SOFRI, I GOL E IL SESSANTOTTO
Un libro, una striscia di approfondimento sulla 7 e un documento politico sportivo sulla Sky: mentre in Parlamento si sta discutendo di grazia, Adriano Sofri, dal carcere di Pisa, continua a confrontarsi con i temi del presente. In libreria è in uscita Un vestito di cenere (Cittadella Editrice), un suo colloquio con Renzo salvi sui sogni, le speranze e le angosce dei detenuti. Pagine dedicate all’attualità come la striscia che Sofri, da dicembre, un paio di volte la settimana, tiene all’interno del Tg7. L’appuntamento si chiama “Teleposta” (rubrica ispirata alla “Piccola posta” del Foglio), riflessioni di due minuti nell’edizione delle 19.45, su grandi temi come il terrorismo, l’antisemitismo o la morte di Marco Pantani. Ma è Sky Sport 2 a proporre un reportage davvero insolito: Teo De Luigi, documentarista, ha domandato a Sofri perché, gli italiani non ricordano l’unica vittoria della nostra nazionale contro la Iugoslavia, nel campionato europeo del 1968: finì 2 a 0 per gli azzurri. Ne è nata una straordinaria chiacchierata non solo sul pallone, ma anche sui grandi fatti di quegli anni, mentre sullo sfondo Sofri gioca una partita di calcio con i detenuti. L’urlo del ’68 di De Luigi sarà in onda il 16 marzo all’interno di Sky racconta di Darwin Pastorin. (V.R.)
Panorama, 11 marzo 2004
Nessun commento:
Posta un commento