Da tempo (praticamente da sempre) mi interrogo con la domanda che prima o poi tutti gli umani si fanno: chi è stato il più grande calciatore di tutti i tempi? Ovvio, le alternative sono solo due: Maradona o Pelè (sono intollerante per chi pensa per esempio a Cruyff o Van Basten). Finora ho sempre ritenuto che fosse migliore l'argentino. Per diversi motivi: più geniale, ha giocato in un calcio più veloce, si è misurato (con successo) con il football europeo. E poi umanamente mi è più simpatico. Ora, però, le mie convinzioni scricchiolano un po'. E penso: "Che significa essere il giocatore più forte di tutti i tempi?". Se dovessi infatti pensare al prototipo del calciatore (senza una faccia e senza un nome), il mio modello è sicuramente più vicino a Pelè che a Maradona: più completo, forte di testa, atleticamente impeccabile, ambidestro e così via. E allora mi (ri)domando: chi è stato il più forte? Sono confuso. Insomma, direi che non lo so. Quello che so, però, è che la bellezza del calcio sta nel fatto che un "tappo" alto poco più di 1 e 60 (e con la pancia) sia stato uno degli ATLETI più grandi dello sport più bello del mondo.
5.2.04
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