Molto probabilmente alle primarie del centrosinistra voterò. E voterò Romano Prodi (candidato DS). Non tanto perché penso che sia il migliore, quanto perché sia il meno peggio, che in fondo è la stessa cosa. Alle elezioni 2006, poi, voterò DS: un po' perché non ci sono alternative serie, un po' per atto di fede.
La mia posizione è quindi chiara e, certo, non si può dire che sia un rompicoglioni alla Bertinotti, Rutelli e simili (mi dispiace per i simili). Ecco perché penso che i DS dovrebbero preoccuparsi se uno come me si infastidisce a leggere il loro pieghevole (trovato ne L'espresso) in cui si spiega l'appoggio a Prodi. E che recita così.
Noi vogliamo
- Un reddito adeguato per tutti
- La Carta dei diritti di chi lavora, per una buona e piena occupazione, a partire da quella delle donne
- Una pensione dignitosa e sicura per ogni anziana e anziano
- Un asilo nido per ogni bambina e bambino
- Un fondo di sostegno per ogni anziana e anziano non autosufficiente
- Una sanità pubblica di qualità per chiunque ne abbia bisogno
Io voglio (oltre a quello che è stato detto sopra)
- Uno stato laico e liberale dove la Chiesa possa dire quello che vuole ma i politici facciano il loro lavoro senza dover ascoltare i rappresentanti di un altro Stato (Vaticano) per scrivere leggi
- Più soldi alla ricerca di base e favorire la nascita di laboratori all'interno di università o parchi scientifici da cui possano nascere start-up e spin-off in modo che i ricercatori (come negli Usa) creino aziende ad alto contenuto tecnologico: unico rimedio per rimanere competitivi
- Meno finanziamenti pubblici alle imprese che non innovano (Fiat e compagnia cantante)
- Una legge seria sulla flessibilità del lavoro, che non significa precarietà
- Una politica estera non asservita agli Usa, ma allo stesso tempo attiva (ovviamente non con la guerra) nella nascita di democrazie dove il fanatismo religioso e il poco rispetto per la donna (e i diritti umani in genere) sono i protagonisti