17.6.04

A morte Totti!

Nella vicenda Totti-lama credo che su un punto tutto il mondo (o quasi) sia d’accordo: il capitano della Roma ha sbagliato. E, aggiungo io, di grosso. Primo perché ha offeso in modo gravissimo un suo collega. Secondo, perché priverà per tre partite (sempre che si riesca ad andare avanti) l’Italia delle sue prestazioni. Terzo, perché il clima intorno alla nazionale non è poi così calmo, e ora diventerà ancora più agitato. Quarto, per lui: Totti ha sputato anche sulla sua immagine.

Per tutte queste ragioni pagherà: tre turni di squalifica. Si può discutere sul fatto che siano troppi o pochi, ma non li ha sanzionati né lui né la Federcalcio italiana, bensì l’Uefa che dovrebbe essere al di sopra delle parti.

Nonostante questo iter (sputo-denuncia-inchiesta-squalifica) c’è già chi (vedi il commento anonimo al post qui sotto), come un avvoltoio, chiede la testa di Totti: è il solito “coatto”; non dovrebbe mettere più piede in nazionale; andrebbe squalificato fino al 2100 (casomai avesse una carriera più lunga della media). Insomma, andrebbe cancellato dalla storia del calcio.

Questo non mi piace. Una persona, anche se nel suo campo ha una grossa responsabilità, ha il diritto di sbagliare e il dovere, poi, di pagare. È successo a campioni come Zidane e Rijkaard e nessuno si è permesso di dire che erano due tamarri di periferia. Totti ha sbagliato e ora, giustamente, secondo le regole dell’Uefa (e non divine) pagherà. Non mi sembra il caso di trasformarsi in forcaioli o vestirsi da moralisti appena qualcuno sbaglia. Ma, si sa, in Italia, è lo sport preferito. Anche più del calcio.

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