Ieri tutta la giornata in treno (RM-MI e MI-RM con complessivamente 1h e 20m di ritardo). Ho avuto quindi molto tempo per leggere i giornali. Arrivo alla prima pagina sportiva del Corsera e cosa vedo: un'intervista a Zeman, il grande accusatore della Juve. Penso: "Wow, ora passo con gusto 5 dei 600 minuti che devo trascorrere sulle rotaie (altri 15 li ho passati a cena da solo con uno sconosciuto nel vagone ristorante senza che mi rivolgesse una, dico una, parola). Leggo quindi l'intervista (concessa in esclusiva insiema al Romanista) in cui il boemo non ritratta nulla. Anzi. Dico: bene, ho sbagliato a pensar male del Corsera che il giorno dopo l'assoluzione ha ospitato un editoriale di Tosatti in cui si diceva in sostanza: "Avete visto? Non è successo niente. I giocatori della Juve si imbottivano di farmaci, sì, ma erano legali". Come se fosse normale imbottirsi di medicinali per gente sana, vabbé. Ma poi l'occhio si sofferma su un piccolo box a firma di Umberto Zapelloni in cui ci si giustifica (alla Juve?) dell'intervista. Con frasi del tipo: "Era giusto e giornalisticamente corretto andare a risentire dopo la sentenza di secondo grado l'uomo dalle cui parole ebbe origine tutto dopo l'intervista all'Espresso nel 1998". Giornalisticamente corretto? Ma perché non si sono date queste spiegazioni quando Moggi (o Giraudo o Bettega) hanno attaccato sui giornali Zeman senza dare diritto di replica? Domanda retorica, of course.
21.12.05
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1 commento:
ma fottiti, stronzo romanista
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