Ritorno in questo posto dopo viaggi (troppo) frequenti. La battaglia del referendum è andata persa. L'abbiamo persa. Onestamente non nutrivo alcuna speranza: in un paese dove i due leader per le prossime elezioni sono un ex palazzinaro divenuto imprenditore televisivo grazie a - come si dice da queste parti - impicci da paura e l'ex uomo di De Mita all'Iri, il 25% di affluenza per una consultazione che decide della laicità dello stato, mi sembra anche tanto. Colpa della Chiesa? Non credo. Colpa, semmai, di chi non è andato a votare. Che non l'ha fatto per convinzione (Ruini&Pope non possono gioire più di tanto) ma perché non gliene importava proprio nulla.
P.s.: Un amico diceva l'altro giorno: se in Italia fosse ammesso al voto solo quel 25%, vivremmo in un paese migliore. Sì, ok, ma non sarebbe l'Italia. E sarebbe meglio.
P.s.2: Martedì ero in un ristorante milanese e allo stesso tavolo c'erano Braida e Branca. A Roma non credo sarebbe possibile.
P.s.3: Al tavolo di Braida e Branca si è poi aggiunto il DJ Ringo.
P.s.: Un amico diceva l'altro giorno: se in Italia fosse ammesso al voto solo quel 25%, vivremmo in un paese migliore. Sì, ok, ma non sarebbe l'Italia. E sarebbe meglio.
P.s.2: Martedì ero in un ristorante milanese e allo stesso tavolo c'erano Braida e Branca. A Roma non credo sarebbe possibile.
P.s.3: Al tavolo di Braida e Branca si è poi aggiunto il DJ Ringo.
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