25.6.07

X-Series, la questione è un'altra

E' un paio di settimane che sto provando il Nokia N95 con un abbonamento X-Series di Tre Italia. In molti ne hanno già parlato. Mantellini non ha espresso un grande entusiasmo. Dello stesso avviso - più o meno - Pietro Saccomani. Più positivi Massimo Cavazzini e Alessandro. Personalmente sono più vicino alle posizioni degli ultimi due. Che riassumendo dicono: "Non è il massimo ma un bel passo in avanti".

Io, invece, vorrei fare un passo indietro. E cioè: ha senso il web sul telefonino? Domanda vecchia come il fuoco, ma credo che abbia senso farsi. Almeno periodicamente. Me lo sono quindi richiesto oggi quando Iwona, la ragazza che fa a casa nostra le pulizie e che ha un abbonamento a Tre, è venuta da me per chiedermi come faceva a compilare un form per richiedere un catalogo di un outlet fuori Roma. Dopo aver smanettato un po' ho capito che il tasto "invio" in fondo al form non c'era. Sono quindi andato al computer e in 20 secondi abbiamo fatto la richiesta.

Questo piccolo aneddoto per dire che in Italia - e in genere nel mercato occidentale - si sta tentando di usare il web per riempire di contenuti i telefonini. Ma il web - altra vecchia domanda - è pronto per entrare nel cellulare? Per quello che ho visto in queste due settimane la mia risposta è no. La maggior parte dei siti (praticamente tutti) non sono navigabili (lo saranno mai?). Le uniche cose che hanno veramente un senso sono i servizi come Skype o il controllo della posta elettronica (ovviamente non da web).

Dall'altra parte penso che alcuni siti web 2.0 potrebbero avere futuro, soprattutto di mercato. Penso per esempio a YouTube e simili (se però ci sarà una ottimizzazione per la visione sul piccolo schermo dei telefonini). In molti, negli ultimi anni, si sono chiesti chi potesse essere interessato a vedere un video sul cellulare: domanda lecita, ma gli schermi come quelli dell'N95 iniziano a far quadrare il cerchio.

Insomma, il centro della discussione, a mio parere, non sono tanto le tariffe o il walled garden ma il matrimonio fra cellulare e web. Che non s'ha da fare. O meglio: non si può fare (almeno per ora). In Giappone e in Corea del Sud il problema lo hanno affrontato molti anni fa investendo molto più e prima di noi occidentali su un'ampia gamma di servizi che rappresenta, sì, un walled garden ma talmente grande che non ci si accorge neanche di essere rinchiusi.

Per chiudere: se gli operatori (e chi gestisce i siti web) sperano che i loro clienti/lettori/utenti usino il cellulare per navigare in Internet devono rimboccarsi le maniche e non dire solamente: "Questo è il cellulare e questa è la connessione veloce: ora fai quello che ti pare". Non è pensabile che un banale copia e incolla dei contenuti (senza neanche formattarli) possa bastare (non esiste persona che leggerebbe un quotidiano sullo schermo di un televisore). Se la situazione rimane questa, le possibilità di insuccesso sono elevate.

Una strada potrebbe essere quella di puntare su degli aggregatori che visualizzino i testi dei siti web in maniera umana anche sul cellulare. Ma questa è solo un'idea.

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