Arrivo in ritardo, ma anch'io dico la mia sulla decisione di Google di contrastare il Googlebombing, modificando l'algoritmo del suo motore di ricerca. Io credo che l'azienda di Page e Brin abbia tutto il diritto di modificare la propria soluzione di punta. Sostenere il contrario, dicendo che così si mina la neutralità della Rete, equivale a dire che Internet è Google e viceversa. Non credo. La neutralità della Rete passa per le infrastrutture (e dalle opportunità che offrono): la rete fisica, i software che la "governano", i fornitori di connettività, eccetera. Google, per quanto importante, non è una infrastruttura di Internet ma "solo" il prodotto più usato del web, messo a punto da un'azienda (con tanto di bilanci, utili, profitti e tutta quella roba lì) che (ora) va per la maggiore. Che poi questo prodotto sia gratuito per l'utente non autorizza a pensare, come fa Punto Informatico (secondo me sbagliando), che Google non possa agire sul suo motore eliminando la possibilità di "portare all'attenzione dell'opinione pubblica problemi di interesse generale". La possibilità di "portare all'attenzione dell'opinione pubblica problemi di interesse generale" è data dalla Rete e non da Google e credo che il modo, anche senza Googlebombing, lo si troverà anche in futuro.
31.1.07
Lui, lei e il sindaco
Nella vicenda Silvio-Veronica mi sfugge (?) l'interessamento di Cacciari. Detto questo, pare che dopo la lettera a Repubblica la compagna Lario abbia avviato le trattative con il Livorno per uno scambio Inzaghi-Lucarelli, ingaggiato Paolo Cento (er Piotta) come giardiniere di famiglia, proposto alla Dandini di condurre il preserale di Canale 5, sostituito Cristina Parodi con Bianca Berlinguer e affidato Mediaset, Fininvest eccetera a Giovanni Consorte.
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29.1.07
Chi paga inquina
Ieri, per andare allo stadio (e in generale per uscire di casa con un proprio mezzo a motore), c'è stato qualche disagio a Roma. Il Comune aveva infatti bloccato il traffico a tutti quei mezzi (a quattro o due ruote) che non fossero Euro 4. Io, per esempio, mi sono fatto accompagnare da Sandro per andare a vedere la magggica. Arrivato all'Olimpico ho avuto la sensazione che il blocco, gestito in questo modo, penalizzi solamente quella fascia della popolazione che non ha i soldi per acquistare una vettura nuova. I parcheggi nei pressi dello stadio erano pieni di auto come questa, questa, questa o questa. Propongo, la prossima volta, di bloccare tutte le vetture. Almeno per dare l'idea di un provvedimento equo.
26.1.07
A communicazzione pe' radio a Roma
Valga questo per 100mila altri episodi dell'etere romana. Il Romanista, quotidiano diretto da Riccardo Luna e dedicato solo alle vicende di Roma (squadra e città, Lazio esclusa), qualche mese fa ha pubblicato uno studio sull'audience delle radio romane. Che evidenziava che la trasmissione di Mario Corsi, detto Marione (ex Nar), perdeva ascoltatori. Marione, a quanto dice Luna, lo ha subito chiamato dicendo gentilmente: "Te faccio chiude er giornale". Così è partita una campagna del conduttore-capopopolo per attaccare (non sempre altrimenti era palese) Il Romanista: "Ce l'hanno con Totti"; "So' amici de Moggi"; "Danno addosso a Sensi che c'ha fatto vince 'o scudetto". Il tutto, inutile dirlo, sostenendo il falso. E ora, che il quotidiano sembra non navigare in buone acque finanziare, sul sito di Marione ogni giorno viene riproposta la stessa notizia (riassetto dell'editore del Romanista), in testa alla colonna delle news, per dargli maggiore visibilità.
Separati alla nascita
25.1.07
24.1.07
Mezze squalifiche
Sento in giro (radio e giornali romani) che la squalifica di Totti (fallo di reazione dopo una leggera gomitata di Galante del Livorno) è stata raddoppiata perché è il capitano della sua squadra. Ora, poiché al Pupone è stata comminata solo una giornata di squalifica, se non fosse il capitano, quale tempo non avrebbe potuto giocare della prossima partita contro il Siena?
Tette in Hd
Mi rendo conto, sono problemi.
"Ho deciso di ritornare a farmi ritoccare il seno a causa dell'alta definizione", ha dichiarato Jane. Anche la giovane stella Kirsten Price ha confermato le difficoltà del momento. "Ho dovuto sottopormi ad un trattamento laser per attenuare il violaceo di alcune vene sulle mie gambe. Prima non si vedeva nulla, ma adesso...", ha laconicamente ammesso Price. "Però non posso che confermare anche che si tratta di qualcosa di grandioso. Il pubblico vuole vedere la realtà, e l'alta risoluzione lo permette".
"Ho deciso di ritornare a farmi ritoccare il seno a causa dell'alta definizione", ha dichiarato Jane. Anche la giovane stella Kirsten Price ha confermato le difficoltà del momento. "Ho dovuto sottopormi ad un trattamento laser per attenuare il violaceo di alcune vene sulle mie gambe. Prima non si vedeva nulla, ma adesso...", ha laconicamente ammesso Price. "Però non posso che confermare anche che si tratta di qualcosa di grandioso. Il pubblico vuole vedere la realtà, e l'alta risoluzione lo permette".
23.1.07
22.1.07
Propostina
Visto che si parla sempre di modello di business superato per le major discografiche, io la butto lì, probabilmente è una scemenza. Per mettere d'accordo casse discografiche e utenti p2p non si potrebbe pensare un sistema di pubblicità sui network p2p gestita o almeno partecipata dalle major. Come dire: voi ci mettete i contenuti e voi ci prendete i profitti. Eventuali, s'intende.
21.1.07
A Diliberto, Bertinotti e simili
Da quando è in carica il governo Prodi, in politica estera, l'Italia ha:
- Ritirato le truppe dall'Iraq.
- Guidato una forza di pace Onu per far finire (limitare) il conflitto Libano-Israele.
- Criticato pubblicamente e più volte la politica antipalestinese di Israele.
- Criticato la scelta di Bush di inviare più truppe in Iraq.
- Criticato più volte la politica estera della Casa Bianca.
- Tentato di fermare l'esecuzione di Saddam (ripetutamente definita una barbarie).
Direi dunque che Diliberto e Bertinotti, nel tentativo di conquistare consensi in vista delle prossime amministrative (in un modo così demagogico che neanche la Lega), potrebbero già vendere al loro popolo i successi sopra citati, anziché continuare a battere su questioni come l'allargamento della base Usa di Vicenza e il ritiro dall'Afghanistan. Invece no. Ignorando, in palese cattiva fede, che l'agenda di un paese - in politica estera - è condizionata dalle alleanze e dagli accordi stretti dai governi precedenti, mettono a rischio l'esecutivo. Vabbè, sopporteremo anche questa. Ma almeno sarebbero gradite uguali insistenze e minacce anche su altri temi come il riconoscimento delle coppie gay o la rivisitazione della legge sulla fecondazione assistita. Ma forse sono battaglie che non portano tanti voti.
- Ritirato le truppe dall'Iraq.
- Guidato una forza di pace Onu per far finire (limitare) il conflitto Libano-Israele.
- Criticato pubblicamente e più volte la politica antipalestinese di Israele.
- Criticato la scelta di Bush di inviare più truppe in Iraq.
- Criticato più volte la politica estera della Casa Bianca.
- Tentato di fermare l'esecuzione di Saddam (ripetutamente definita una barbarie).
Direi dunque che Diliberto e Bertinotti, nel tentativo di conquistare consensi in vista delle prossime amministrative (in un modo così demagogico che neanche la Lega), potrebbero già vendere al loro popolo i successi sopra citati, anziché continuare a battere su questioni come l'allargamento della base Usa di Vicenza e il ritiro dall'Afghanistan. Invece no. Ignorando, in palese cattiva fede, che l'agenda di un paese - in politica estera - è condizionata dalle alleanze e dagli accordi stretti dai governi precedenti, mettono a rischio l'esecutivo. Vabbè, sopporteremo anche questa. Ma almeno sarebbero gradite uguali insistenze e minacce anche su altri temi come il riconoscimento delle coppie gay o la rivisitazione della legge sulla fecondazione assistita. Ma forse sono battaglie che non portano tanti voti.
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governo Prodi
20.1.07
Deontologia 2.0
Senza fare nomi: oggi Leti è stata contattata da una Pr - piuttosto sconosciuta - che, poiché i suoi clienti la pagano una volta uscito un articolo su un giornale (e non prima, come normalmente si fa per una consulenza di comunicazione), le ha offerto diverse centinaia di euro per far uscire servizi (sulle aziende per cui lavora, ovviamente) sulle testate dove Leti scrive. Così, per incentivare.
P.s.: Ovviamente l'offerta è stata gentilmente rifiutata.
P.s.: Ovviamente l'offerta è stata gentilmente rifiutata.
19.1.07
Segnalazioni
Bell'articolo di Tessarolo su Punto Informatico riguardo i guadagni della NetTV. Non sono però totalmente convinto che il business della tv generata dagli utenti possa diventare remunerativo per molti.
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Prodi come Zapatero? Magari...
Ieri sera Letizia mi faceva giustamente notare che lo slogan "Prodi uguale Zapatero", contenuto in un volantino dei giovani di destra che contestavano il premier alla Cattolica, non è per nulla offensivo. Anzi, il problema è proprio che Prodi non è come il primo ministro spagnolo. E' come se qualcuno che mi volesse attaccare mi gridasse in faccia: "giochi a calcio come Francesco Totti". Diciamo che non me la prenderei.
16.1.07
1995, circa
E' morta Darlene Conley, la Sally Spectra di Beautiful. Telenovela che un tempo, tornato da scuola, vedevo insieme a nonna. Che tempi...
Basta parlare di blog
Qualche considerazione su questa piccola (?) polemica nata attorno a un post di Alessandro.
- Ritenere male assoluto Microsoft e i giornalisti non sempre critici (io sono un felice utente Mac, per chiarire) è una deriva demagocica che mi preoccupa per la crescita (non quantitativa) della blogosfera italiana (vedi il pur bravo Beppe Grillo).
- La voglia di argomentare le proprie posizioni è sempre minore e si sceglie l'ironia (e in alcuni casi l'insulto) per spiegare (?) le proprie idee.
- Il blog non è solo un diario personale. Chi scrive (e chi ha, meritatamente, successo di lettori) non può non avvertire un minimo di senso di responsabilità. Un diario personale "classico" non è pensato per mischiarsi in un discorso più generale fatto di più voci.
- Pontificare è un peccato che i blogger non dovrebbero (possono) commettere.
- Per difendere la faziosità di un blog, molto spesso si dice: "E allora, i giornali?". Ma chi l'ha detto che sono in competizione?
- I blogger dovrebbero pensare che nel loro lavoro cedono a dei compromessi e spesso non possono fare come vorrebbero il proprio dovere. Anche il giornalismo è un lavoro.
- Per dirsi comunicatore bisogna farlo di mestiere. Altrimenti non vale.
- Chi critica alcuni difetti dei blog (e i loro tenutari) è visto come un dinosauro che non sa un cavolo di comunicazione. Sempre.
- Mi piacerebbe che alcuni blogger si facessero un'idea sul campo, non dietro a un computer (non è solo il caso dell'iPhone).
- Le posizioni ideologiche non aiutano.
- In ogni caso si parla sempre di piccole cose (almeno per ora), che riguardno poche centinaia di persone (se va bene). Spesso ho il timore, come dice Suzukimaruti, che i blog siano una minoranza, completamente fuori sintonia col mondo reale. Peccato.
- In conclusione propongo ai blogger di successo (non a me stesso, quindi...) di smetterla di parlare di blog. Si passi esclusivamente - come spesso accade - ai contenuti e, per un po', si dimentichi la scatola. Come i giornali che parlano di giornali annoiano, i blog che parlano di blog non appassionano.
- Ritenere male assoluto Microsoft e i giornalisti non sempre critici (io sono un felice utente Mac, per chiarire) è una deriva demagocica che mi preoccupa per la crescita (non quantitativa) della blogosfera italiana (vedi il pur bravo Beppe Grillo).
- La voglia di argomentare le proprie posizioni è sempre minore e si sceglie l'ironia (e in alcuni casi l'insulto) per spiegare (?) le proprie idee.
- Il blog non è solo un diario personale. Chi scrive (e chi ha, meritatamente, successo di lettori) non può non avvertire un minimo di senso di responsabilità. Un diario personale "classico" non è pensato per mischiarsi in un discorso più generale fatto di più voci.
- Pontificare è un peccato che i blogger non dovrebbero (possono) commettere.
- Per difendere la faziosità di un blog, molto spesso si dice: "E allora, i giornali?". Ma chi l'ha detto che sono in competizione?
- I blogger dovrebbero pensare che nel loro lavoro cedono a dei compromessi e spesso non possono fare come vorrebbero il proprio dovere. Anche il giornalismo è un lavoro.
- Per dirsi comunicatore bisogna farlo di mestiere. Altrimenti non vale.
- Chi critica alcuni difetti dei blog (e i loro tenutari) è visto come un dinosauro che non sa un cavolo di comunicazione. Sempre.
- Mi piacerebbe che alcuni blogger si facessero un'idea sul campo, non dietro a un computer (non è solo il caso dell'iPhone).
- Le posizioni ideologiche non aiutano.
- In ogni caso si parla sempre di piccole cose (almeno per ora), che riguardno poche centinaia di persone (se va bene). Spesso ho il timore, come dice Suzukimaruti, che i blog siano una minoranza, completamente fuori sintonia col mondo reale. Peccato.
- In conclusione propongo ai blogger di successo (non a me stesso, quindi...) di smetterla di parlare di blog. Si passi esclusivamente - come spesso accade - ai contenuti e, per un po', si dimentichi la scatola. Come i giornali che parlano di giornali annoiano, i blog che parlano di blog non appassionano.
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Suzukimaruti
15.1.07
Grissom's speaking
Stavo rimettendo a posto le scartoffie del Ces di Las Vegas, quando ho recuperato un'intervista di Usa Today (a firma di Jefferson Graham ed Edward Baig) a Leslie Moonvies, Ceo della Cbs (nella foto). Si parla di tv sul telefonino. Ecco, mentre i nostri venditori sono senza dubbi e non ammettono esperimenti perché le prove sono state già fatte e il successo sarà sicuro, fa piacere che c'è qualcuno con qualche dubbio in più e accetta la sfida. Non ancora vinta.
"Like everything else, it's a brave new world. I'm anxious to see what CBS content people will want to watch on the cell phone. Will they sit somewhere and watch a one-hour episode of "CSI?" I kind of doubt it, unless they're on a train somewhere. But if you go to a grocery store in the middle of a football game, and you're standing on line - maybe you'll watch the game. These are all experiments. We're not even sure what will work. We have our toe in the water all over the place. For us, it's very exciting to see what will work and not work".
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14.1.07
1.934.333.73 di lire
Proprio oggi pomeriggio, mentre bestemmiavo per il pareggio della Roma, dicevo che il mio prossimo cellulare sarebbe stato l'iPhone (nonostante le mie perplessità che più o meno sono queste). Poi ho visto quale sarà il prezzo in Europa, secondo Amazon Germania. E non è detto che io dia seguito alle mie intenzioni pomeridiane. Qualche minuto fa, inoltre, Alessandro mi ha segnalato le sue idee sulla poca neutrality di grandi e piccoli blogger nostrani sulle questioni di Apple. Concordo. E aggiungo: la faziosità spropositata e la demagogia che si sta impadronendo di tutti diaristi più importanti, da Grillo in giù, manterrà ancora per molto in Italia il blog un fenomeno di nicchia e poco credibile. Ma, si sa, spararla grossa e avercela con il più forte fa proseliti. Se poi si aggiunge anche qualche bordata ai giornalisti colpevoli di presunta incompetenza (a fronte di 24 ore al giorno seduti al computer a sparar sentenze senza conoscere bene quello di cui si parla) il piatto è pronto. Striscia la Notizia docet.
11.1.07
E' bello, troppo bello, ma...
Mentre Antonio se la spassa a San Francisco, apprendo dallo stesso Dini che sull'iPhone (o come cavolo si chiamerà vista la lite in corso fra Cisco e Apple) non si potrà installare alcuna applicazione Voip. Peccato. Altro difetto: la batteria. Che in conversazione dura cinque ore. Poco. Troppo poco.
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9.1.07
iBet
Dunque alla fine lo ha presentato. E mentre mi trovo qui, li' Jobs lancia un lettore di tutto che sa anche telefonare. Io sul suo successo ho avuto sempre qualche dubbio. Ora che lo vedo dico che senz'altro e' un bel prodotto, ma quanti americani ed europei saranno disposti a spendere tante centinaia di euro per un prodotto del genere? Secondo me pochi. Io, forse, saro' fra quelli.
5.1.07
C'è un panda al telefono
Ieri sera, verso le 21 eravamo a casa. Squilla il telefono. Era Cristiana del Wwf che voleva parlare con Letizia. Motivo? Raccontarle l'associazione per cui lavora. E poi chiederci dei soldi. In pratica come Telecom e simili.
Come Ricambi comanda
Con notevole ritardo rilancio il gioco di Ricambi Riciclati.
- "Non ti avvicinare, bastardo figlio di puttana! Ti ammazzo. Giuro che ti ammazzo."
- Ansimava con gli occhi sgranati.
- Poi sembrò focalizzare dove si trovava: la bandiera con la svastica sul muro, quello psicopatico tutto tatuato che la voleva uccidere.
- "Nazista del cazzo, sei morto!"
- E gli sparò.
[Niccolò Ammaniti, Come dio comanda]
Giro la questione a Free Lance, Alessandro Longo e Beppe Caravita.
- "Non ti avvicinare, bastardo figlio di puttana! Ti ammazzo. Giuro che ti ammazzo."
- Ansimava con gli occhi sgranati.
- Poi sembrò focalizzare dove si trovava: la bandiera con la svastica sul muro, quello psicopatico tutto tatuato che la voleva uccidere.
- "Nazista del cazzo, sei morto!"
- E gli sparò.
[Niccolò Ammaniti, Come dio comanda]
Giro la questione a Free Lance, Alessandro Longo e Beppe Caravita.
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