Oggi su La Stampa Fulvio Gianaria, legale di Luciano Moggi, dice: "Moggi voleva solo difendere la Juventus dai poteri forti, nel calcio il vero potere lo gestisce il Milan che può vendere e comprare i diritti televisivi. Gli arbitri, la Federcalcio, La Lega Calcio: pensare che tutte queste realtà si muovono agli ordini di Moggi, Bergamo e Fazi è fuorviante. Può servire a liquidare in sede sportiva una domanda popolare che si faccia piazza pulita, ma in sede penale è un'altra cosa".
Tra quanto la smentita?
31.5.06
30.5.06
Forza Roma
Volevo solo segnalare che da queste parti siamo più che fortunati: si vive in una città con il Sole 367 giorni l'anno, con qualche bellezza artisitica, con il mare a due passi e con appena un cittadino su dieci che vota Forza Italia. Mica male.
29.5.06
Paparatzi/2
Premesso che non ho particolari simpatie per Ahmadinejad, qual è la differenza tra il senso delle sue parole e quelle di Ratzinger a proposito dell'Olocausto nazista?
Ahmadinejad, premier iraniano e considerato il pericolo n° 1 dell'Occidente: "Basta. Perché oggi il popolo tedesco dev'essere umiliato per il fatto che nel corso della storia vi è stato un gruppo di persone che hanno commesso crimini in nome dei tedeschi?".
Joseph Ratzinger, papa, considerato il pastore dell'Occidente: "Sul popolo tedesco un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di recupero dell'onore della nazione, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell'intimidazione cosicché il nostro popolo poté essere usato e abusato come strumento della loro smania di distruzione e dominio".
Ahmadinejad, premier iraniano e considerato il pericolo n° 1 dell'Occidente: "Basta. Perché oggi il popolo tedesco dev'essere umiliato per il fatto che nel corso della storia vi è stato un gruppo di persone che hanno commesso crimini in nome dei tedeschi?".
Joseph Ratzinger, papa, considerato il pastore dell'Occidente: "Sul popolo tedesco un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di recupero dell'onore della nazione, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell'intimidazione cosicché il nostro popolo poté essere usato e abusato come strumento della loro smania di distruzione e dominio".
80 anni
Nonna, l'unica nonna che mi è rimasta, è da sempre di sinistra. Una scelta forse forzata - quando era piccola il duce gli portò via tutta la casa, la terra (5 ettari), i maiali, le mucche e tutti gli animali per costruire il Foro Italico - ma il risultato è quello che conta: nonna è di sinistra. Ieri sono andato da lei per accompagnarla a votare Veltroni. Prima di andare, davanti a un caffé, non ricordo perché, inizia a parlare dell'ultimo re Umberto II e di suo padre Vittorio Emanuele III. E dice: "Che signori che furono, uno stile, una classe...". Inizio a pensare che nonna è proprio rinco. Ma come: Vittorio Emanuele III, quello che non disse nulla a Mussolini? O suo figlio, quello che non ha mai riconosciuto la Repubblica? Nonna, che invece non è rinco affatto, mi legge nel pensiero e continua: "Almeno loro, hanno perso e se ne sono andati senza fiatare. Quell'altro (non lo vuole neanche nominare...) sta ancora lì che non accetta la sconfitta e strilla, urla e strepita a Porta a Porta".
28.5.06
Preghiera ai giornali
Tanto è domenica e le preghiere ci stanno bene. Si può evitare di chiamare lo scandalo del calcio di queste settimane in 106 modi diversi? Tra cui: moggiopoli, calciopoli, juventopoli, calciogate e piedi puliti.
26.5.06
Forum?
Ieri per mia sfortuna mi sono imbattuto in questo forum. A parte un paio di interventi interessanti (Quintarelli dell'Aiip e De Leo di Wind) e tutti gli attacchi a Telecom delle concorrenti, mi chiedo perché L'Economist decida di organizzare un evento simile (pompandolo tantissimo) che poi non è altro che una rassegna delle offerte delle aziende.
24.5.06
Carriere fulminanti
Due anni fa Alessio Secco era l'assistente dell'addetto stampa della Juventus. Squadra di cui oggi è direttore sportivo.
23.5.06
Poveri consumatori
Io di idee strambe ne ho sentite. Ma questa è sicuramente tra le prime cinque.
Il funzionamento del pc a consumo, presentato in due versioni, è molto semplice ed è paragonabile a quello di un cellulare con carta ricaricabile. La prima modalità consiste in una carta prepagata acquistabile in rete o nei negozi: man mano che il pc viene utilizzato, la carta si "scarica". I prezzi praticati sono del tutto simili a quelli degli internet cafe. La seconda modalità, invece, è un abbonamento mensile che permette di utilizzare il computer in maniera illimitata per trenta giorni, al termine dei quali si dovrà effettuare un nuovo pagamento. Con un apposito software l'utente in ogni momento può controllare minuti e credito residuo. Una volta terminato il credito, il computer entrerà in una modalità di accesso limitato. Per entrambe le versioni, inoltre, l'utente dovrà munirsi di pc adeguato, che però pagherà a un prezzo molto basso.
22.5.06
Come si può tifare Italia?
Il mio stato d'animo è come quello di Mino Fuccillo. Che su Il Romanista di oggi dice (ho fatto copia e incolla perché questo editoriale domani verrà sostituito da quello di domani):
Come si dice ladri in tedesco? In uno spot televisivo, inconsapevole ai tempi in cui fu pensato e prodotto, Cannavaro va a scuola appunto di tedesco. Ma quella parola non l’impara. Sarà il caso di colmare la lacuna e apprendere fonetica e grafia dell’aggettivo, ce lo grideranno e ce lo scriveranno quando saremo in Germania, in tedesco e forse pure in inglese, lingua internazionale. Dobbiamo offenderci? Certo, sarà dura: come fai, sbagli.
Come si fa a non tifare per la Nazionale italiana ai Mondiali? Ma anche tifare, come si fa? Come si farà ad avere umana simpatia, identificazione, addirittura transfert con molti, troppi, di quelli che andranno in campo con la maglia azzurra? Ai calciatori non si chiede di essere necessariamente maestri di vita, però palpitare per quel portiere carico di soldi e successo che si gioca due dei numerosi milioni di euro che guadagna e l’unica faccia che ha sulle scommesse fatte di nascosto è aspro, scomodo. E stringere idealmente la mano a quel capitano cui hanno perquisito la casa perché si faceva pagare in nero, è tosta, anzi proprio passa la voglia. E’ lo stesso capitano che a Bari con la sua squadra di club si è esibito nel numero delle tre scimmiette: lui, parola, non vedeva, non sentiva e mai avrebbe parlato. E poi c’è l’allenatore, ha allenato per tanti anni la squadra di Moggi quando c’era Moggi. Quel Moggi che raccontava a molti di poter conoscere, anzi scrivere, anzi dettare, prima del sorteggio i nomi di arbitri e guardalinee di ogni partita. Lo diceva a molti e mai a Lippi? Il problema non è se Lippi ascoltasse i suggerimenti della Gea per le convocazioni, il problema è che Lippi con molta probabilità faceva finta di non sapere quel che Moggi faceva.
E poi in azzurro ci sono un altro difensore e un altro attaccante della stessa squadra che nei confronti della cupola si sono sempre ispirati al mai smentito, nemmeno ora, singolare codice etico che prescrive come primo comandamento l’omertà. E ci sono in azzurro anche altri giocatori di altre squadre che anche loro non sapevano, non vedevano, non fiatavano, nel migliore dei casi stavano come topi, inconsapevoli, nel formaggio. Con le eccezioni sui 23 convocati non si arriva alle dita di una sola mano. Come si fa a tifare sapendo che gira, circola una strana teoria per cui “un buon mondiale cancella tutto”?
Nessuno sapeva, non allenatori, non dirigenti, non arbitri. L’unico a sapere qualcosa doveva essere l’ex ministro Pisanu che, volendo aiutare una squadra di serie C di casa sua, telefona al direttore generale della squadra di Torino in Serie A. Telefona a Moggi perché sa che Moggi aggiusta partite, carriere e classifiche. Glielo aveva detto il servizio segreto del Viminale? No, Pisanu parla con Moggi perché sa che il calcio è fittamente popolato di “collusi, opportunisti, vigliacchi e omertosi”, la definizione è di Arrigo Sacchi che almeno mette anche se stesso in qualche modo nel mucchio.
Ma non è solo il calcio, il pesce, come sempre, puzza dalla testa. Senato della Repubblica, discorso programmatico del capo del nuovo governo, Prodi dice: «Dobbiamo far sì che l’Italia torni a vincere». Voce dall’aula: «Chiama Moggi!». Nessuno ride ma molti, in ogni fila di banchi senatoriali, sorridono. Ecco, forse in economia ce la faremo a restare in serie A. Forse. Ma quel diffuso, amaro e in fondo complice sorridere non è segno di rassegnata esperienza, è la prova dell’assuefazione all’Italia come paese di usi e costumi di serie B. Quelli che sorridono non sono scaltri e navigati uomini di mondo, sono uomini che si sono arresi a che il mondo non sia solo storto ma anche marcio.
Ce ne sono, quel sorriso lo ha svelato, tanti in Senato. Ce n’è addirittura moltitudine nel mondo del calcio. Ragion per cui questo è un mondo che non va aiutato ma espugnato. Ma, se dentro le mura imperversa la peste, di veri assedianti fuori non ce n’è. Anzi, davanti al calcio s’accampa una stramba tribù. Non sono neanche innocentisti, sono “riduzionisti”. Non negano ci fosse imbroglio e truffa, cavillano però che non è reato. E un’altra tribù ingrossa, quella di chi fa i conti del danno economico al calcio se la Juve e altri vanno in serie B. Se sentono la parola etica mettono mano alla pistola. Possono averla vinta? Possibile che tra le tante passi anche una menzogna economica, industriale, di materiale interesse? Se tutto resta com’è, se nessuno paga con la retrocessione, il calcio della prossima stagione sarà come il wrestling, una sceneggiata, una finta che a qualcuno pur piace ma che ha un mercato ridotto, vale tanti soldi in meno. Il vero danno economico verrebbe dal colpo di spugna.
E allora, tifare o no per gli azzurri? Che faccio, quando esulta Totti, gioisco con lui e quando esulta Cannavaro mi giro dall’altra parte? Non lo so, so però che una nazione seria quel portiere, quel capitano e quell’allenatore in Germania non li avrebbe portati. Non fosse altro che per aver il diritto di offendersi e non solo di arrossire quando ci insegneranno come si dice “ladri” in tedesco.
Come si fa a non tifare per la Nazionale italiana ai Mondiali? Ma anche tifare, come si fa? Come si farà ad avere umana simpatia, identificazione, addirittura transfert con molti, troppi, di quelli che andranno in campo con la maglia azzurra? Ai calciatori non si chiede di essere necessariamente maestri di vita, però palpitare per quel portiere carico di soldi e successo che si gioca due dei numerosi milioni di euro che guadagna e l’unica faccia che ha sulle scommesse fatte di nascosto è aspro, scomodo. E stringere idealmente la mano a quel capitano cui hanno perquisito la casa perché si faceva pagare in nero, è tosta, anzi proprio passa la voglia. E’ lo stesso capitano che a Bari con la sua squadra di club si è esibito nel numero delle tre scimmiette: lui, parola, non vedeva, non sentiva e mai avrebbe parlato. E poi c’è l’allenatore, ha allenato per tanti anni la squadra di Moggi quando c’era Moggi. Quel Moggi che raccontava a molti di poter conoscere, anzi scrivere, anzi dettare, prima del sorteggio i nomi di arbitri e guardalinee di ogni partita. Lo diceva a molti e mai a Lippi? Il problema non è se Lippi ascoltasse i suggerimenti della Gea per le convocazioni, il problema è che Lippi con molta probabilità faceva finta di non sapere quel che Moggi faceva.
E poi in azzurro ci sono un altro difensore e un altro attaccante della stessa squadra che nei confronti della cupola si sono sempre ispirati al mai smentito, nemmeno ora, singolare codice etico che prescrive come primo comandamento l’omertà. E ci sono in azzurro anche altri giocatori di altre squadre che anche loro non sapevano, non vedevano, non fiatavano, nel migliore dei casi stavano come topi, inconsapevoli, nel formaggio. Con le eccezioni sui 23 convocati non si arriva alle dita di una sola mano. Come si fa a tifare sapendo che gira, circola una strana teoria per cui “un buon mondiale cancella tutto”?
Nessuno sapeva, non allenatori, non dirigenti, non arbitri. L’unico a sapere qualcosa doveva essere l’ex ministro Pisanu che, volendo aiutare una squadra di serie C di casa sua, telefona al direttore generale della squadra di Torino in Serie A. Telefona a Moggi perché sa che Moggi aggiusta partite, carriere e classifiche. Glielo aveva detto il servizio segreto del Viminale? No, Pisanu parla con Moggi perché sa che il calcio è fittamente popolato di “collusi, opportunisti, vigliacchi e omertosi”, la definizione è di Arrigo Sacchi che almeno mette anche se stesso in qualche modo nel mucchio.
Ma non è solo il calcio, il pesce, come sempre, puzza dalla testa. Senato della Repubblica, discorso programmatico del capo del nuovo governo, Prodi dice: «Dobbiamo far sì che l’Italia torni a vincere». Voce dall’aula: «Chiama Moggi!». Nessuno ride ma molti, in ogni fila di banchi senatoriali, sorridono. Ecco, forse in economia ce la faremo a restare in serie A. Forse. Ma quel diffuso, amaro e in fondo complice sorridere non è segno di rassegnata esperienza, è la prova dell’assuefazione all’Italia come paese di usi e costumi di serie B. Quelli che sorridono non sono scaltri e navigati uomini di mondo, sono uomini che si sono arresi a che il mondo non sia solo storto ma anche marcio.
Ce ne sono, quel sorriso lo ha svelato, tanti in Senato. Ce n’è addirittura moltitudine nel mondo del calcio. Ragion per cui questo è un mondo che non va aiutato ma espugnato. Ma, se dentro le mura imperversa la peste, di veri assedianti fuori non ce n’è. Anzi, davanti al calcio s’accampa una stramba tribù. Non sono neanche innocentisti, sono “riduzionisti”. Non negano ci fosse imbroglio e truffa, cavillano però che non è reato. E un’altra tribù ingrossa, quella di chi fa i conti del danno economico al calcio se la Juve e altri vanno in serie B. Se sentono la parola etica mettono mano alla pistola. Possono averla vinta? Possibile che tra le tante passi anche una menzogna economica, industriale, di materiale interesse? Se tutto resta com’è, se nessuno paga con la retrocessione, il calcio della prossima stagione sarà come il wrestling, una sceneggiata, una finta che a qualcuno pur piace ma che ha un mercato ridotto, vale tanti soldi in meno. Il vero danno economico verrebbe dal colpo di spugna.
E allora, tifare o no per gli azzurri? Che faccio, quando esulta Totti, gioisco con lui e quando esulta Cannavaro mi giro dall’altra parte? Non lo so, so però che una nazione seria quel portiere, quel capitano e quell’allenatore in Germania non li avrebbe portati. Non fosse altro che per aver il diritto di offendersi e non solo di arrossire quando ci insegneranno come si dice “ladri” in tedesco.
Per le prossime comunali (suggerimenti)
800 276 645
L'associazione consumatori italiani Codacons e Movimento Politico Consumatori Italiani hanno attivato un numero verde regionale gratuito per tutelare il diritto dei tifosi.
20.5.06
Chi mi spiega chi sono i lavoratori?
In arrivo il terzo, quarto o quinto partito comunista italiano. Alias: rompiballe (subalterni) e bugiardi (Il governo Prodi ha sull'Iraq ha la stessa posizione del precedente governo Berlusconi) all'orizzonte. Io dico che certa gente non ha proprio il senso del ridicolo e pur di avere un minimo di potere fonderebbe un partito, raschiando il fondo del barile. Insomma un po' come il partito dell'amore o dei camionisti. Anzi peggio, molto peggio.
16.5.06
Apostoliche benedizioni
Moggi dice che avrrebbe agito in maniera truffaldina per contrastare i poteri forti. Visto che emerge la sua amicizia con Pisanu, temeva forse che Gesù Cristo fosse del Milan o del Toro?
Pisanu: «Pronto».
Moggi: «Beppe!».
Pisanu: «Ciao Luciano come stai?».
Moggi: «Tutto bene tutto bene... insomma... risultati bene, poi critiche...».
Pisanu: «Senti Lucià! Io ti telefono perché so che sabato viene a trovarti il presidente della Torres Calcio...».
Moggi: «Io ti avrei chiamato stasera a casa».
Pisanu: «Eh, allora quando viene tu dagli la mia Apostolica Benedizione. Digli che lo ricevi grazie a me».
Moggi: «Vai tranquillo Beppe!».
L’interessamento a quanto pare va a buon fine. Dopo qualche settimana la Torres vince in trasferta. I dirigenti chiamano Moggi. È il 20 marzo 2005.
De Nicola: «Missione compiuta la Torres ha vinto e...».
Moggi: «Eh, alla grande!».
De Nicola: «Sto qui con il presidente, te lo passo».
Presidente: «Luciano, erano due anni che non vincevo in trasferta Lucia’».
Moggi: «E lo vedi che si comincia bene vai tranquillo».
Presidente: «Mamma mia, due anni che non vincevo in trasferta».
Moggi: «Eh ma c’è sempre la prima volta vai tranquillooo...».
Presidente: «Abbiamo iniziato bene insomma eh».
Pisanu: «Pronto».
Moggi: «Beppe!».
Pisanu: «Ciao Luciano come stai?».
Moggi: «Tutto bene tutto bene... insomma... risultati bene, poi critiche...».
Pisanu: «Senti Lucià! Io ti telefono perché so che sabato viene a trovarti il presidente della Torres Calcio...».
Moggi: «Io ti avrei chiamato stasera a casa».
Pisanu: «Eh, allora quando viene tu dagli la mia Apostolica Benedizione. Digli che lo ricevi grazie a me».
Moggi: «Vai tranquillo Beppe!».
L’interessamento a quanto pare va a buon fine. Dopo qualche settimana la Torres vince in trasferta. I dirigenti chiamano Moggi. È il 20 marzo 2005.
De Nicola: «Missione compiuta la Torres ha vinto e...».
Moggi: «Eh, alla grande!».
De Nicola: «Sto qui con il presidente, te lo passo».
Presidente: «Luciano, erano due anni che non vincevo in trasferta Lucia’».
Moggi: «E lo vedi che si comincia bene vai tranquillo».
Presidente: «Mamma mia, due anni che non vincevo in trasferta».
Moggi: «Eh ma c’è sempre la prima volta vai tranquillooo...».
Presidente: «Abbiamo iniziato bene insomma eh».
15.5.06
No Iaquinta no
E' uscita la lista dei convocati per i prossimi mondiali. In difesa avrei tenuto in considerazione anche Chiellini e Favalli (oltre a Panucci, ovviamente). A centrocampo scelte quasi obbligate, anche se Ambrosini al posto di Gattuso non sarebbe stato mica male. In attacco inspiegabile Iaquinta. Se proprio non si voleva convocare un'altro attaccante di peso (vedi Lucarelli) si poteva pensare a una seconda punta tipo Cassano o Tavano.
14.5.06
Consigli per gli acquisti
11.5.06
Non succede, ma se succede.../2
Dice un amico: "Se retrocedono la Juve, vedrai che in Coppacampioni ci vanno le prime 4 squadre della serie B".
9.5.06
Pensierino della buonanotte
Con tutto questo casino delle intercettazioni, c'è da augurarsi che l'Italia esca dai mondiali al primo turno. Altrimenti se vinciamo finisce come nell'82. Che stiamo ancora qui a osannare uno che due anni prima si era venduto pure i genitori per incassare qualche spicciolo dal totonero.
Non succede, ma se succede...
Il meglio del meglio per i migliori tifosi del mondo, cioè i romanisti, sarebbe vincere domenica a Milano, mentre la Juve pareggia a Reggio Calabria e la Fiorentina batte il Chievo. Quindi: Juve campione d'Italia, Milan, Inter e Fiorentina in Champions League, Roma solo in Coppa Uefa come la "amata" Lazio. Tra due settimane, però, Juve retrocessa per illecito sportivo (corruzione di arbitri) nell'ambito dello scandalo intercettazioni e Roma ammessa in Coppa Campioni. No, non svegliatemi, voglio ancora dormire un po'...
W l'Italia
Dunque, mentre il centrodestra usa l'elezione del capo dello Stato a scopi elettorali (per le amministrative) i nostri deputati, senatori e delegati regionali votano:
- Luciano Moggi
- Linda Giuva (moglie di Massimo D'Alema)
- Vasco Rossi
- Gino Strada
- Adriano Sofri
- Franca Rame
- Giuliano Ferrara
- Cesare Previti
- Giorgio Almirante (peraltro deceduto)
- Wanna (Marchi?)
- Giusva Fioravanti (terrorista nero degli anni 70-80)
- Francesco Guccini
- Oriana Fallaci
- Bruno Vespa
- Leopoldo Elia
- Umberto Veronesi
- Antonio Bassolino
- Roberto Formigoni
update delle 18.01
Nella prima votazione di oggi preferenze anche per:
- Maria Gabriella di Savoia
- Stefano Rodotà
- Angelo Sanza
- Carlo Azeglio Ciampi
- Francesco Cosimi Proietti
- Giuseppe De Rita
- Renato Antonioli
- Renato Farina
- Luigi Pallaro
- Mauro Mellini
- Franco Marini
- Livia Menapace
- Luciano Moggi
- Linda Giuva (moglie di Massimo D'Alema)
- Vasco Rossi
- Gino Strada
- Adriano Sofri
- Franca Rame
- Giuliano Ferrara
- Cesare Previti
- Giorgio Almirante (peraltro deceduto)
- Wanna (Marchi?)
- Giusva Fioravanti (terrorista nero degli anni 70-80)
- Francesco Guccini
- Oriana Fallaci
- Bruno Vespa
- Leopoldo Elia
- Umberto Veronesi
- Antonio Bassolino
- Roberto Formigoni
update delle 18.01
Nella prima votazione di oggi preferenze anche per:
- Maria Gabriella di Savoia
- Stefano Rodotà
- Angelo Sanza
- Carlo Azeglio Ciampi
- Francesco Cosimi Proietti
- Giuseppe De Rita
- Renato Antonioli
- Renato Farina
- Luigi Pallaro
- Mauro Mellini
- Franco Marini
- Livia Menapace
7.5.06
6.5.06
Su D'Alema e il Quirinale
Chi mi conosce, sa che sono un dalemiano di ferro. Detto questo non capisco perché D'Alema si stia facendo mettere in mezzo con questa storia della candidatura a presidente della Repubblica. E' del tutto evidente che non verrà mai eletto. E non tanto perché non lo vuole la Cdl, quanto perché anche i suoi alleati sono pronti a tirargli un brutto scherzo.
Certo, comprendo che Prodi (con Fassino?) cerchi di farlo fuori politicamente per evitare una presenza scomoda nel suo governo, ma forse dargli il ministero degli Esteri sarebbe più o meno la stessa cosa. E poi, come dicono molti, anche secondo me un dirigente di partito non può passare direttamente al Quirinale. Forse bisognerebbe aspettare il prossimo settennato quando probabilmente non avrà incarichi nel nascente Partito Democratico.
Sull'altra sponda, mi sembra quanto meno ridicola la pretesa della Cdl che vuole un presidente di tutti, eletto da entrambi gli schieramenti. Forse sarebbe stato il caso di ragionare così quando si è deciso di prendere ad accettate la costituzione.
Ah, dimenticavo: se io fossi in Parlamento voterei per Amato.
Certo, comprendo che Prodi (con Fassino?) cerchi di farlo fuori politicamente per evitare una presenza scomoda nel suo governo, ma forse dargli il ministero degli Esteri sarebbe più o meno la stessa cosa. E poi, come dicono molti, anche secondo me un dirigente di partito non può passare direttamente al Quirinale. Forse bisognerebbe aspettare il prossimo settennato quando probabilmente non avrà incarichi nel nascente Partito Democratico.
Sull'altra sponda, mi sembra quanto meno ridicola la pretesa della Cdl che vuole un presidente di tutti, eletto da entrambi gli schieramenti. Forse sarebbe stato il caso di ragionare così quando si è deciso di prendere ad accettate la costituzione.
Ah, dimenticavo: se io fossi in Parlamento voterei per Amato.
4.5.06
E al "Berlusconi" Pieri. Mi raccomando...
Dopo questo, sono sicuro, si continurà a dire che il calcio, tutto sommato, è pulito. E noi continueremo a pagare biglietti e abbonamenti per farci prendere in giro. Forse i tifosi professionisti invece di manifestare contro il carobiglietti o le norme sicurezza dovrebbero cambiare tiro. Anche attaccando chi dà loro da mangiare.
Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l'andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L'arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L'indomani Moggi chiama Pairetto: "Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?". Pairetto tenta di difenderlo: "Fandel è uno dei primi, il top". Moggi: "Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?". Pairetto: "Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev'essere una partita... ". Già che c'è, Lucianone dà disposizioni anche per un'amichevole a Messina: "Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?". Pairetto: "Già fatto". Anche per l'amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: "A Livorno Rocchi, eh?". Pairetto: "A Livorno Rocchi, sì". Un pensierino anche alla partitissima d'agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l'arbitro lo sceglie Moggi: "E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando". Pairetto: "Non l'abbiamo ancora fatto". Moggi: "Lo facciamo dopo, dai". Puntualmente, il 27 agosto, l'arbitro al Meazza sarà Pieri.
Il 10 agosto 2004 si gioca a Torino l'andata dei preliminari di Champions League tra la Juve e gli svedesi del Djugarden. L'arbitro tedesco Herbert Fandel annulla un gol a Miccoli, finisce 2-2. L'indomani Moggi chiama Pairetto: "Gigi, ma che cazzo di arbitro ci avete mandato?". Pairetto tenta di difenderlo: "Fandel è uno dei primi, il top". Moggi: "Ma può andare a fare in culo, te lo dico io. Oh, mi raccomando per Stoccolma (la partita di ritorno, ndr), eh?". Pairetto: "Porco Giuda, mamma mia, questa veramente dev'essere una partita... ". Già che c'è, Lucianone dà disposizioni anche per un'amichevole a Messina: "Oh, a Messina mandami Consolo e Battaglia. Con Cassarà, eh?". Pairetto: "Già fatto". Anche per l'amichevole di Livorno, tutto a posto. Moggi: "A Livorno Rocchi, eh?". Pairetto: "A Livorno Rocchi, sì". Un pensierino anche alla partitissima d'agosto con il Milan, il Trofeo Luigi Berlusconi. Anche lì, l'arbitro lo sceglie Moggi: "E al "Berlusconi" Pieri, mi raccomando". Pairetto: "Non l'abbiamo ancora fatto". Moggi: "Lo facciamo dopo, dai". Puntualmente, il 27 agosto, l'arbitro al Meazza sarà Pieri.
3.5.06
Che giorni!
Preso dal troppo lavoro, dalla sbronza post-elettorale, dal dentista e da un matrimonio (il mio) da organizzare, in questi giorni sto frequentando troppo poco questo posto. Lo farò di più nei proissimi giorni. Come se non bastasse, poi, stasera la Magggica sfida l'Inter in finale di Coppa Italia. Daje Roma daje.
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