primo amore non si scorda mai.

6.10.04

Differenze uguali

Qual è la differenza tra quest'anno e quello passato nel comportamento di Cassano? Nessuna. E allora perché quest'anno se ne vorrebbe andare dalla Roma, mentre la scorsa stagione avrebbe voluto restare a vita? Si attendono risposte sensate.

1.10.04

Fam di gol

L'altra sera Inzaghi (Filippo) è tornato al gol alla sua maniera. Non è certo il mio centravanti preferito: sgraziato nei movimenti, con i piedi quadrati, un po' lento. Ma devo ammettere che la sua grinta (con conseguente fame di gol) è davvero invidiabile. Credo che molti suoi colleghi, se solo ne avessero la metà, sarebbero degli attaccanti con i fiocchi.

28.9.04

Saggezza

Ogni volta che sento parlare Valdano, mi spiace che un personaggio del genere non sia venuto a giocare (o a lavorare) in Italia.

Oggi su Repubblica parlando dell'episodio di Udinese - Brescia:

"E' l'ennesimo episodio da mettere in relazione con l'enorme pressione che c'è sui calciatori. Fare della vittoria una questione di vita o di morte produce slealtà professionale: si segna con l'avversario a terra, si chiede l'ammonizione per un collega, si ricorre al doping. Il giocatore finisce per confondere il sostanziale con il secondario. Siamo tutti responsabili di aver creato un sistema dove la sconfitta è una catastrofe".

27.9.04

Calciofili e no

Dopo un venerdì e un sabato passati insieme a persone vere salutando una straordinaria fuoriclasse che mal sopportava il calcio e che ha appeso gli scarpini al chiodo troppo presto, mi sono tuffato in una domenica pomeriggio a tutto football.

Alcune considerazioni:

- L'Inter non può continuare a giocare con Veron in queste condizioni da ex calciatore: passeggia per il campo, senza mai esser incisivo e causando delle voragini.

- La tranquillità con cui gioca il Milan anche se sotto di un gol e con un uomo in meno mi innervosisce. E, penso, spazientisca anche gli avversari.

- Mannini del Brescia è un idiota.

- Veder giocare il Lecce del Boemo dovrebbe esser prescritto ai depressi cronici.

- Mondonico non solo non mangia il panettone, ma difficilmente arriva a novembre.

- La Sampdoria, il Chievo e il Parma sono proprio delle belle squadre, soprattutto ben organizzate.

23.9.04

Retrocessione in vista

Certo, far giocare un calciatore con un passaporto falso è grave, ma 57 punti sono proprio tanti.

Russian second division side Sodovik are facing relegation after being deducted a record 57 points for fielding an ineligible player.

Impressioni

La sensazione è che il campionato in corso sia molto diverso da quello passato, in cui tre squadre ammazzarono il torneo dopo poche giornate. Le troppe partite, probabilmente, penalizzeranno più chi è impegnato nelle coppe (e ha più giocatori), e non chi ha le rose corte. Che, peraltro, in alcuni casi (Fiorentina, Cagliari, Palermo, Lecce, Messina e così via) sono davvero di buona qualità.

22.9.04

Strane sentenze

Paradossalmente la decisione della Uefa di far giocare alla Roma le prossime due partite di Champions League a porte chiuse sfavorisce Real Madrid e Bayer Leverkusen che non potranno portare tifosi al loro seguito. Giustizia è fatta?

21.9.04

Bye mister Clough

Per chi non ha mai amato il Liverpool è stata una vera leggenda. C'mon Nottingham.

20.9.04

Andiamoci piano

Leggendo i quotidiani (non sportivi) di oggi, apprendo che la Juventus ha già vinto il campionato con 36 giornate di anticipo. Complimenti. Ma non sono dello stesso avviso. Capello, come al solito, si è fatto comprare alcuni dei migliori giocatori sul mercato, i quali hanno completato una rosa di per sé gia buona.

Basterà? Non lo so: il problema della Juve (rispetto a Inter e Milan) è una panchina troppo corta con pochi ricambi all'altezza dei titolari. Iniziare una stagione così dura con soli tre attaccanti all'altezza degli obiettivi (con tutto il rispetto per Zalayeta) è un po' poco. Anche a centrocampo poche riserve di qualità (ma perché dare via Maresca?). In difesa e in porta, invece, molte alternative e di notevole spessore.

Se, come dice mia zia, gli scudetti li vince chi subisce meno gol (gli ultimi campionati, però, non dicono questo), la Juve avrà ottime chance di vittoria, altrimenti, in una stagione con così tante partite qualche 0-0 di troppo potrebbe essere fatale.

Critiche di genere

Sabato avevo invitato i nonni a pranzo. Salgo in macchina per andarli a prendere (ormai non ce la fanno più a venire da soli) e accendo la radio.

E poi lo sappiamo tutti che Frisk è gay.

Che civiltà, penso. Spengo la (becera) radio romana e decido che nel week-end calcistico vedrò solo tv, possibilmente nazionale. Così, ieri sera dopo il posticipo mi sintonizzo su Rai Due, Domenica Sportiva, dove lo stallone italiano, sciupafemmine Flavio Briatore commenta la vicenda dell'Olimpico.

Certo che Frisk si è comportato come una signorina non tornando in campo.

Da oggi vedrò solo France 2, anche se non capisco un'acca di francese. E forse è meglio.

17.9.04

Totti contro tutti

Che aria serena si respira per Roma.

Allo stadio Olimpico, alla fine di ogni partita vinta, lo speaker ufficiale della società, Carlo Zampa, grida "Roma ha vinto!". Non "la Roma ha vinto", ma "Roma" ha vinto. E' il grido del generale ispanico Russel Crowe, il gladiatore di Ridley Scott. E' il saluto che ricorda che lo stadio è un'arena, i giocatori i suoi gladiatori, la supremazia un affare non più sportivo e neppure di campanile. Ma di "romanità". E' un grumo di appartenenza che ha nella partita di pallone e nel calcio un pretesto.

Update delle 17 e 30. Fino a qualche minuto fa non riuscivo a capire perché solo in Italia avvenissero fatti come quelli dell'altra sera all'Olimpico. Poi ho trovato la risposta: la nostra classe dirigente.

16.9.04

L'accendiamo

Non ci sarebbe nulla da ridere, ma a me un sorriso l'ha strappato.

(via dagospia)

Pazzie autorizzate (da tutti)

L'aspetto più grave della vicenda non è tanto la storia in sé, quanto il fatto che il/la tipo/a che ha lanciato la moneta sulla testa dell'arbitro Frisk durante Roma - Dinamo Kiev si sia sentito/a autorizzato/a a farlo. Come se tutto fosse normale.

15.9.04

Sulle fasce

Finora, tra le big italiane, l'Inter è la squadra che mi è piaciuta di più e secondo me rimane la favorita per lo scudetto. Un appunto, però: ha senso giocare con due grandi e grossi come Adriano e Vieri e mettere solo un esterno di centrocampo che va al cross (a destra c'è Ze Maria o Van der Meyde e a sinistra Stankovic che tende ad accentrarsi invece che andare sul fondo)?

14.9.04

Calcio in fumo

Non vorrei fare il populista ma lo farò: possibile che con tutti i problemi che ha il calcio si devono leggere cose del genere?

Arriva la prima ammonizione ufficiale inflitta dal Giudice sportivo per "divieto di fumo" in panchina durante le gare. E' toccata al tecnico della Reggina Walter Mazzarri che era stato richiamato dal quarto uomo durante la partita.

Nel frattempo si continuano a vendere partite, a drogare giocatori e a far fallire società. Senza, of course, che nessuno paghi.

No comment

Vietato essere iraniani.

13.9.04

Sogni boemi

"Il mio sogno? Ne ho tanti. Che il calcio torni ad essere uno sport pulito, con meno affari. Che la gente possa divertirsi allo stadio. Che chiuda il Processo di Biscardi. Il calcio dovrebbe insegnare anche i comportamenti. Dobbiamo ritrovare un po' di etica e ed educare i tifosi. Continuando a calpestare le regole e infiammando gli animi, si finirà a giocare le partite a porte chiuse. E il calcio non avrà più significato".

Stralcio di un'intervista a Zdenek Zeman apparsa sul quotidiano "Il Romanista", ripresa ieri da Gianni Mura (Sette giorni di cattivi pensieri) su Repubblica.

At the seventh SKY

Da sabato anch'io sono entrato nel magico mondo di Sky. Dubito che da oggi in poi uscirò di casa, se non per andare a lavoro (ma c'è sempre l'aspettativa). Sabato viste dal primo all'ultimo minuto: Aston Villa - Chelsea, Fulham - Arsenal, Chievo - Inter, Milan - Livorno e Real Madrid - Numancia. Molto, ma molto, più di una droga.

10.9.04

Previsioni

Domani ricomincia il campionato. Finirà così?

1- Inter
2- Milan
3- Juventus
4- Roma
5- Udinese
6- Parma

Autoassoluzioni

La Caf conferma, anzi riduce, le pene per il caso calcioscommesse. E il carrozzone va avanti, aspettando il prossimo scandalo per autoassolversi.

9.9.04

Bandane

Pare quindi che tutti i tifosi del Livorno (moderatamente di sinistra), sabato si presenteranno a San Siro (c'è Milan - Livorno) con in testa bandane bianche per prendere in giro il presidente del consiglio. Per comodità eviteranno tacchi e plastiche facciali.

8.9.04

I segreti dell'Under 21

Ieri davanti all'ennesima penosa (eufemismo) prestazione dell'under 21 italiana mi sono chiesto come mai negli ultimi anni sia riuscita a vincere cinque edizioni, seguite poi da deludenti performance della nazionale maggiore. Che succede: da piccoli siamo forti, poi diventiamo delle pippe?

No. Semplicemente che mentre per gli altri l'under 21 è un test per la nazionale maggiore e quando un giocatore è buono viene subito promosso anche se ha 18 anni (Rooney, C. Ronaldo), da noi i giovani bravi vengono spremuti fino all'ultimo giorno disponibile per entrare nell'under 21. Risultato: la nostra rappresentativa giovanile è più forte delle altre, mentre quella maggiore incamera pessime figure per non convocare i giovani in forma e preferire loro gente più vecchia e scarsa. Ma che beve acqua Uliveto.

7.9.04

Elogi COSMIci

Devo dire che a me Cosmi (discreto tecnico) sta particolarmente simpatico: verace, senza peli sulla lingua, insomma un tipo schietto. Però ultimamente sta un po' esagerando, lanciando troppi messaggi d'amore alla sua nuova tifoseria.

"Volevo confrontarmi con una dimensione giusta come questa per vivere il calcio, ma non mi aspettavo un'accoglienza così spontanea, come verifico incontrando i tifosi per la strada. Sono riuscito a realizzare il sogno di un uomo, questa tifoseria è un tesoro incredibile".

Naples

E' stato un passaggio obbligato per salvare il Napoli, ma vedere che la squadra di Maradona, Careca e compagnia cantante - che insieme al Milan di Sacchi - rimane uno dei punti fermi (calcistici) della mia infanzia, ora si chiama Napoli Soccer, mi intristisce un po'.

6.9.04

Gasamento eccessivo

Mi sembra un po' fuori luogo l'euforia che ha accompagnato la vittoria di misura della naziona italiana sulla Norvegia. No, dico, la NORVEGIA.

3.9.04

La tecnica sopraffina degli altri

Ora io non voglio passare per difensore del campionato italiano, ma non trovo neanche elegante che ogni giocatore che lasci la Serie A, e vada in Spagna (o Inghilterra), dica che da noi non c'è spettacolo. Sarà anche vero, ma certe dichiarazioni sarebbe più corretto farle quando si gioca ancora in Italia. Anche perché se poi arrivano da chi non ha proprio il piede morbido, perdono di credibilità.

2.9.04

I più forti del mondo

Chissà se c'è ancora qualcuno che pensa che la nazionale italiana di calcio sia tra le più forti al mondo quando ci sono squadre che possono schierare in attacco Ronaldo e Adriano?

P.s.: Noi sabato contro la Norvegia dovremmo giocare con Corradi (o Gilardino) e Del Piero (o Miccoli). Non so se mi spiego.

1.9.04

Essere o non essere (felici)

C'è un po' di confusione sullo stato d'animo di Miccoli, bruscamente passato alla Fiorentina.

"Da Torino", dice Miccoli, "Non mi porto dietro niente e se mi capiter� di calciare un rigore contro i bianconeri lo tirerò senza pensarci due volte". C'è voglia di tornare? "Non lo so. Ora penso alla Fiorentina a cui ho detto sì in dieci minuti".[...]

Miccoli ha raccontato di aver parlato con Moggi martedì pomeriggio, poco prima della chiusura del mercato. E al direttore generale il minibomber aveva detto di essere pronto a restare e a giocarsi il posto. "Moggi mi ha detto di stare tranquillo poi è arrivata la Fiorentina...".

Corriere della Sera

"Dopo l'arrivo di Ibrahimovic in bianconero", dice Miccoli, "credo sia stata la decisione più giusta per me e per la Juventus. Firenze ha una grande squadra, una piazza magnifica e sono sinceramente felice di approdare in maglia viola”.

Sportal, che è anche l'azienda (non giornale) che gestisce il sito ufficiale di Miccoli: ecco forse spiegata la versione soft.

Chiacchiere mercantili

1- Sarò un pazzo ma, visto che si parla di calcio sempre più in crisi economica, non capisco la logica che sta dietro l'acquisto (della Juve) di Ibrahimovic (19 milioni di euro) e la contemporanea cessione di Miccoli (4,5 milioni per la metà alla Fiorentina).

2- E' così forte Mido da meritare quasi due milioni di euro a stagione, più i premi?

3- Con la giornata di ieri, mi sembra che la Lazio abbia messo su una squadra dignitosa in grado di competere anche per un posto Uefa (le premesse non erano queste).

4- Ha senso dare a Mondonico una rosa con Riganò, Miccoli, Portillo, Nakata e Jorgensen?

5- E' stato saggio scambiare Cannavaro con Carini? Sì, se Carini dovesse diventare il portiere dell'Inter. Ma non credo.

Update: poniamo il caso che Del Piero si infortuni o che giochi male (ipotesi per altro non remota) chi fa la seconda punta nella Juventus? E' vietata la risposta "Ibrahimovic lo può fare" perché non è vero.

31.8.04

Progetto non progettato

Manca solo l'ufficialità, ma sembra proprio che Voeller sia il prossimo allenatore della Roma. Scelta discreta: il tedesco è molto meglio di alcuni tecnici (Cuper in testa) e peggio di altri. L'unica cosa che mi lascia perplesso è la rinuncia al progetto-Prandelli. Lo so, è stato l'ex allenatore del Parma ad abbandonare per motivi familiari, ma forse era meglio continuare con il suo "secondo" (Pin) e magari aspettare che il tecnico di Orzinuovi (e soprattutto sua moglie) risolvessero i loro problemi.

30.8.04

Banana Repubblic

Come è evidente footblog è puramente un blog calcistico ma certe notizie mi sembra il caso di pubblicizzarle per capire di che pasta è fatto il nostro (pericoloso) governo.

La maggioranza di centro-destra ha bocciato al Senato lo stanziamento di 3 milioni di euro per le celebrazioni del 60° della Resistenza e della Liberazione, e contemporaneamente votato il riconoscimento di "militare belligerante" per gli ex repubblichini di Salò.

Dal sito dell'Anpi dove ci sono le indicazioni per una sottoscrizione.

Aiuto, c'è Legrottaglie

A prima vista le convocazioni di Lippi mi sembravano buone: tra quelli in forma (i vari Vieri, Cassano, Zanetti e Perrotta sono acciaccati) non si poteva scegliere molto meglio. Ma poi tra i difensori vedo lui, con quel nome che è tutto un programma e accanto la squadra tra parentesi: Juventus. Penso allora che Lippi sia un masochista (o una spia ingaggiata da qualche nazionale straniera per non far arrivare l'Italia ai Mondiali) perché dopo gli 865 gol che gli ha fatto prendere lo scorso anno come lo si può (ancora) considerare un giocatore da nazionale. Mi chiedo: non erano forse meglio Bovo, Barzagli o Stovini?

Miopie

Penso che il campionato italiano si sia fatto scappare un importante giocatore. Chissà perché le "grandi" non si sono mai interessate a lui.

25.8.04

Ritorno Gentile

Di ritorno dalle vacanze, ieri, in aeroporto mi sono fermato a vedere la partita della nazionale italiana olimpica. Non so come erano andate le altre, ma se ha giocato sempre così chi mi spiega come ha fatto ad arrivare fino in semifinale?

30.7.04

Buone vacanze (per chi le farà)

Da domani il sottoscritto va fortunatamente in vacanza. Al di là dei ricorsi al Tar, del doping e del calcioscommesse, auguro a tutti una serena estate. Ci si risente fra qualche settimana.

28.7.04

Le solite cattiverie

Guerra aperta tra la Juventus e il Corriere dello Sport - Stadio.

26.7.04

Avnzm

Rvir sl xlmlhxrgl Awvmvp Avnzm, fmz wvoov kvihlmv krf’ rilmrxsv xsv zyyrz nzr rmxlmgizgl.

P.s.1: Il post è crittografato: la chiave è nell'ultimo libro che ho letto Il codice Da Vinci di Dan Brown.

P.s.2: Il P.s.1 non è tanto per i (pochi) lettori di questo blog, quanto per me, perché sennò tra qualche mese non mi ricordo più che cosa significa.

23.7.04

Incollato alla poltrona

Quando Carraro parla dei fallimenti della Federcalcio, sembra che lui non ne sia il presidente, e quindi il responsabile. Nel frattempo il calcio italiano va (politicamente, economicamente e tecnicamente) a rotoli.

22.7.04

Flop lab

Dal sito del Milan: "Milan Lab è il centro di Ricerca Scientifica ad alto contenuto tecnologico fortemente voluto da AC Milan e attivo operativamente dal Luglio 2002. La società calcistica rossonera si prefigge di ottimizzare la gestione psicofisica degli atleti affidando il compito a Milan Lab, un connubio di scienza, tecnologia,informatica, cibernetica e scienze umanistiche.

L’obiettivo è raggiungere e mantenere il livello di eccellenza della performance Milan Lab contribuisce su più fronti ad ottimizzare i risultati della squadra: obiettivo degli studi e delle ricerche effettuate è consentire l’ottimizzazione delle prestazioni degli atleti, offrire la possibilità di prevedere i rischi di infortuni e fungere da supporto decisionale allo staff tecnico e al management del Club nella gestione delle risorse umane".

Appunto.

Triadi confuse

Sarà che non capisco un cavolo di calcio, ma se esiste qualcuno che decide di vendere Di Vaio per poi acquistare Gilardino, sono fortunato: c'è chi ne capisce meno di me.

21.7.04

Chi vuol esser miliardario

Sembra allora che Lucarelli abbia rifiutato un miliardo (di lire spero) offerti da una squadra di serie A per andare a giocare in B con il Livorno. Bene, bravo, bis. Questo, però, dimostra in che condizioni sia il calcio italiano. Non tanto perché Lucarelli sia un caso isolato, in un mondo pieno di persone senza scrupoli che pensano solo al denaro. Quanto perché esiste un dirigente così competente da offrire 500 milioni di euro a una pippa del genere.

20.7.04

Miraggio italiano

Il perché un giocatore campione d'Europa (che gioca in una squadra importante) decida di venire a giocare in Italia in una squadra di quarta o quinta fascia mi è proprio impossibile da capire. Spero almeno che guadagni di più.

19.7.04

Discese in campo

Capisco che da tifoso il fatto di avere Trapattoni come mister faccia un po' incazzare. Ma questo mi sembra un po' troppo.

12.7.04

Le strane scelte di Gentile

Dunque i cinque possibili fuori quota per le Olimpiadi sono: Pelizzoli, Ferrari, Natali, Pirlo e Barone. Mah. Vedendo quello che ha fatto l'Under 21 agli ultimi Europei di categoria mi sembrano, a parte Pelizzoli (Amelia ha sulla coscienza qualche gol di troppo), dei rinforzi che non rinforzano.

Dove mi era sembrata carente la nazionale non era in regia (Pirlo o Barone) né in difesa (Natali o Ferrari) ma al limite in attacco (esistono migliaia di seconde punte migliori di Sculli: per esempio Miccoli, Cassano, Morfeo) e sulla fascia sinistra dove è stato costretto a giocare Del Nero, tutto tranne che un laterale.

I presunti rinforzi, quindi, non fanno altro che affollare ruoli (difensore e centrocampista centrale) in cui l'Under è più che coperta.

Doping, epo sum

Terremoto in vista?

(via dagospia)

5.7.04

Non meritano la B (e neanche Gaucci)

Oggi ero a Napoli. Dalla stazione centrale dovevo raggiungere Corso Vittorio Emanuele.

Mi avvicino a un taxi e chiedo: "Mi scusi, quanto ci vuole per arrivare a Corso Vittorio Emanuele?".

Il tassista: "C'è il tassametro, dotto', che ne so io".

Non sono dottore (ma dentro un taxi lo diventano tutti) e la risposta non mi è del tutto chiara, ma decido ugualmente di andare. A questo punto parte un monologo del tassista di quasi 15 minuti sul traffico partenopeo: "Qui è sempre un casino... Poi a luglio non ne parliamo... A Napoli c'è la vecchia e fessa mentalità di andare in vacanza solo ad agosto, che qui è meje 'e Natale. Sta città, diventa un deserto a ferragosto".

La mia domanda nasce quindi spontanea: "E lei? Quando va in vacanza?".

Risposta: "Dal 10 al 20 agosto vado a Ibiza".

Mitico.

2.7.04

Le cose belle del calcio

Ieri sera ero tra quelli che davanti alla tv tifava Grecia. Non perché esprimesse un calcio spettacolare (anche se estremamente organizzata: un bel 4-3-3 corto che sopperiva ad alcuni limiti tecnici della squadra di Rehhagel) ma perché, tranne quando sono parte in causa, tendo a tenere per la squadra più debole, o storicamente meno forte.

Al termine della partita, dopo che era sussesso l'incredibile (Dellas con uno scatto, no dico CON UNO SCATTO, anticipa tutta la difesa ceca e dà alla sua squadra il gol che vale la finale) inizio a fare zapping sulle varie trasmissioni sportive: un dramma, come sempre. Tutti a dire, con il solito tono retorico, che la bellezza del calcio è la sua imprevedibilità, la sua democrazia, qualcuno ha anche osato pronunciare la frase: "il Roteiro è rotondo".

Allora mi sono un po' pentito di aver tifato Grecia perché per me le cose belle del calcio sono altre: il tiro di Rosicky, i dribbling di Poborsky, le fughe di Nedved, l'organizzazione di gioco di una squadra, per esempio. Ma questo non fa audience. E noi continueremo a subire le solite facce.

1.7.04

Classifiche sfuggenti

Qualcuno potrebbe rispondere che i numeri sono numeri e che certe classifiche vengono fatte in modo scientifico, in base a delle statistiche. Ma la logica per cui il Celtic sia a giugno 2004 il club più forte del mondo mi sfugge proprio.

Giustiziere della notte (di Rai Uno)

Portogallo-Olanda, semifinale del campionato europeo per nazioni, 30 giugno 2004, telecronista Gianni Cerqueti, commento tecnico Mauro Sandreani, 10' del secondo tempo.

Cerqueti: Rinvio di Ricardo... Pauleta... Pauleta... Pauleta... è solo... tiro... para Van Der Sar. Incredibile opportunità fallita dal Portogallo che spreca l'occasione per andare sul due a zero.

Sandreani: E' incredibile quello che ha fatto Pauleta... Sarebbe da impiccare.

Mi sembra un po' troppo.

30.6.04

Demagogia pallonara

Ultimamente un po' dappertutto (tv, radio, ma anche qualche blog) non si fa altro che parlare dei calciatori azzurri come delle signorine viziate (con tutto il rispetto per quest'ulitime), capaci solo di prendere soldi (e spenderli in barche), di acconciarsi i capelli nel modo più bizzarro, di trescare con qualche letterina con il risultato di giocare male, anzi in modo ridicolo.

Basta. Non se ne può più. Uno della propria vita fa qualche che cavolo gli pare. Ieri sera ho visto Bishcardi e la banda di Linus su Raidue nel pieno delirio demagogico. Ma populismo per populismo: quanto guadagnano loro? Qualcuno si è mai permesso di dire che se una trasmissione va male è colpa dei capelli di Zazzaroni, del colorito (più che artificiale) di Caputi, delle innumerevoli plastiche della Ferrari o della pettinatura scolpita del rosso di La7?

Se si perde, si perde non perché si guadagna tanto, ma perché si è più scarsi o fuori forma: non ci sono altre motivazioni. E poi i calciatori (come tutte le persone) sono da sempre così. Non c'è mica tanta differenza (estetica) tra i capelli "a rasoio" di Gianni Rivera negli anni '60-'70 e il codino di Camoranesi.

28.6.04

Epoisti

In fondo, in fondo spero non sia vero.

25.6.04

Farsa Italiana Giuoco Calcio

Perché Carraro si è dimesso se poi sapeva che le sue dimissioni sarebbero state respinte? E soprattutto: perché sono state respinte? Il fallimento di Corea e Portogallo non sono forse due buoni motivi?

Viviamo proprio (e non solo per questo) in una Repubblica delle Banane. Marce.

24.6.04

Tv intelligente

La notizia peggiore dall'inizio dell'Europeo: dopo Italia-Bulgaria dell'altra sera, il 17% dei televisori era sintonizzato su La7 per vedere il Prosciesso di Bishcardi. Incommentabile.

23.6.04

Lippi? No grazie

Ci sono i testimoni: dopo la partita di ieri ero incazzato come una iena. Ce l’avevo con tutti: con Trapattoni che aveva fatto giocare sempre Del Piero (dimenticando Cassano contro la Danimarca e Di Vaio contro la Svezia); con Del Piero e la Uliveto; con Totti in lizza per lo Scatarro d’oro, con Pirlo che riceverà il Metronomo alla carriera e con Vieri tra i papabili per il Cervello di platino. Ma non solo: anche con i nordici che erano stati gli artefici del più grande crimine della storia dell’umanità. E anche un po’ con Cassano che, essendo un vero fenomeno, con quel gol al 94’ è riuscito perfino a dare un filo di alibi a tutta la nostra armata Brancaleone. Oggi mi sono un po' calmato e i nordici mi sono più simpatici di ieri sera (non ci voleva poi molto). E provo a fare una piccola (e serena) analisi.

Cosa succederà dopo quello che il massimo esponente (ironico) del giornalismo italiano, Xavier Jacobelli, ha definito con una botta di lirismo “Patatrap”? Un fatto è certo: Trapattoni tornerà a casa. E si fanno molti nomi per il sostituto, due su tutti: Gentile e Lippi. Sul primo chiedo pietà: dopo quello che ci ha fatto vedere agli Europei Under 21 che sì ha vinto, ma contro nazionali prive di C. Ronaldo e soci. Anche sull’ex allenatore della Juve (meglio di Gentile, si capisce) ho qualche riserva: poche idee disordinate e molto spesso anche sbagliate.

Alla nazionale italiana servirebbe un allenatore capace innanzitutto di essere un bravo selezionatore, convocando i giocatori più bravi e in forma e non quelli che bevono acqua Uliveto anche in business class dove è tutto gratis. Un c.t. che durante le amichevoli provi sempre la stessa squadra per 80/90 minuti e non (con tutto il rispetto) i vari Di Natale, Nervo, Bazzani e Diana, se poi sa che non li porterà. Un mister in grado di dare un minimo di gioco: scegliere un modulo e proseguire con quello, non come Trapattoni partito con il 4-2-3-1 (per questo aveva convocato quattro centrocampisti centrali), per poi cambiarlo (4-3-3) e ritrovarsi tra squalificati e infortunati alla metà del secondo tempo di ieri con un solo giocatore (e che giocatore: Pirlo) nel ruolo di centrale della linea mediana.

Insomma la scelta non è facile ed è inutile dire che vorrei un allenatore capace di dare, non dico tanto, una piccola scossa: Del Neri o De Biasi, ma mi rendo conto che sono poco più che due provocazioni. Meglio di Gentile e Lippi, però. Ecco perché, anche se qualcuno mi prenderà per matto, penso che la soluzione ideale al momento si chiami – udite, udite – Zoff.

22.6.04

Batusalemme

Quando si dice: "programmare il futuro".

21.6.04

Uomini o giornalisti?

Ammesso che qualcuno si sia inventato il litigio tra Buffon e Vieri (che secondo me era meglio se la prendeva di mano), perché Bobo si dovrebbe sentir offeso come uomo?

20.6.04

Sospetti illegittimi

Ho l'impressione che siamo così sospettosi sul risultato della partita Svezia-Danimarca perché al posto loro noi cercheremmo il 2 a 2.

17.6.04

A morte Totti!

Nella vicenda Totti-lama credo che su un punto tutto il mondo (o quasi) sia d’accordo: il capitano della Roma ha sbagliato. E, aggiungo io, di grosso. Primo perché ha offeso in modo gravissimo un suo collega. Secondo, perché priverà per tre partite (sempre che si riesca ad andare avanti) l’Italia delle sue prestazioni. Terzo, perché il clima intorno alla nazionale non è poi così calmo, e ora diventerà ancora più agitato. Quarto, per lui: Totti ha sputato anche sulla sua immagine.

Per tutte queste ragioni pagherà: tre turni di squalifica. Si può discutere sul fatto che siano troppi o pochi, ma non li ha sanzionati né lui né la Federcalcio italiana, bensì l’Uefa che dovrebbe essere al di sopra delle parti.

Nonostante questo iter (sputo-denuncia-inchiesta-squalifica) c’è già chi (vedi il commento anonimo al post qui sotto), come un avvoltoio, chiede la testa di Totti: è il solito “coatto”; non dovrebbe mettere più piede in nazionale; andrebbe squalificato fino al 2100 (casomai avesse una carriera più lunga della media). Insomma, andrebbe cancellato dalla storia del calcio.

Questo non mi piace. Una persona, anche se nel suo campo ha una grossa responsabilità, ha il diritto di sbagliare e il dovere, poi, di pagare. È successo a campioni come Zidane e Rijkaard e nessuno si è permesso di dire che erano due tamarri di periferia. Totti ha sbagliato e ora, giustamente, secondo le regole dell’Uefa (e non divine) pagherà. Non mi sembra il caso di trasformarsi in forcaioli o vestirsi da moralisti appena qualcuno sbaglia. Ma, si sa, in Italia, è lo sport preferito. Anche più del calcio.

16.6.04

Lama Totti

Da notare lo stile del danese che non reagisce.

15.6.04

Trap-pole

Se bisogna far giocare Del Piero (o Cassano) seconda punta con Totti trequartista, ha senso Camoranesi a centrocampo? Non sarebbe meglio giocare con la difesa a tre, un centrocampo a quattro con Oddo e Zambrotta sulle fasce. Altrimenti il rischio è quello di una linea mediana scoperta e una squadra lunga. Mica poco.

12.6.04

Cassanate

"Mitt'a Cassano!", "Metti Cassano". L'urlo dei tifosi di Barivecchia (e non solo?), il secco invito al Trap a gettare nella mischia il folletto romanista è diventato uno slogan politico. Anzi, la bandiera elettorale di Michele Emiliano, leader della lista civica, candidato sindaco a Bari. Magistrato, 45 anni, dice di avere scelto Cassano come simbolo positivo della sua città, ma anche per la sua voglia di riscattarsi e di emergere. "Mitt'a Cassano, vota Emiliano". Lo slogan, dicono nel comitato elettorale, funziona a meraviglia. In fondo, Totò non gridava: "Vota Antonio, vota Antonio"?

Fonte: Corsera di ieri.

P.s.: A proposito di elezioni: mi raccomando.

10.6.04

Giudizi d'oltremanica

Nell'inserto dedicato a Euro 2004 del Financial Times un articolo sull'ultima (speriamo) occasione di riscatto in nazionale per Del Piero. Ecco le prime righe del pezzo.

"The Italian national team is haunted by the memory of their defeat to South Korea in the 2002 World Cup but at the least they have been able to subsume some of that grief in cospiracy theories about how they were cheated out of a semi-final place".

7.6.04

Chiacchiere da bar

Un po' di domande sui (presunti) movimenti di mercato di alcune squadre.

1- Perché il Real Madrid è interessato a Vieri?
2- Perché il Milan (che ha Borriello) sarebbe interessato a Corradi?
3- Perché la Juventus non dà un bel po' di soldi a Trezeguet e se lo tiene, invece di cercare un altro centravanti?
4- Perché la Roma cerca Perrotta: ha forse intenzione di non puntare neanche quest'anno su De Rossi?
5- Perché Galliani parla (oggi su La Repubblica) di un interessamento a Ronaldinho?
6- Se la Juve ha bisogno di ringiovanire la difesa, perché cerca Cannavaro (Fabio)?
7- Anche se questa mossa ci rifarà vedere Zeman in A, perché il Lecce ha abbandonato Delio Rossi?
8- Mourinho è più bravo di Ranieri?
9- Perché l'Inter non ha ceduto ancora Vieri?
10- Che ci farebbe il Milan con Peruzzi?

4.6.04

Complimenti

Anche se non è uno dei miei tecnici preferiti penso che se lo meriti.

Letture pericolose

Ecco cosa intendo quando penso al cattivo giornalismo sportivo.

"Si è fatto crescere un po' di barbetta sul viso da allievo ufficiale. I ragazzi fanno così, nei periodi di passaggio, quando vogliono mandare un segno, quando hanno fretta di crescere. E anche un po' paura. Alberto Gilardino sa che qui, ora, deve essere protagonista: tutti si aspettano molto. Lui anche...

Attacco dell'intervista di Emilio Marrese ad Alberto Gilardino, su La Repubblica di oggi.

Strane richieste

Seedorf si lamenta in nazionale perché non gioca dietro le punte. Ma perché, nel Milan lo fa?

2.6.04

Sos Flamengo

Come direbbe mio nonno: "E' sempre una questione di soldi".

(via Indiscreto.it)

Doping (anonimo) a go go

Leggo sul Corsera di oggi che secondo un sondaggio di Assocalciatori "l'82% dei giocatori ritiene che l'assunzione di sostanze dopanti sia una pratica diffusa nel mondo del pallone professionistico". Urge inchiesta, seria.

Serata Under

Mentre tornavo a casa ieri sera ascoltavo alla radio la partita tra Italia e Croazia under 21. A un certo punto il giornalista in studio è intervenuto dicendo: "Cambia il risultato a Oberhausen, Serbia 2, Montenegro 1". Deduco che i giocatori della Bielorussia (squadra contro cui giocava la Serbia Montenegro) stavano facendo una gara di 400 metri intorno al campo di gioco.

Arrivato a casa, ho acceso la tv e ho visto l'ultima mezzora della partita dell'Italia: le giovani promesse del nostro calcio arroccate in difesa spazzavano ogni pallone che giungeva a meno di 30 metri dalla porta di Amelia. Olé.

1.6.04

Il portiere - 6° (e ultimo) atto

Il portiere spagnolo Ricardo Zamora

Tramontato Buffon, ai primi posti affiorarono insieme Sarti e Vieri, che non ebbero adeguata fortuna in nazionale. Sarti era dotato di strabiliante senso della posizione e questo gli consentiva di trovarsi, miracolosamente, proprio là dove l'avversario indirizzava il tiro. Nonché ritenerlo in possesso di qualità mesmeriche, come Zamora, di lui si pensava che fosse pronto fino all'arguzia: ma questi atteggiamenti gli venivano sicuramente dalla struttura morfologica: nell'emergere improvvisamente e bloccare pareva che alla presa aggiungesse uno sberleffo.

Certo, lo stile di Sarti era ottimo, e però penava molto a conservarsi freddo e sempre presente a se stesso. Qualche volta lo era troppo, sicché pareva si risparmiasse di proposito. Negli ultimi anni i compagni erano giunti a dubitare un poco di lui, non sempre disposto a rischiare nelle uscite basse. In alto era splendido non meno che accorto, se è vero che non ha quasi mai gradito le respinte a pugni: o bloccava, molto plasticamente, o schiaffeggiava con ammirevole freddezza sopra la traversa. Certe sue bloccate in volo orizzontale, specie sulla destra, mi sono rimaste nella memoria come portentosi esempi di stile.

Il carattere di Sarti non era, a vero dire, leonino: egli dunque durò a lungo ma, giunto all'apice della carriera, decadde ben presto e sparì dalla grande ribalta nazionale. Al suo posto, fenomeno piuttosto curioso, assurse quello che per anni gli aveva fatto da riserva nella Fiorentina, Albertosi, che prese parte a due campionati mondiali, in Inghilterra nel 1966 e in Messico nel 1970.

Albertosi è alto e aitante. Il suo stile è sobrio senz'essere limitato. E' buono in alto non meno che a terra. Forse è un po' discontinuo e certo non dà mai l'impressione di compiere miracoli. II suo rendimento e sulla linea della miglior tradizione italiana: egli tuttavia non ha la costanza di Combi né la spericolata baldanza di Ceresoli o di Olivieri. La verita è che di grandissimi portieri non ne abbiamo avuti mai: parecchi hanno toccato apici di rendimento molto notevoli, nessuno ha saputo durare a lungo nella forma del campione autentico. Albertosi ha buona presa e notevole coraggio. Certe sue parate su tiri ravvicinati sono ammirevoli; in compenso, qualche volta si tuffa alla sversata, causando disastri.

Diverso stile ma non maggiore costanza dimostra il suo diretto rivale, Zoff, del quale peraltro è criticabile qualche uscita alta. Nel complesso, ha giornate migliori di entrambi l'interista Vieri, piuttosto portato ai voli appariscenti e perciò destinato a scontare più di tutti il minimo scadimento di forma. Vieri ha per giunta un carattere che definirei eufemisticamente estroverso: per questo non ha mai goduto della fiducia dei tecnici ufficiali. In Messico, all'ultimo mondiale, Vieri era forse preferibile ad Albertosi e a Zoff, tuttavia ha fatto da seconda riserva.

Due annate straordinarie, alla fine d'una carriera in fondo mediocre, ha avuto il vecchio e lungo Cudicini del Milan. Giocava a tennis con ottimi risultati a Trieste quando ha deciso di mettersi in porta, a vent'anni passati. Assunto e lanciato dalla Roma, ogni poco si ammaccava le anche per l'eccessiva magrezza. Quando ormai pareva finito, Nereo Rocco l'ha preso al Milan come riserva di Belli: scaduto il giovane, in un momento critico del campionato, Cudicini è entrato al suo posto ed ha contribuito in misura determinante alla conquista del nono scudetto rossonero.

A quest'annata monstre, l'ultratrentenne Cudicini detto Stralongo ne ha aggiunta un'altra non meno straordinaria, segnalandosi quale miglior portiere della Coppa Campioni. Gli stessi inglesi, ammirati, l'hanno battezzato "il ragno nero". In verità, ha parato l'imparabile senza mai assumere atteggiamenti men che composti. Lungo com'era, parava spesso di piedi i tiri bassi, sui quali non avrebbe avuto il tempo materiale di distendersi. In alto era pressoché imbattibile, e nelle uscite non ha mai dimostrato paura.

Proprio Cudicini ha convinto i critici che un portiere non sia mai da considerarsi maturo prima dei trent'anni. In effetti, solo gli anziani stanno compiendo prodezze nel campionato italiano. Un giovane, per solito, pecca per eccesso di esuberanza, e fallendo gli interventi più ambiziosi si può anche smontare; un anziano invece la sa più lunga, misura i propri gesti e impara a dominarsi. Nonostante questo, io penso che un portiere sia maturo quando è compiutamente atleta, non abbastanza giovane da apparire incompleto nel repertorio tecnico, non abbastanza anziano da perdere entusiasmo alla sua parte, sempre molto difficile e rischiosa.

Ho iniziato il capitolo affermando che portieri si nasce per quanto riguarda la predisposizione psicologica e la statura. Ovviamente, bisogna anche imparare a essere cascatori acrobatici, a effettuare prese e respinte, tuffi a terra e voli in altezza: ma neppure questo basta se al repertorio tecnico non si aggiunge una conoscenza direi anzi un'intuizione specifica dei momenti tattici: quando un'azione avversaria diventa pericolosa, dopo essersi distesa in un certo modo; quando è buono il piazzamento dei compagni e impeccabile la scelta di tempo nell'ultimo tackle o nello stacco decisivo. Essere bravissimi giocolieri e cascatori acrobatici senza capire il calcio giocato - dagli altri - con i piedi non giova più che tanto: ecco perché un portiere impiega anni a dimostrarsi completo.

Quando poi vi riesce, purtroppo è gia vecchio, e la saggia renitenza al teatro gli toglie immancabilmente la ingenua ammirazione del pubblico. Il portiere lo sa e se ne consola con assennata filosofia: nella sua lunga carriera ha avuto modo di conoscere tanta gente, in campo e fuori, in area e fuori area, che ormai gli sembra di saper tutto del calcio: né generalmente si illude. I portieri sono fra i più bravi allenatori una volta finita la carriera agonistica. La ragione è quella che ho detto: fra gli undici membri d'una squadra, sono proprio loro a poter vedere più calcio. Inoltre, sanno che cosa significa opporsi ai gol altrui: del dramma difensivo non gli sfuggono mai battute: e il primo. postulato del calcio è proprio questo: non prendere gol.

Gianni Brera (6-fine) Puntate precedenti: 1, 2, 3, 4 e 5.