23.6.04

Lippi? No grazie

Ci sono i testimoni: dopo la partita di ieri ero incazzato come una iena. Ce l’avevo con tutti: con Trapattoni che aveva fatto giocare sempre Del Piero (dimenticando Cassano contro la Danimarca e Di Vaio contro la Svezia); con Del Piero e la Uliveto; con Totti in lizza per lo Scatarro d’oro, con Pirlo che riceverà il Metronomo alla carriera e con Vieri tra i papabili per il Cervello di platino. Ma non solo: anche con i nordici che erano stati gli artefici del più grande crimine della storia dell’umanità. E anche un po’ con Cassano che, essendo un vero fenomeno, con quel gol al 94’ è riuscito perfino a dare un filo di alibi a tutta la nostra armata Brancaleone. Oggi mi sono un po' calmato e i nordici mi sono più simpatici di ieri sera (non ci voleva poi molto). E provo a fare una piccola (e serena) analisi.

Cosa succederà dopo quello che il massimo esponente (ironico) del giornalismo italiano, Xavier Jacobelli, ha definito con una botta di lirismo “Patatrap”? Un fatto è certo: Trapattoni tornerà a casa. E si fanno molti nomi per il sostituto, due su tutti: Gentile e Lippi. Sul primo chiedo pietà: dopo quello che ci ha fatto vedere agli Europei Under 21 che sì ha vinto, ma contro nazionali prive di C. Ronaldo e soci. Anche sull’ex allenatore della Juve (meglio di Gentile, si capisce) ho qualche riserva: poche idee disordinate e molto spesso anche sbagliate.

Alla nazionale italiana servirebbe un allenatore capace innanzitutto di essere un bravo selezionatore, convocando i giocatori più bravi e in forma e non quelli che bevono acqua Uliveto anche in business class dove è tutto gratis. Un c.t. che durante le amichevoli provi sempre la stessa squadra per 80/90 minuti e non (con tutto il rispetto) i vari Di Natale, Nervo, Bazzani e Diana, se poi sa che non li porterà. Un mister in grado di dare un minimo di gioco: scegliere un modulo e proseguire con quello, non come Trapattoni partito con il 4-2-3-1 (per questo aveva convocato quattro centrocampisti centrali), per poi cambiarlo (4-3-3) e ritrovarsi tra squalificati e infortunati alla metà del secondo tempo di ieri con un solo giocatore (e che giocatore: Pirlo) nel ruolo di centrale della linea mediana.

Insomma la scelta non è facile ed è inutile dire che vorrei un allenatore capace di dare, non dico tanto, una piccola scossa: Del Neri o De Biasi, ma mi rendo conto che sono poco più che due provocazioni. Meglio di Gentile e Lippi, però. Ecco perché, anche se qualcuno mi prenderà per matto, penso che la soluzione ideale al momento si chiami – udite, udite – Zoff.

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