24.4.07

Pasta in polvere


Non lo sapevo mica che il brevetto del fusillo fosse della Nestlé.

(via Ricambi Riciclati)

19.4.07

Il partito del futuro

Fassino auspica che del futuro Pd (Pantheon Democratico) faccia parte Carlo Azeglio Ciampi, classe 1920.

17.4.07

Sfoghi

Lo dico da gggiovane e per colui che tra qualche mese sarà forse un nuovo inquilino di casa mia: è dal 2000 (mi tengo stretto) che non esce fuori un valido motivo per decidere di (rimanere a) vivere in Italia. (Stato, politica, diritti, imprenditori, sindacati, futuro, economia, università&ricerca, bioetica e quant'altro).

16.4.07

God searching

Nella pubblicità cartacea dell'ultimo libro di Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, sopra il titolo c'è un verso di un salmo: "Il tuo volto, Signore, io cerco". Santità, ha provato con Google?

14.4.07

Levateje er vino

Mi scuso per la lunghezza del post ma copio e incollo una mail che ho ricevuto stamattina da Loris Palmerini, presidente del Tribunale del Popolo Veneto, con oggetto "La Repubblica Italiana LEGALMENTE NON ESISTE". Veramente uno spasso.
Al momento del referendum monarchia / repubblica del 1946 erano
legalmente territorio dello Stato Italiano anche le terre di Istria
con Capodistria e Pola ecc, la Dalmazia con Spalato e Zara, e le
Isole Adriatiche.

Queste terre erano "italiane" in base al Trattato di Rapallo del 1920

http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Rapallo_(1920)

Dunque, seppure occupate dai Titini, erano terre che avevano il
diritto di poter votare al referendum monarchia / repubblica del 1946
, un diritto che avevano i cittadini "italiani" lì residenti : essi
avevano il diritto di voto, che però non hanno potuto esercitare in
maniera ingiustificata. NON FURONO COSTITUITI I COLLEGI PREVISTI DAL
DECRETO.

Purtroppo, non solo gli aventi diritto lì presenti non poterono
votare, ma nemmeno quelle centinaia di migliaia di essi che fuggirono
al genocidio Titino e vennero in italia.

E' vero, il caos era tanto, c'era una guerra civile, ed infatti
perfino Corfù e il Dodecaneso erano terre Italiane in virtù di una
pretesa e eredità del Regno d'Italia dalla Repubblica Veneta, cosa
per altro mai dimostrata , ma infatti lasciamo perdere anche questo
che rafforzerebbe il mio ragionamento.

Torniamo ai territori d'Istria, Dalmazia e isole: essi furono ceduti
dalla neonata "repubblica italiana" solo nel 1947 con il trattato di
Parigi.

http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_di_pace_fra_l%27Italia_e_le_Potenze_Alleate_ed_Associate_-_Parigi%2C_10_febbraio_1947

Questo dimostra che al momento del voto del 1946 essi erano territori
"italiani".

Quindi, come può aver ceduto quei territori quella "repubblica" che
da essi non era mai stata votata ?

E sopra tutto, è legale un referendum dove solo una parte del
territorio vota ?

Chi rappresenta la Repubblica Italiana ?

Purtroppo bisogna ricordare che oltre a quei territori del levante
veneto che ho detto, anche Trieste, Bolzano e TUTTO IL FRIULI non
poterono votare al referendum.

Insomma MILIONI DI AVENTI DIRITTO AL VOTO non poterono votare al
Referendum del 1946, pur essendo italiani con diritto di voto, e
questo perché chi organizzò il referendum stava realizzando un colpo
di stato.

Infatti è noto che tali italiani erano per lo più di orientamento
monarchico, e se avessero votato avrebbe certamente vinto la
Monarchia.

Per altro, il referendum è macchiato di diverse irregoralità, perfino
non si è mai spiegato l'improvvisa comparsa nella notte dello
scrutinio di milioni di voti pro republica, appunto lo scarto che
fece vincere la repubblica per 12.717.923 voti contro 10.719.284 voti
per la monarchia .

Ma considerando che milioni di aventi diritto non poterono votare,
questa differenza non è sufficiente per dare certezza del risultato
del referendum e dunque legittimità alla repubblica.

Ripeto, i milioni di Istriani, Dalmati e delle isole dell'Adriatico
che non votarono, oltre a Bolzano, il Friuli ecc, fanno sì che il
risultato del Referendum del 1946 non esprima la volontà popolare.

Io non sono monarchico, ma RISPETTO LA VOLONTA' POPOLARE e pretendo
che uno Stato rispetti la legge.

Per tanto devo affermare che il Referendum del 1946 E' NULLO perché
non è stato valevole per esprimere la volontà popolare del popoBo
italiano.

Il RISULTATO REFERENDUM del 1946 non vale perché:

- non è l'espressione della maggioranza degli aventi diritto al voto

- probabilmente avrebbe vinto la monarchia

- le modalità del passaggio di poteri sono oscure e macchiate da
minacce alla casa regnante da parte degli esponenti cattolici e
comunisti

Di conseguenza, LEGALMENTE LA REPUBBLICA ITALIANA NON ESISTE

A chi parla del "troppo tardi" si deve dire : può essere democratica
e legale una repubblica che nasce dalla NEGAZIONE DEL DIRITTO DI VOTO
?

La Repubblica Italiana è un FALSO, è illegittima, è giuridicamente
INESISTENTE , e i diritti umani pretendono verità e la revisione
delle Istituzioni attraverso dei referendum territorio per territorio
autogestiti dalla cittadinanza, anche quella di Istria e Dalmazia.

Per gli stessi motivi, le cessioni di territorio sottoscritte dai
Repubblicani saliti al potere , ossia i trattati internazionali NON
SONO VALIDI per difetto di rappresentanza.

Loris Palmerini

Presidente del Tribunale del Popolo Veneto

12.4.07

E' la dittatura baby

http://www.mondointasca.org/restricted/uploads/sapevateche/news/jumeirah/jumeirah-dubai.jpg

A Dubai (dove sono stato nelle ultime 30 ore), per realizzare le decine di grattacieli in costruzione, si utilizzano (sì utilizzano) indiani e pakistani. Stipendio mensile: 150 dollari più vitto e alloggio. E se provano a scioperare per mezzo dollaro in più al giorno (come è successo)? Nella black list e nel giro di 48 ore rimpatriati (con famiglia). Tanto di indiani da utilizzare ce ne saranno sempre (?) in abbondanza.

5.4.07

Misurazioni

Ho appena finito di leggere l'intervista di Pansa a Fassino che uscirà domani sull'Espresso. Beh, io che da sempre voto Ds e mai apprezzato politicamente il Correntone ancora non riesco a farmi un'idea sul Partito Democratico. E l'intento dell'intervista non credo fosse quella di chiarire gli elettori. Fossi stato Pansa, però, avrei fatto una domanda in più al segretario Ds. Dopo la risposta:

"Siamo un partito vero, con 600 mila iscritti e settemila sezioni nei comuni italiani, che sono ottomila. Siamo uno dei due partiti più grandi in Europa, l'altro è la Spd tedesca. Ai congressi di base, in vista del congresso nazionale di Firenze, hanno partecipato 250 mila iscritti, 50 mila in più rispetto al 2004. E 70 mila in più rispetto al 2001. Siamo tutta gente per bene, che fa politica per passione ogni giorno. Con una cultura di governo radicata e diffusa. E siamo utili alla democrazia italiana".

avrei chiesto: La grandezza di un partito si misura con il numero degli iscritti o con quello dei votanti?

Roma - Manchester UTD, il delirio (quello buono)

Ieri sera dopo la partita (vista in tre con due biglietti in Monte Mario grazie a Flavio) si usciva in estasi dallo stadio (sì, lo so, la Roma poteva fare di più, ma stiamo parlando della Roma: se volevo tifare una squadra forte sceglievo la Juve, il Milan o l'Inter; invece ho optato per la sofferenza). Dunque dicevo che si usciva dallo stadio e dietro di me il seguente colloquio fra un figlio (otto anni al massimo) e un padre (un arricchito).

F.: Papà, come funziona la storia dei gol in trasferta?

P.: A parità di gol totali fra andata e ritorno, passa il turno chi ha fatto più reti in trasferta.

F.: Quindi se il Manchester vince 1 a 0 al ritorno chi va in semifinale?

P.: (Silenzio)

F.: Papà..... chi passa il turno?

P.: Non lo so, se perdiamo 2 a 0, però, siamo fuori.

2.4.07

Antichi universi valoriali

Vorrei segnalare a Galli Della Loggia che io che (per ora) appartengo ancora alla generazione dei figli tutta questa differenza fra prima e dopo il cellulare (o Internet) non la vedo. Per fare un esempio: ho fatto il liceo in una scuola della periferia degradata di Roma, a Spinaceto (sì, quella di Moretti). Ricordo bene (venivo da otto anni in una scuola privata religiosa con una educazione simil-collegiale e quindi l'impatto fu forte) che il mio vicino di banco la prima cosa che fece entrando in classe il primo giorno di scuola (era il '92, non il '54) fu sputare per terra; e alla seconda ora un mio compagno era già stato legato alla sedia da quelli delle classi superiori. Il tutto, udite udite, senza che ci fosse in classe un cellulare né che qualcuno di noi sapesse dell'esistenza di Internet e del web.

Dall’altro, più o meno nello stesso periodo, ha preso forma una gigantesca rivoluzione scientifico-tecnica di portata generale, sì, ma capace di irrompere in modo pervasivo nella quotidianità del privato (si pensi alla pillola, alla tv, a Internet, all’ingegneria genetica), ed è in questa nuova quotidianità - distruttiva degli antichi universi valoriali e stilistici rappresentati esemplarmente dalla scuola - che si forma la nuova soggettività giovanile, forte del suo potere d’acquisto e non più orientata a un rapporto di imitazione con il mondo adulto ma piuttosto in arrogante, spesso aggressiva e violenta, contrapposizione a esso. Il cui simbolo è non a caso il cellulare.

1.4.07

Mele mozzicate

http://laughingsquid.com/wp-content/images/palo_alto_apple.jpg

La scelta di piazzare un negozio "all Apple" sulla Roma - L'Aquila prima che a Parigi o a Berlino potrebbe sembrare strana. E infatti lo è. Ma fino a un certo punto. Secondo me l'azienda di Jobs ha fatto queste considerazioni.

- In Italia nessuno (o in pochi) compra via Internet, un canale che a Apple all'estero fa vendere di più che nel nostro paese.

- L'italiano si innamora facilmente di ciò che fa scena. Anche se poi non ci fa nulla. Ed effettivamente i prodotti Apple fanno scena, ma bisogna vederli dal vivo.

- Tra un po' esce l'iPhone e, si sa, l'Italia con i cellulari ha un buon rapporto.

Ps: appena posso ovviamente ci vado.
Ps2: io il mio sogno di vedere la Mela sulle maglie della Roma (unica squadra di A senza sponsor) ce l'ho sempre.